Idee

“1914. Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale” è il libro di Antonio Besana, esperto di storia militare, che ripercorre le diverse sospensioni dei combattimenti avvenute soprattutto tra il 24 dicembre e il giorno stesso di Natale. Tregue che ci sono state, anche se, lascia capire questo documentatissimo libro, forse la famosa partita di calcio tra nemici al fronte è una leggenda, che, come tutte le leggende, ha una parte di verità, fatta di frammenti di alcune partitelle, palleggi, ammucchiate (in un caso si parla di 100 “giocatori”), rincorse di palloni il più delle volte fatti di stracci, pezzi di vestiti, o semplici lattine vuote tra soldati nemici o della stessa nazionalità

Nel 2020 i conflitti violenti sono aumentati del 12% rispetto al 2019 e più della metà di questi coinvolge l’Africa subsahariana. Presentato oggi a Roma il rapporto “Falsi equilibri” realizzato in collaborazione con Avvenire, Famiglia Cristiana e Miur. Beccegato, vicedirettore di Caritas: “Non c’è un angolo della terra in pace, tutti i continenti sono coinvolti”

Nella misura in cui faremo entrare in noi stessi la bellezza di Dio riflessa in Maria (e coopereremo a farla entrare negli altri e mediante gli altri nella società, nelle strutture, nella cultura, nell’arte, nella musica, nella scuola, nei mass-media, ecc.), libereremo il mondo dal dominio di Satana e del suo regno ripugnante. Se vogliamo, dunque, essere restauratori della bellezza di Dio nel mondo, doniamoci totalmente all’Immacolata, per essere riflesso della bellezza di Dio in lei e cooperatori con lei nel riportare la bellezza di Dio là dove essa è stata deturpata o cancellata

L’esperienza di Maria di Nazareth ci aiuta a scoprire la bellezza della dimensione umana vissuta in profondità abitata dallo Spirito e ancora oggi il confronto con la sua vita tutta consegnata a Dio ci permette di capire che cosa significa vivere da persona immacolata. Ci sorprende la sua disponibilità a cambiare i progetti della sua esistenza accarezzati certamente con Giuseppe, il suo custode che, fin dall’inizio, è entrato nella sua vita in punta di piedi. Si è messa in ascolto dell’annuncio dell’angelo, senza rincorrere elucubrazioni mentali.

Molti posano uno sguardo mesto sulle persone celibi perché credono che il celibato sia una mera rinuncia e che porti all’appassimento di sé; invece c’è una gioia propria del celibato, che è quella di desiderare di essere sorpassati. Il godimento del celibato è nella fioritura delle persone che si accompagnano e chi vede fiorire persone attorno a sé sfugge al bisogno di razzolare gioie altrove; il godimento del celibato non è nell’efficacia e nel risultato, ma nell’essere sempre meno indispensabili, nella capacità di acconsentire al proprio tramonto affinché una luce sempre nuova sorga ancora sul mondo

Giuseppe, dopo l’irruzione dell’Altissimo, nella sua vita, ha appreso a riconoscerLo, a prestaGli fede, a comprendere che Egli era la guida in tutto quanto gli stava accadendo, a lui, modesto carpentiere che, forse, mirava ad una vita familiare semplice e ordinata e ad un lavoro, se si vuole faticoso, ma redditizio. L’irruzione, cioè l’irrompere, il frangere le barriere del vissuto naturale, di quanto si tocca e di quanto vede, e l’impeto che in lui ne veniva a seguire le parole udite, hanno portato il suo sguardo ad un altro livello: non ha visto il Volto dell’Altissimo, altrimenti sarebbe perito; non gli ha parlato faccia a faccia come Mosè, ma ha fissato il suo sguardo su di Lui, così ha potuto percorrere tutte le disavventure che si sono susseguite nella sua vita

Le nostre parrocchie sono un grande spazio di "terapia informale", forse "la maggiore rete di sostegno alla sofferenza emotiva delle persone". La pastorale della salute in questo ambito deve allora assumere "una forma più strutturata". Parla lo psichiatra Tonino Cantelmi, rilanciando il "paradigma della compassione" per superare l'urto del Covid e ripartire

Il ripensamento delle relazioni, un nuovo “humanum” sotto le spoglie del virtuale da accogliere ed evangelizzare, una ministerialità laicale da formare, l’esperienza del limite e il rilancio del sacramento dell’unzione degli infermi. Questi, in estrema sintesi, gli spunti emersi nel seminario promosso nei giorni scorsi da cinque istituzioni accademiche teologiche italiane, che ha dato il via ad un percorso di riflessione. Sullo sfondo le sfide lanciate dal Covid-19