Chiesa nel mondo

Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Grosseto presentata da mons. Rodolfo Cetoloni e ha nominato vescovo della medesima diocesi mons. Gianni Roncari, vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, unendo in persona Episcopi le diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello e Grosseto. Ne dà notizia il Bollettino della Sala stampa vaticana.

Incontro online degli addetti stampa e portavoce delle Conferenze episcopali europee su “Pandemia e comunicazione ecclesiale: nuove sfide pastorali”. Anche per la Chiesa, è stato un periodo difficile e complicato. Momenti di preghiera e celebrazioni liturgiche si sono trasferiti in rete, alla radio e alla televisione. L’ambiente digitale ha offerto nuove forme di socializzazione e partecipazione e la comunicazione, anche quella ecclesiale ha mostrato potenzialità e criticità. La pandemia - ha detto mons. Nuno Brás,vescovo di Funchal (Portogallo) - ci ha mostrato un nuovo modo di vivere. Ma per ricominciare, la parola chiave è prossimità: è necessario  accompagnare le persone in qualsiasi contesto, anche quello digitale, e far sentire loro la vicinanza della comunità e di Dio, farsi compagni di strada nel bisogno di sacro e di Dio che abita il cuore dell’uomo, essere capaci di aprire finestre al mistero di Dio”

Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione per le cause dei santi a promulgare il decreto che riconosce le virtù eroiche del servo di Dio Robert Schuman, fedele laico e soprattutto “padre” dell’Unione europea, nato il 29 giugno 1886 a Clausen (Lussemburgo) e morto a Scy-Chazelles (Francia) il 4 settembre 1963. La notizia diffusa oggi, dopo che il Pontefice ha ricevuto in udienza il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione.

Padre Manuel Barrios Prieto, segretario generale della Comece, spiega perché i vescovi Ue sono scesi in campo ed hanno redatto un “Position Paper” sulla “Risoluzione Matić”. “La Chiesa - dice - ha una missione molto chiara che è la difesa della vita, soprattutto quando è più vulnerabile e meno protetta. Facciamo quindi riferimento alla vita del nascituro. Ma parliamo anche della vita degli anziani, dei disabili, dei migranti. Di tutte quelle persone che come dice Papa Francesco, tendono ad essere scartate dalla nostra società"

E’ l’unità il tema centrale del primo pomeriggio dell’assemblea generale dei vescovi statunitensi, apertasi ieri online. E’ la terza assemblea che si tiene via video a causa della pandemia, ma l’augurio di monsignor José H. Gomez, arcivescovo di Los Angeles e presidente della Conferenza episcopale Usa, ad inizio incontro è che il prossimo novembre ci si possa ritrovare tutti insieme. L’analisi della Chiesa americana post Covid, offerta da Gomez, non tralascia nessuna delle sfide e delle ferite lasciate dalla pandemia. La varietà di posizioni della Chiesa Usa è stata al centro dei dibattiti pubblici di questi mesi, soprattutto dopo l’elezione alla presidenza di Joe Biden, il secondo cattolico a guidare il Paese.

"La Chiesa italiana non parla su di loro, ma parla con loro. Le persone disabili sempre più dovrebbero essere presenti nei nostri tavoli decisionali, negli eventi organizzativi e nei posti di responsabilità. Vogliamo che le indicazioni del magistero e la Parola di Dio siano trasformati in una prassi dell'ordinarietà". Suor Veronica Amata Donatello, responsabile del Servizio Cei per la Pastorale delle persone con disabilità, parla all'indomani della pubblicazione della nota della Pontificia Accademia per la Vita

Don Antonino Denisi ha “saputo fare il prete” ma “quando ha fatto ricerca è stato uno studioso rigoroso”. Così lo storico Andrea Riccardi presenta i tre volumi, editi da Laruffa, pubblicati da mons. Denisi e che raccolgono i suoi scritti prodotti in tanti anni, come storico della Chiesa reggina e studioso delle migrazioni dal sud Italia e da e per la Calabria. Scritti e relazioni pubblicati su saggi o su riviste e giornali ed ora raccolti in questa corposa pubblicazione: “L’archidiocesi di Reggio Calabria. Vescovi, clero, parrocchie”, “Emigrazione e immigrazione in Calabria. Storia, cultura, dimensioni del fenomeno” e “Santità, religiosità e pietà popolare nella Chiesa reggina”. Il sacerdote ha festeggiato recentemente i suoi primi 90 anni di vita. Un “erudito della vita vissuta” lo ha definito qualche giorno fa il giornalista Angelo Scelzo

Come si vince la paura dei migranti? “Imparando a vedere nel migrante una persona”. Lo ha detto il card. Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e presidente di Caritas Internationalis, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa a chiusura della campagna di Caritas Internationalis “Share the journey – Condividiamo il viaggio”. 

"Ci sono molte 'povertà' dei ricchi che potrebbero essere curate dalla 'ricchezza' dei poveri". Lo scrive il Papa, nel messaggio per la Giornata mondiale dei poveri, in cui esorta a condividerne le sorti "senza deleghe" e chiede  di non considerarli "peso intollerabile". In tempo di Covid, i poveri sono aumentati "a dismisura" e i Governi e le istituzioni devono "combattere il virus a livello mondiale, senza interessi di parte"

Distribuisce cento pasti al giorno per 33.565 accessi annui (dato 2020) di persone, provenienti dal Comune di Latina e da quelli limitrofi, in situazione di forte disagio economico e sociale. Questo l’impegno della Mensa Caritas, intitolata a don Adriano Bragazzi, istituita nel 2002 nel cuore del “Villaggio Trieste”.

E' importante che i giovani facciano un cammino di fidanzamento, un cammino di conoscenza e di consapevolezza.

Serge Razafinbony e Fara Andrianombonana (Coppia di fidanzati dal Madagascar): Parlando di matrimonio, Santità, c’è una parola che più d’ogni altra ci attrae e allo stesso tempo ci spaventa: il «per sempre»…
Benedetto XVI: […] Nel Rito del Matrimonio, la Chiesa non dice: «Sei innamorato?», ma «Vuoi», «Sei deciso». Cioè: l’innamoramento deve divenire vero amore coinvolgendo la volontà e la ragione in un cammino, che è quello del fidanzamento, di purificazione, di più grande profondità, così che realmente tutto l’uomo, con tutte le sue capacità, con il discernimento della ragione, la forza di volontà, dice: «Sì, questa è la mia vita». Io penso spesso alle nozze di Cana. Il primo vino è bellissimo: è l’innamoramento. Ma non dura fino alla fine: deve venire un secondo vino, cioè deve fermentare e crescere, maturare. Un amore definitivo che diventi realmente «secondo vino» è più bello, migliore del primo vino. E questo dobbiamo cercare. E qui è importante anche che l’io non sia isolato, l’io e il tu, ma che sia coinvolta anche la comunità della parrocchia, la Chiesa, gli amici.
Benedetto XVI, Visita Pastorale all’Arcidiocesi di Milano in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, Festa delle Testimonianze, Bresso 2 giugno 2012