Idee

Una conversazione fuori da scuola, con una mamma asiatica, quattro figli dalla prima media ai due anni di età e un marito che lavora a pieno ritmo nonostante una situazione clinica di fragilità: «Gli open day delle scuole dell’infanzia? Non credo che parteciperò – riferisce a mia moglie – anzi, penso che lasceremo l’Italia. Qui facciamo una vita misera, se avessimo un’emergenza economica non sapremmo come affrontarla. E poi c’è la scuola… se non fosse per me, mia figlia non parlerebbe l’inglese. Insomma, che futuro potrò offrire qui ai miei figli?»

I principi di sicurezza e informazione dovrebbero apparire scontati e acquisiti (tra l’altro in Italia sono sanciti da leggi precise), ma troppo spesso ancora finiscono nel caos mediatico oppure in quello costruito ad arte da chi vuole speculare illecitamente sull’alimentazione oppure, più semplicemente, da chi è male informato. L’esempio della carne sintetica è lì a dirci tutto circa la confusione e gli schieramenti che si possono generare basati sull’informazione in qualche modo non completa

"Ci sono grandi paure che accompagnano le prime relazioni, fra cui l’abbandono e la solitudine. Si tratta di due aspetti dell’esistenza umana oggi particolarmente 'sentiti': il nostro è un mondo in cui la solitudine viene negata, o 'riempita' artificiosamente. Le giovani generazioni, inoltre, fanno fatica a sostenere i 'no' e mal tollerano le frustrazioni, anche quelle che arrivano dalla scuola, o dallo sport…". Lo dice al Sir la psicologa e docente di psicologia dello sviluppo presso l’Università Cattolica del S. Cuore di Milano, da diversi anni si occupa di ricerca e progetti di formazione che hanno come oggetto l’educazione affettiva e sentimentale di adolescenti e giovani adulti

Mai come in questo tempo ha senso riflettere sul valore dell’attesa. Viviamo in un’epoca complicata che sembra lasciare poco spazio alla speranza. Prima la pandemia, poi la guerra ripiombata nel cuore del nostro continente, adesso nuovi scenari di crisi che si aprono su conflitti antichi, come in Medio Oriente

Domenica 3 dicembre inizia il cammino di Avvento che porterà al Natale. A riguardo pubblichiamo una riflessione del Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, che tocca il grave momento di conflitto in atto a Gaza, e che coinvolge anche la Cisgiordania, tra Israele e Hamas, scoppiato il 7 ottobre scorso. “Ascoltare il pianto del bambino, di ogni concreto e singolo bambino, è la via necessaria per riuscire ad ascoltare il pianto del Bambino di Betlemme la cui nascita celebriamo a Natale”, scrive il Custode