Suicidio assistito. Usciamo da questo limbo, dopo il "no" del Consiglio regionale veneto rimane l'incertezza. Dare impulso alle cure palliative
Suicidio assistito Dopo il “no” del Consiglio regionale veneto rimane l’incertezza. Occorre dare impulso alle cure palliative. La sentenza della Corte Costituzionale del 2019 ha di fatto «aperto una porta» ma non ha decretato il diritto all’assistenza nel togliersi la vita. Le cure palliative oggi raggiungono in Veneto solo il 30 per cento di chi ne ha diritto. La legge nazionale impone di arrivare al 90 per cento entro il 2025
A distanza di dieci giorni dal voto che ha visto protagonista il Consiglio regionale veneto martedì 16 gennaio, il confronto sul fine vita in seno all’opinione pubblica non accenna a placarsi. Il progetto di legge a proposta popolare su cui i 51 consiglieri regionali hanno preso posizione contraria, si intitolava “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito” ed era stato presentato dal coordinamento “Liberi subito” e dall’associazione Luca Coscioni e sostenuta da 9 mila...