Idee

L'Euroassemblea ha votato durante la scorsa plenaria a Strasburgo una risoluzione sulla situazione dei diritti nell'Ue27. Molteplici gli allarmi lanciati: dalla necessaria difesa della democrazia alla violenza di genere, dalle discriminazioni verso alcune categorie sociali agli spyware. Poi riecco dubbie sottolineature, fra cui il cosiddetto "diritto all'aborto"

"Il vertiginoso progresso che abbiamo vissuto come umanità in campo tecnologico, non ha avuto una crescita parallela dal punto di vista umano. Siamo ancora qui a parlare di razze, di nazioni, di confini. Non riusciamo a comprendere che facciamo parte di un immenso organismo che è il cosmo, di cui noi esseri umani siamo una componente. Dovremmo fare di tutto per collaborare e unirci per un mondo migliore, invece siamo soltanto capaci di fare la guerra". Don Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Scienze della comunicazione sociale dell’Università pontificia salesiana e consultore del Dicastero per la Comunicazione, sul messaggio del Papa Francesco per la 58ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

Caro direttore, credo che la parola più generale e diffusa ai nostri tempi sia “violenza”, fisica e verbale, con le varie sfaccettature quali guerre devastanti, femminicidi e suicidi, baby gang, aggressioni negli impianti sportivi ai vari livelli, scontri politici e via discorrendo. Molti si rassegnano alla triste realtà che, per fortuna, ha anche risvolti positivi (penso ad esempio alle benemerite attività di volontariato), spesso ignorati (o quasi) dai mass media per motivi di audience.

Suicidio assistito Dopo il “no” del Consiglio regionale veneto rimane l’incertezza. Occorre dare impulso alle cure palliative. La sentenza della Corte Costituzionale del 2019 ha di fatto «aperto una porta» ma non ha decretato il diritto all’assistenza nel togliersi la vita. Le cure palliative oggi raggiungono in Veneto solo il 30 per cento di chi ne ha diritto. La legge nazionale impone di arrivare al 90 per cento entro il 2025

L’elemento culturale influisce sulla decisione di una donna di non avere figli, ma il vero problema è la mancanza, nel nostro Paese, di un consenso condiviso sul valore sociale della maternità e di misure e investimenti strutturali a suo sostegno. Parola di Emma Ciccarelli (Forum famiglie), interpellata dal Sir dopo il dibattito seguito alle affermazioni sulla maternità della senatrice Mennuni