Ritorna la memoria, quella di un passato non troppo lontano che ha ripudiato la pace e non ha operato per costruirla, lasciando ad altri il compito di scatenare la guerra, le deportazioni e il genocidio. E gli altri l’hanno fatto, permettendo alle aspirazioni più alte e forse alla stessa realtà quotidiana di ecclissarsi, sfuggendo a limiti e regole. Su quelle ceneri del senso dell’umano, è sorta una giustizia internazionale a cui è chiesto anzitutto di proclamare valori e non sentenze. Una giustizia che anche oggi rimane titubante perché schernita. Eppure ci riconduce alla realtà, quella che impone di vivere insieme, pacificamente, nonostante e in presenza di diversità, modi di fare differenti, concezioni e stili di vita non certamente omogenei. Una giustizia che può prevenire l’appiattimento delle coscienze, che cancella la memoria
Idee
“È una giornata veramente un po’ difficile, anche perché i recenti avvenimenti hanno creato uno stato di tensione al quale non eravamo più abituati”. A dirlo è Elvira Di Cave, medico ed ex presidente della Comunità ebraica di Roma, in occasione del Giorno della Memoria
Si celebra il 27 gennaio il Giorno della Memoria per commemorare le vittime dell'Olocausto ma quest’anno cade in un clima surriscaldato da parole “distorte, fuori dal contesto, abusate e ribaltate”. Lo hanno più volte denunciato in questi giorni le comunità ebraiche. Mons. Ambrogio Spreafico: “Soprattutto nei tempi difficili siamo chiamati a continuare a fare passi di incontro e di dialogo. Ciò non significa essere d’accordo su tutto, ma nella differenza anche di giudizi e opinioni dobbiamo resistere alla deriva dell’impossibilità a parlarci, certi che sempre si possano trovare vie di confronto sereno e fecondo in un tempo in cui le divisioni e le contrapposizioni sembrano negare ogni dialogo sereno e costruttivo”
Dieci miliardi di dollari sull’intelligenza artificiale, con l’obiettivo che i software ragionino sempre più come noi. Il vertice del gotha mondiale dell’economia a Davos, in Svizzera, nella sua edizione 2024 sarà certamente ricordato per l’annuncio shock del fondatore di Facebook, oggi patron di Meta, Mark Zuckerberg.
Anziani e non autosufficienza. Russo (Acli): “Serve un cambio di passo, non una riforma di facciata”
“Non si proceda ad una semplice manutenzione dell’attuale situazione con una revisione minima degli aspetti in questione". È quanto chiede Antonio Russo, vicepresidente nazionale delle Acli con delega al Welfare e alla Coesione territoriale, commentando il via libera del Governo al decreto legislativo attuativo della legge 33/2023 recante “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”. Risorse, domiciliarità dell’assistenza e sperimentazione della “prestazione universale” i principali aspetti critici
L'Euroassemblea ha votato durante la scorsa plenaria a Strasburgo una risoluzione sulla situazione dei diritti nell'Ue27. Molteplici gli allarmi lanciati: dalla necessaria difesa della democrazia alla violenza di genere, dalle discriminazioni verso alcune categorie sociali agli spyware. Poi riecco dubbie sottolineature, fra cui il cosiddetto "diritto all'aborto"
"Il vertiginoso progresso che abbiamo vissuto come umanità in campo tecnologico, non ha avuto una crescita parallela dal punto di vista umano. Siamo ancora qui a parlare di razze, di nazioni, di confini. Non riusciamo a comprendere che facciamo parte di un immenso organismo che è il cosmo, di cui noi esseri umani siamo una componente. Dovremmo fare di tutto per collaborare e unirci per un mondo migliore, invece siamo soltanto capaci di fare la guerra". Don Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Scienze della comunicazione sociale dell’Università pontificia salesiana e consultore del Dicastero per la Comunicazione, sul messaggio del Papa Francesco per la 58ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali
Caro direttore, credo che la parola più generale e diffusa ai nostri tempi sia “violenza”, fisica e verbale, con le varie sfaccettature quali guerre devastanti, femminicidi e suicidi, baby gang, aggressioni negli impianti sportivi ai vari livelli, scontri politici e via discorrendo. Molti si rassegnano alla triste realtà che, per fortuna, ha anche risvolti positivi (penso ad esempio alle benemerite attività di volontariato), spesso ignorati (o quasi) dai mass media per motivi di audience.
Suicidio assistito Dopo il “no” del Consiglio regionale veneto rimane l’incertezza. Occorre dare impulso alle cure palliative. La sentenza della Corte Costituzionale del 2019 ha di fatto «aperto una porta» ma non ha decretato il diritto all’assistenza nel togliersi la vita. Le cure palliative oggi raggiungono in Veneto solo il 30 per cento di chi ne ha diritto. La legge nazionale impone di arrivare al 90 per cento entro il 2025
Sono duecento le persone senza fissa dimora presenti in città. Diverse le motivazioni che spingono ciascuna di loro a questo tipo di vita ai margini
Sono 425 le persone che si sono rivolte nel 2023 al Centro di ascolto diocesano, messo a disposizione dalla Caritas di Padova
Casetta Borgomagno, nei pressi della stazione di Padova, ore 20 di un qualsiasi lunedì invernale. Il freddo è pungente, tanto che Paola Cardamone – giovane operatrice Co.ge.s del servizio Unità di Strada – arriva in auto anche se di solito si muove in bici
Da industriali della carne a pionieri di burger vegetali in anni in cui il tema ambientale era di scarso interesse. La scelta della padovana Kioene nell’era dell’alimentazione di massa
La domanda da porsi è se oggi, nel contesto attuale, il Paese abbia bisogno di una riforma che enfatizza le differenze e non piuttosto di una forte spinta alla solidarietà e alla coesione
Grazie alle nuove tecnologie, oggi il mondo è in guerra non solo dove centinaia di migliaia di persone vengono uccise, ma anche ovunque le immagini belliche invadono lo spazio, il tempo, la vita e la fantasia di tanti altri milioni di spettatori