Solo accettando la precarietà della nostra vita siamo in grado di riconoscerne la preziosità. Così l’educazione alla mortalità insegna la pace
Idee
La testimonianza. Una giovane, che si è allontanata dalla parrocchia e dalla fede durante il lockdown della pandemia, racconta la sua presenza a uno spazio di dialogo
Un lavoro da riconoscere. Da poco il social network professionale LinkedIn consente di segnalare come «buco di carriera» le interruzioni di chi si dedica a familiari fragili. Ma questo in realtà crea valore sociale
La vittoria di misura di Emmanuel Macron su Marine Le Pen alle presidenziali non risolve il dualismo presente nella società e nella politica d’Oltralpe, dove già si guarda alle legislative del 12 giugno, fondamentali per la definizione del futuro governo. Europeismo da una parte, nazionalismo dall’altra: posizioni distanti anche su guerra in Ucraina, immigrazione, sicurezza. Le sottolineature di alcuni europarlamentari francesi
Think global, act local: è guerra glocale, che al contesto immediato applica logiche che lo trascendono, secondo una compenetrazione che rende l’uno funzionale alle altre.
Gli esperti parlano di stagflazione per indicare lo scenario fosco in cui si sovrappongono ondate inflazionistiche e stagnazione economica e in questa fase si tratta di un rischio non teorico.
Non è un caso che nelle pubblicità – termometro sociale del Paese – siano sparite le classiche famiglie con due figli, sostituite dal figlio unico o dal cane.
Non si tratta soltanto di elevare il livello di istruzione, ma fornire a ragazze e ragazzi strumenti per orientarsi nel mondo presente e futuro.
Continuano le morti bianche. I dati Inail 2021 parlano di 1221 vittime, senza contare gli infortuni non dichiarati perché avvenuti in contesti di lavoro nero o all’interno di forme di illegalità. I primi due mesi di questo anno raccontano di un aumento del 47,6% degli incidenti. Non c’è da sorridere. Per questo, la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro ha pubblicato un Messaggio, in occasione del 1° maggio, che ricorda il principio base da tutelare: "La vera ricchezza sono le persone". Nel tempo di coda pandemica e di conflitto nel cuore dell’Europa, il lavoro non attraversa un buon periodo. Quante contraddizioni e quanti paradossi! Come non vederli?
“Al momento dal punto di vista diplomatico non c’è nessuna speranza. Questo fatto è stato sancito dalle azioni dimostrative della Russia rispetto alla visita a Kiev del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, durante la quale sono arrivati i missili russi che, pur non avendo lui come bersaglio, hanno dato un messaggio chiaro”.
“La parola paritaria non esiste nel testo della legge e proprio nella fase transitoria la commistione abilitazione-reclutamento nelle scuole statali permane”, chiarisce al Sir il presidente nazionale di Cdo Opere educative-Foe
Il professore di Pedagogia alla Cattolica dice al Sir: “La norma riguarda il reclutamento, la formazione iniziale e la formazione continua dei docenti della scuola secondaria. Si tratta di questioni molto serie”
La tensione è alta e pure l’escalation è iniziata. Ma per ora è in una fase controllata. Alessandro Politi, direttore della Nato Defense College Foundation, fra i massimi esperti italiani di geopolitica, spiega e traduce il significato di alcuni dei fatti avvenuti nelle ultime 24 ore: il summit di portata storica nella base degli Stati Uniti di Ramstein in Germania, dove i ministri della Difesa di 43 Nazioni hanno deciso l’invio di ulteriori armi all’Ucraina, le dichiarazioni sulla minaccia nucleare del ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, la chiusura del rubinetto del gas da parte di Mosca per Polonia e Bulgaria
Con un massacro di civili e militari in territorio ucraino che potrebbe estendersi e prolungarsi per mesi è impossibile fare previsioni credibili sulle ricadute economiche. Gli economisti più seri lo sanno e sono prudenti nell'indicare scenari. Non si può dire conclusa la pandemia, altro evento sconvolgente di un pessimo inizio decennio. Ogni previsione sarebbe contestabile dall'inizio
Il 3 maggio è la giornata mondiale della stampa, un faro su tutti i cronisti minacciati, uccisi o sotto scorsa. In Italia le norme sono ferme da decenni