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Transnistria, piccola regione infilata tra l’Ucraina e la Moldavia. Nelle ultime ore, soprattutto con l’acuirsi degli attacchi su Mykolaiv e Odessa, sembra salire la tensione: Kiev parla di manovre sospette e provocazioni ma il Ministero degli Esteri moldavo smentisce e afferma che al momento, non ci sono informazioni che confermino la mobilitazione di truppe russe in Transnistria. Interrogato dal Sir su quanto sta accadendo, il vescovo di Chișinău, tiene subito a ribadire: “Noi come chiesa stiamo molto attenti a non inserirci o provocare discussioni che possono essere motivo di scontro anche all’interno delle nostre comunità che sono abbastanza eterogenee come provenienza”.

Con la conferma dell'abbinamento tra amministrative e referendum, è scattato il conto alla rovescia e i ritmi sono inevitabilmente destinati a cambiare.

L'analisi di Roberto Rossini, portavoce dell'Alleanza contro la povertà: "Ci sono due considerazioni da fare. La prima è che alla fine pagano sempre i poveri: sono i poveri che vanno in guerra, sono i poveri che subiscono gli effetti sociali più nefasti senza alcuno scudo stellare o sociale. La seconda è che essere poveri in una democrazia è una cosa, in una democratura un’altra"

“Senza corridoi umanitari non riusciamo ad essere operativi. Lì dove siamo, stiamo distribuendo beni di prima necessità e denaro contante perché la gente non ha più risorse. Se il conflitto dovesse proseguire a questi ritmi i danni sarebbero irreparabili. L’unica cosa che serve, ora, è la pace!”. È un report drammatico quello che Carlotta Sami dell’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) descrive al Sir. La guerra era iniziata da pochi giorni e l’Unhcr in Italia annunciava che il conflitto avrebbe potuto provocare almeno 4 milioni di rifugiati. Oggi purtroppo queste previsioni si rivelano confermate.

“Soluzioni e Tecnologie per i piccoli Comuni e le aree montane” è il rapporto che si inserisce nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio di Officina Italia: 44 buone pratiche che dimostrano come l’uso della tecnologia sia il fattore abilitante delle comunità sostenibili. Non a caso hanno a che fare con i piccoli comuni il 92% delle Dop o Ipg. Realacci: “C’è un’Italia che sfida le crisi e si afferma senza perdere la propria anima”

“Valutiamo positivamente queste misure, che sono frutto di un percorso condiviso tra le realtà del terzo settore, la Protezione civile, i Ministeri del Lavoro e dell’Interno. Per la prima volta vengono messe al centro le realtà del terzo settore come soggetti con i quali interloquire e attrezzare una accoglienza in emergenza come quella degli ucraini. C’è una co-progettazione e una co-gestione che vede tutti partecipare congiuntamente a questo sforzo”. 

La ministra dell'Interno ha fornito un numero di minori che arrivano da soli dall'Ucraina, si tratta di 344 ragazzi accolti in famiglie e 44 presso strutture. Le parole della responsabile Salute del Pd, Sandra Zampa, in occasione dell'evento "Valutazione dell'età dei minori stranieri non accompagnati: promuovere un approccio multidisciplinare e rispettoso dei diritti umani", organizzato dall'Inmp