Dalla dispersione scolastica alle difficoltà educative, passando per l’avventura dell’incontro diretto con i ragazzi. La riflessione di Vinicio Albanesi (presidente della Comunità di Capodarco) sul senso profondo di abbandono che vivono i nostri adolescenti
Idee
“Quando ho acceso la radio, giovedì scorso, mi si è spezzato il cuore, come è capitato a tutti. Non riuscivo a credere che Putin avesse davvero attaccato la mia gente”. Il vescovo Kenneth Nowakowski è l’eparca della comunità greco-cattolica ucraina del Regno Unito e responsabile della cattedrale della Sacra Famiglia a Londra. “Sono profondamente grato a Papa Francesco per tutto quello che sta facendo per il popolo ucraino. Il suo esempio è stato fonte di ispirazione per noi”, dice l’eparca al Sir, “Vladimir Putin andava fermato prima. Questa guerra è cominciata nel 2014, con l’annessione della Crimea, ma, nello spazio di poco tempo, l’Occidente si è abituato al conflitto ed ha addirittura dimenticato che fosse in corso”.
Appello di Gisella Trincas (Unasam): “Far passare Putin per folle è elemento di grave stigmatizzazione verso chi vive la condizione di sofferenza mentale: non appiccicare l'etichetta di pazzo per spiegare comportamenti”
Il vicepresidente di Banca Etica intervenuto alle lezioni online dell’Università Lumsa. “Quando parliamo di industria bellica stiamo parlando di una di quelle fondamentali per la finanza mondiale: parliamo di miliardi di dollari investiti da gruppi di grandi banche. Per questo le decisioni degli investitori sono fondamentali”
Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo: “Nella lunga vigilia di minacce che ha preceduto l'aggressione russa, Biden non ha mai chiarito ufficialmente l'unico concetto che avrebbe depotenziato la posizione di Putin: al momento non è all'ordine del giorno l'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Mai i paesi del Patto Atlantico si sono espressi su tale questione”
Non è esercizio facile scrivere di quanto sta accadendo in Ucraina, con la situazione in continua evoluzione e senza ricorrere ai luoghi comuni o alla retorica. C’è un elemento, però, su cui vale la pena rivolgere l’attenzione per le conseguenze possibili che può avere anche sul nostro territorio a medio o lungo termine.
Le forti posizioni anti-immigrati espresse dal Gruppo di Visegrád (Ungheria, Polonia, Rep. Ceca e Slovacchia) fino a qualche settimana fa verso i profughi afghani, che bussavano alle porte dell’Europa dalla Bielorussia, sembrano di colpo cancellate. La repentina evoluzione dell’invasione russa della vicina Ucraina ha determinato un radicale cambio di passo dei Governi polacco e ungherese. Per non dimenticare la storia, vale la pena ricordare di come poco meno di un anno fa la Corte di Giustizia europea avesse condannato Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca per essersi rifiutate di accettare il meccanismo temporaneo di ricollocazione dei richiedenti asilo creato nel 2015!
La Quaresima noi Cristiani ce la siamo inventata quando ci siamo impigriti, pensando di poter fare penitenza quaranta giorni all’anno per poterla non fare gli altri trecentoventicinque: nei primi secoli della Chiesa non esisteva (c’era solo il digiuno da giovedì a sabato sera della Settimana Santa), perché i fedeli erano costantemente consapevoli della dimensione quaresimale di ogni giornata, cioè dell’importanza spirituale di confrontarsi ogni giorno con le incertezze della nostra carne e la risposta autentica dello Spirito. Forse il proposito migliore quest’anno sarebbe quello di non fare propositi, se non quello di abitare seriamente la propria ferialità, i propri doveri, il proprio lavoro e le proprie relazioni, e provare a vedere che succede se per un po’ proviamo a farci carico della concretezza delle nostre giornate senza cercare le solite fughe, le compensazioni, le lamentele, i sogni a occhi aperti…
Lasciare che il tavolo sia a due non è una soluzione, in attesa che Kiev, sotto pressione, capitoli. Gomel ha ospitato un (pre)negoziato ineffettuale, comunque un segnale. Il nodo sta nella carenza di mediatori. Trattandosi di una guerra – per interposto Paese – all’Occidente, oggi è escluso che esso (parte in causa) assuma tale ruolo. Per l’auspicato secondo incontro, occorre ciò che nella Teoria delle catastrofi è la “tasca” capace di arrestare la precipitazione meccanica degli eventi. E che garantisca, per quanto interessata, una mediazione ad rem, non “direttiva” né in conto terzi
Massimo Antonelli, primario del reparto di rianimazione del Policlinico Gemelli, a Roma, spiega che cosa significa “trattamento sanitario di sostegno vitale”: "Dove non è più possibile, attraverso i mezzi farmacologici o artificiali, sostenere le funzioni vitali, il compito del medico è alleviare le sofferenze, arrivando anche a una sedazione palliativa"
«Il popolo ucraino è unito e coeso sull’unica linea possibile: non vogliono il predominio russo, sia che si parli di est, di ovest, di nord e di sud».
È tempo di rinnovabili Nicola Armaroli, chimico e dirigente del Cnr, analizza la situazione energetica dell’Italia: la strada futura passa dalla transizione
Oltre il conflitto La Russia ha dimostrato che il suo potere d’influenza è in grado di resistere alle sanzioni. La determinazione occidentale nel ribadire i principi democratici può, però, riacquistare credibilità agli occhi del popolo “post-sovietico”. Come reagirà il popolo russo dopo la decisione di Putin? Forse si ridimensionerà l’effetto di “stringersi attorno alla bandiera”, ma è complesso leggere gli eventi
La solidarietà diffusa tra cittadini e istituzioni e l’organizzazione rapida per essere subito pronti: «Ora serve mantenere alta la nostra sensibilità»
Gli uomini rimangono per difendere le città. In uno scenario paradossale. Kiev come Sarajevo (sotto assedio per 1.425 giorni dall’aprile 1992 al febbraio 1996). E come Groznyj, capace di resistere all’Armata Rossa.