Idee

Il “pensiero pacifista” di Luca Lo Presti, presidente di Pangea onlus, alla luce dell'esperienza in territori di guerra. “In Afghanistan sono volati missili da 150 mila dollari e oggi i talebani terrorizzano la gente, mentre gli afgani in fuga muoiono al confine. Ma di nuovo pensiamo di combattere una guerra con la guerra in Ucraina. Manca un pensiero di pace”

Russell (Unicef) e Grandi (Unhcr) ricordano che "i bambini privi di cure parentali sono ad alto rischio di violenza, abuso e sfruttamento". Invito ai paesi che accolgono a garantire identificazione e registrazione. Negli istituti 100 mila bambini, la metà con disabilità: "Servono misure speciali"

Il “cuore in fiamme” è il Sacro Cuore, cioè il cuore di Cristo. Allora sì che si può parlare del cuore in fiamme come simbolo dell’amore passionale, se ci si riferisce alla Passione di Dio per l’uomo, cioè alla sua Pasqua compiuta per noi, per amore nostro. Usiamolo questo “cuore in fiamme”, ma usiamolo bene, per dire come stiamo con Dio, con i fratelli, cosa vorremmo con loro e per loro; in questo ho avuto una bella lezione da quei giovani di cui sopra, che con la disinvoltura di una generazione nativa digitale volevano semplicemente esprimere al loro padre spirituale un sentimento di comunione radicato in alto e molto profondo

“Dopo la terza giornata di colloqui emerge che non ci sono passi avanti. Tutte e due le delegazioni hanno detto che non hanno ottenuto quello che speravano, però si rivedranno a breve. Vuol dire sostanzialmente un nulla di fatto. Purtroppo questo accade in una giornata in cui si delineeranno alcune dinamiche di questa guerra, che è già atroce ma che rischia di diventare ancora più atroce”.

Spegnere il televisore o rifiutarsi di guardare lo notizie online non funziona in un mondo in cui la connessione è condizione costitutiva delle nostre vite collettive. La soluzione, per quanto scontata (e difficile da realizzare), resta una sola: l’educazione. Non all’on e all’off o agli strumenti, ma anzitutto allo sguardo e al cuore. E a tutte le categorie dell’umano che rifiutano la violenza e la disumanità

Luciano Bozzo, professore di relazioni internazionali e studi strategici presso l'Università di Firenze, spiega le mosse compiute e i delicati equilibri che hanno portato al secondo tavolo di negoziato, con il risultato di una tregua per consentire dei corridoi umanitari. Dieci giorni prima dell’attacco all’Ucraina, il docente era fra i pochi a mettere nero su bianco prevedendo la mossa di Putin

Condanna  per gli episodi di discriminazione razziale contro gli africani che fuggono dal conflitto. Il presidente Crestani: "Non pensavamo mai di dover assistere a racconti di persone che non riescono a mettersi in salvo, a salire sui pullman per andare in Polonia, a gruppi di persone aggredite nelle stazioni"