“In tutti i miei incontri, soprattutto durante i tanti Viaggi apostolici, con le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti, ho guardato negli occhi le conseguenze di una grandissima colpa e ho imparato a capire che noi stessi veniamo trascinati in questa grandissima colpa quando la trascuriamo o quando non l’affrontiamo con la necessaria decisione e responsabilità, come troppo spesso è accaduto e accade”.
Chiesa nel mondo
Intervista al card. Cristóbal López Romero, arcivescovo salesiano di Rabat (Marocco): “Il titolo dell’incontro - dice - non mi convince del tutto. Preferirei: Mediterraneo, pace senza frontiere. Se l’Europa ha saputo - nonostante le sue numerose differenze nazionali, storiche, culturali e religiose - unirsi e praticamente cancellare i confini tra i 27 Paesi membri dell’Unione, perché non sognare un Mediterraneo in pace e senza frontiere, unito nella diversità?”
Si terrà a Firenze, dal 24 al 27 febbraio 2022, il convegno della Conferenza episcopale italiana dal tema: “Mediterraneo frontiera di pace”. L’evento segue quello che si è già tenuto a Bari nel febbraio del 2020. La scelta di Firenze, come sede del suddetto convegno, non è casuale, ma densa di significato; quest’ultima, infatti, ha sempre svolto un ruolo importante per quanto riguarda il tema della pace, del mediterraneo e dell’ecumenismo. Nel suo comunicato, inoltre, la Conferenza episcopale italiana ci ha ricordato che Firenze è la città di Giorgio La Pira, evidenziando in tal modo l’ispirazione del convegno al pensiero e alla testimonianza di colui che, a cavallo degli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso, è stato il sindaco di questa città
Si celebra oggi l'ottava Giornata mondiale di preghiera contro la tratta indetta da Papa Francesco nel 2005. Ad occuparsi del coordinamento è la rete delle religiose anti-tratta Thalitha kum, che ha organizzato una serie di eventi. L'appuntamento principale è una maratona on line con collegamenti da tutti i continenti. Una testimonianza dalla struttura di accoglienza "Casa Bakhita" della Caritas di Gaeta
Il Pontefice, ospite del programma "Che tempo che fa" di Fabio Fazio, ha parlato anche di molestie sul luogo di lavoro ed emergenza climatica
"Come Acli raccogliamo quanto detto dal Papa durante l'intervista a Fabio Fazio, soprattutto in merito all'importanza di promuovere la dignità della persona umana, un passaggio già ribadito dal Presidente Mattarella pochi giorni fa...
“Ad essere chiamata in causa è la coscienza di tutti, credenti e non: della società, della cultura e della politica”.
“Immagino la Chiesa del futuro come san Paolo VI nella Evangelium Nuntiandi: una Chiesa in pellegrinaggio”. Lo ha detto il Papa, nell’intervista trasmessa ieri dal programma di RaiTre “Che tempo che fa”.
Sempre, nella vita personale come in quella della Chiesa e della società, c’è qualcosa di bello e di coraggioso che si può fare.
Dio è più grande del nostro peccato così come di ogni merito che possiamo accampare.
L’idea di questo articolo, idealmente a quattro mani, sulla Giornata per la Vita nasce da un suggerimento giunto direttamente dal Sir. Sfogliando i primi numeri di questa agenzia di stampa ho ritrovato un articolo di Carlo Casini pubblicato nel n. 50 del 3 febbraio 1990 riguardante la Giornata di quell’anno. Ho accolto con simpatia la proposta: i virgolettati sono le parole di Carlo Casini tratte da quell’articolo, ad eccezione di due frasi raccolte da altri testi
In questa crisi pandemica, che ha visto tanti lutti, abbiamo assistito ad una gara di solidarietà e condivisione espressa nelle varie professioni a partire da infermieri, medici, insegnanti, sacerdoti e genitori che non si sono tirati indietro, ma hanno con responsabilità donato le loro competenze e affetti per il bene di chi faceva più fatica o era nella malattia. La Giornata per la vita è onorata 365 giorni l’anno da tante persone che si sporcano le mani, accogliendo le situazioni di povertà
Il 6 febbraio ricorre l’anniversario della morte di David Maria Turoldo, una delle figure più significative della Chiesa moderna. David Maria Turoldo può essere definito il “profeta” della povertà” ma anche il “poeta” che sognava una Chiesa a servizio di coloro che “hanno fame e sete di opposizione”.
Il futuro viene attraverso la porta del pieno abbandono alla Misericordia. È un “largo” da prendere con decisione, al cospetto dei serafini e pur in mezzo al popolo dalle labbra impure: “Manda me”. La decisione della libertà che si affida, che non deve giustificarsi di mani vuote, di labbra impure. Affidandosi, incontra il fuoco ardente della Misericordia
“La pandemia ha fatto emergere tante fragilità, ma anche la generosità di volontari, vicini di casa, personale sanitario e amministratori che si sono spesi per alleviare le sofferenze e le solitudini di poveri e anziani. Questa rete di relazioni solidali è una ricchezza che va custodita e rafforzata”.