Idee

Fare memoria di quel 24 febbraio 2022 rischia di essere obbligato e forse anche ‘scontato’ (…non dal punto di vista economico, perché gli investimenti di miliardi di dollari sono un grande affare), ma è realistico il rischio dell’abitudine, dell’assuefazione se non proprio dell’indifferenza. D’altronde due anni sono tanti, sono lunghi

Le colpe della stampa, le conosciamo. Accuse e dissensi sperticati, non mancano. Peccato che con lo stesso slancio, non si riconosca quelle “perle” giornalistiche che, proprio perché rare, dovrebbero brillano di più davanti agli occhi.

A Padova si concludono i tre anni intensi vissuti a livello diocesano, in Vaticano si lavora per la seconda sessione di ottobre. In ogni caso, il dialogo sarà prezioso

“Mi aggrappavo alla speranza che Navalny potesse essere oggetto di scambio e che l’attenzione internazionale sul suo destino lo avrebbe tenuto in qualche modo al sicuro. Ma ho sempre pensato che le sue possibilità di sopravvivenza non fossero molto grandi”. Intervista a Marina Sakharov-Liberman, nipote del fisico dissidente Andrej Sakharov, Premio Nobel per la Pace nel 1975

Gentile direttore, giorni or sono, cercando qualcosa da leggere nella mia piccola libreria di casa, mi è capitato in mano un libretto che da quasi trent’anni era in mezzo a tanti altri e che la mia memoria aveva dimenticato. Il titolo di copertina, La Famiglia Giusta, non mi suggeriva niente, solo dopo aver scorso alcune pagine si sono risvegliati tanti ricordi.

Tra docenti tutor, un orientamento che si sta avviando e turnover di supplenze, il giudizio con cui si esce dalla scuola media finisce per indirizzare genitori e figli. Un’analisi sui dati provvisori delle iscrizioni scolastiche 2024-2025 che si sono chiuse lo scorso 10 febbraio. Rispetto alle altre Regioni, il Veneto ha meno iscritti ai licei e più ai tecnici e ai professionali

“Questi due anni confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, l’insensatezza della guerra che porta solo morte e distruzione. Con il nostro impegno, che coinvolge tante comunità sia in Italia che all’estero, non vogliamo solo dare una risposta concreta ai bisogni della popolazione ucraina, ma dimostrare che, come non smette mai di ricordarci Papa Francesco, l’unica strada da percorrere è quella della pace e della conciliazione tra i popoli. Non stanchiamoci mai di continuare su questa strada e preghiamo perché cessino presto violenze e distruzioni”.