Per quale motivo giovani e giovanissimi ricorrono, senza consultarsi con i medici e spesso neppure con i genitori, al supporto farmacologico?
Idee
Mentre qualcuno festeggia nel dono e nella pace, nel passato come nel nostro oggi, molti bambini non hanno nulla e anzi, sono costretti a passare Natale ed Epifania tra le violenze delle guerre
I nostri doni possono essere come l’oro, quando tutto il nostro essere si lascia trapassare dalla luce ed adora, come l’incenso quando il nostro agire quotidiano profuma di gesti di altruismo e di carità, come mirra preziosa che stendiamo sui dolori e sulle sofferenze dei nostri fratelli e sorelle. Allora sarà nostra la gioia dei Magi quando videro la stella!
Nelle ultime settimane, purtroppo, la cronaca ha riportato numerosi casi di violenza e aggressioni fra minori. Cosa sta accadendo ai nostri giovani? Ne parliamo con Anna Marta Maria Bertoni, professore associato di Psicologia sociale presso l’Università Cattolica di Milano che spiega: "L’adolescente ha particolarmente bisogno di essere guidato e orientato, ma oggi assistiamo una oggettiva difficoltà a condividere, o proporre regole che di fatto incarnino anche una forma di orientamento valoriale per i giovani"
In corso il tentativo di decifrare la matrice, non rivendicata, dell’operazione. Laddove si sostenesse la pista israeliana, si dovrebbe scegliere tra più ipotesi. L’interesse a gettare l’Iran nella mischia potrebbe rimandare invece ad altri avversari del regime.
Gentile direttore, negli scorsi giorni ho contattato un confratello per scambiarci gli auguri. Alla mia domanda su come avesse trascorso il Natale, la sua risposta, tra l’eroico e l’ironico, è stata: «Tra il 23 e il 25, ho celebrato dodici messe! Non sono riuscito nemmeno a scambiare gli auguri con tutti i chierichetti»
Le elezioni europee accompagnano quelle locali in oltre tremila amministrazioni e cinque Regioni. Lo sport si fa bello con gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Parigi. Il film “Io capitano” di Garrone è in corsa agli Oscar
L’anno che verrà facciamolo costruire da bambini e bambine, ragazze e ragazzi. Gli adulti prendano appunti: come sosteneva Gianni Rodari «con un po’ di esercizio è possibile prendere lezioni di ottimismo anche da Giacomo Leopardi»
L’inizio di un nuovo anno non può lasciarci indifferenti. È, che lo vogliamo o no, un momento di speranze, propositi, desideri che scaturiscono dagli inevitabili bilanci della settimana tra Natale e Capodanno. Ecco, la sfida ora è fare di tutto questo (almeno) un progetto.
Secondo la portavoce Pallucchi quasi nessuna delle proposte del Forum è stata accolta da Governo e Parlamento: “Servono maggiori investimenti in cooperazione, per i giovani, per gli enti”
L’espressione “terza guerra mondiale a pezzi”, coniata nel 2014 da Papa Francesco, riecheggia tra gli analisti dispiegando tutta la sua pregnanza. È innegabile: la nostra è un’epoca di conflitti disseminati eppur collegati in quanto a cause e corresponsabilità, effetti e rischi propagativi. È il lato oscuro di un’interdipendenza fatta di antagonismi locali ma intelligibili più chiaramente a livello globale. Nella trama si inserisce anche la metamorfosi della guerra, ibrida in relazione alle modalità, certo, ma anche rispetto agli attori: non più soltanto statuali, a dispetto dei postulati moderni
L'assurdo della guerra, poi, che nell'immediato ci mostra distruzione e vittime di armamenti supportati dall'intelligenza artificiale, fa riflettere ulteriormente: è possibile declinare ogni responsabilità, attribuendola alla macchina, confidando che la stessa sia infallibile e anche attraverso gli errori può apprendere? Tornano in mente le parole che Hal 9000, il freddo calcolatore del film 2001 Odissea nello spazio pronunciava di fronte a chi richiedeva di essere ascoltato: “Le mie responsabilità coprono tutte le operazioni dell'astronave quindi sono perennemente occupato”
Come tutto il resto dell’umanità, possiamo sperare che il nuovo anno sia migliore e che vada tutto bene, o almeno meglio dell’anno trascorso. Ma davvero vogliamo accontentarci di questo “Spero, anche se in fondo non ci credo”? L’altra possibilità, scartando il pessimismo e la disperazione, è sperare come cristiani, vale a dire attendere in modo vigile e operoso che si compiano le promesse del Signore Gesù, non solo alla fine dei tempi, ma anche nella vita quotidiana, cogliendo le occasioni per dare testimonianza. Che non mancheranno, questo è sicuro
Alla fine dell’anno possiamo trovare mille motivi per ringraziare il Signore e portare ovunque la gioia. Pensiamo all’esistenza che ci è stata donata da Dio nella gratuità e ringraziamo il Signore per questo grande dono. Consideriamo per un attimo tutte quelle persone che abbiamo incontrato durante l’anno, con cui abbiamo stabilito delle relazioni. Riviviamo quell’amore dato e ricevuto, la cura che abbiamo sperimentato o donato e chiediamoci: come sarebbe stata la vita di ciascuno se non fossimo mai nati? Facciamo memoria ancora di tutti i momenti in cui abbiamo riallacciato durante l’anno delle relazioni interrotte da diverso tempo e che in questi mesi hanno ripreso vita. Ringraziamo il Signore per tutte le volte in cui ci ha fatto sperimentare la fedeltà ricevuta e donata
Giuseppe e Maria portano Gesù nel deserto per arrivare in Egitto. Anche noi siamo nella via di mezzo di un deserto molto difficile ma è sempre il tramite di qualcosa di nuovo e di un cambiamento. Il 2024 faccia riaffiorare la speranza, i fiori nascono anche sotto le pietre: le lance diventino falci e le spade si trasformino in vomeri. Nulla è male per sempre e la luce affiora anche nelle crepe. La Santa Famiglia ci ispiri sentimenti e propositi per un inizio migliore