Centro Universitario ospite lo scorso 20 febbraio la professoressa Daniela Lucangeli con una lectio sul tema dell’intelligenza emotiva
Idee
Sono ben 310 (su 560, ovvero il 55,2 per cento) le amministrazioni municipali che si apprestano ad andare alle urne a giugno.
Ivo Rossi «La partecipazione si sta inaridendo, ma anche se recuperi qualche candidato pagandolo di più, questo diventa un lavoro, un’altra cosa»
Patrizia Messina: «Aumentano le indennità, ma non le candidature. Nei piccoli Comuni se c’è un bravo amministratore perché non fargli fare il terzo mandato?»
Loredana Borghesan: «Nel primo mandato il sindaco deve sistemare i problemi che gli vengono lasciati. Solo dopo si incomincia a lavorare bene»
Tuttavia potremmo impegnarci con soluzioni benefiche: dal ridotto riscaldamento domestico a una mobilità condivisa. E l’agricoltura sta riducendo la dispersione di ammoniaca ed effluenti
Alessandra Todde è la prima della donna presidente della Giunta regionale sarda. Anche in questa tornata elettorale regionale si conferma la tradizione che vuole l'alternanza di schieramenti politici alla guida delle Regione. Se nel resto d'Italia si parla di terzo mandato, in Sardegna da tre decenni chi governa non riesce mai a confermarsi per un secondo mandato. Di certo, si tratta di un dato politico importante, segno evidente dell'incapacità, da parte di ha avuto in mano il pallino, di non esser riuscito a dare risposte soddisfacenti alle esigenze degli elettori
Il sociologo, esperto in tema di sicurezza pubblica, non nasconde al Sir amarezza per quanto accaduto e mette in guardia di come sia pericoloso fare polemiche sul tema. Perfetto il richiamo di Mattarella che “in una riga ha sintetizzato la questione: è mancata l’autorevolezza”
Sono trascorsi giusto due anni e ancora si combatte in Ucraina, contando dall’invasione russa. Ed esattamente dieci dall’Euromaidan da cui sortì il conflitto tra Kiev e gli indipendentisti russofoni
Cambiare non va sempre male, intendiamoci. Ma probabilmente una riflessione sui tempi va fatta
Grandi speranze sono riposte in un rilancio dell’economia che significherebbe pure maggiori risorse per uno Stato sociale sempre più in affanno
Fare memoria di quel 24 febbraio 2022 rischia di essere obbligato e forse anche ‘scontato’ (…non dal punto di vista economico, perché gli investimenti di miliardi di dollari sono un grande affare), ma è realistico il rischio dell’abitudine, dell’assuefazione se non proprio dell’indifferenza. D’altronde due anni sono tanti, sono lunghi
Le colpe della stampa, le conosciamo. Accuse e dissensi sperticati, non mancano. Peccato che con lo stesso slancio, non si riconosca quelle “perle” giornalistiche che, proprio perché rare, dovrebbero brillano di più davanti agli occhi.
A Padova si concludono i tre anni intensi vissuti a livello diocesano, in Vaticano si lavora per la seconda sessione di ottobre. In ogni caso, il dialogo sarà prezioso
“Mi aggrappavo alla speranza che Navalny potesse essere oggetto di scambio e che l’attenzione internazionale sul suo destino lo avrebbe tenuto in qualche modo al sicuro. Ma ho sempre pensato che le sue possibilità di sopravvivenza non fossero molto grandi”. Intervista a Marina Sakharov-Liberman, nipote del fisico dissidente Andrej Sakharov, Premio Nobel per la Pace nel 1975