Idee

La giornata in cui si ricordano i primi passi dell’integrazione comunitaria negli anni ’50 del Novecento aiuta a riscoprire gli obiettivi di fondo della “casa comune”, in primis la pace. Così la storia fornisce anche elementi per comprendere l’attuale cammino dell’Ue, per cui saremo chiamati a eleggere il nuovo Parlamento nei giorni 8 e 9 giugno prossimi

Il 9 maggio la Russia celebra il Giorno della Vittoria. Le unità militari russe si preparano da giorni per l'imminente parata nella piazza Rossa di Mosca. La cerimonia si svolgerà appena due giorni dopo l'insediamento del leader del Cremlino. Le parate militari, le minacce all’Occidente sull’uso del nucleare, le esercitazioni ai confini dei paesi Nato. Sono realtà o propaganda? “Non lo sappiamo. Nessuno può dire che cosa sono. Nessuno è nella testa di Putin”, risponde Mario Giro, già viceministro degli Esteri. “L'unica cosa che si può dire è che creano una pericolosa escalation. Come dice il Papa, la guerra è sempre una sconfitta e dalla guerra ne usciremmo tutti sconfitti”.

“La fiscalità è la cifra di dove sta andando il Paese. Se faccio pagare meno tasse a chi fa figli, sto dando un segnale politico, culturale. La mia sensazione è che invece andiamo avanti a mode e anche le soluzioni riflettono questo”, dice al Sir il presidente della Fondazione per la natalità, che ricorda: “C’è un bene comune che è al di sopra degli interessi particolari”

Di fronte ad un europeismo di maniera, cortocircuitato in burocrazia, e ad un euroscetticismo crescente ed ideologico il cardinale Zuppi e monsignor Crociata ci indicano insomma una strada per guardare con creatività ad una situazione certamente inedita e delicata, che non è solo il tempo delle guerre, ma anche quello di un disorientamento culturale e morale che ci svuota

Il fotoreporter palestinese di Gaza, Motaz Azaiza, che quotidianamente documenta le angherie subite dei suoi concittadini, nelle prime ore della mattina di martedì 7 maggio sul suo profilo Instagram ha pubblicato un video in cui si vedono carri armati in soggettiva mentre investono e schiacciano alcune tipiche targhe “I love Gaza”.