Chiesa nel mondo

Stessi giorni, due Festival diversi. Dal 3 al 5 febbraio a Sanremo non andranno in scena solo i cantanti sul palco dell'Ariston, ma anche quelli di un altro Festival: quello della canzone cristiana. Sul palco dell'Auditorium di Villa Santa Clotilde, Opera Don Orione di Sanremo, saliranno 24 artisti per cantare emozioni, immagini e parole rivolte a Dio. In una sorta di staffetta musicale, il Festival farà da apripista a quello dell’Ariston, perché si terrà nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 19.30. La kermesse canora ha dietro le spalle la direzione artistica di Fabrizio Venturi, vede come media partner Radio Vaticana e Vatican news e i canali televisivi Tele Padre Pio e Canale Italia seguiranno in diretta la tre giorni. La musica cristiana in Italia ancora non gode della stessa fama riscossa in altri Paesi, ma come racconta Dajana D’Ippolito, in arte Dajana, magari in futuro potrebbe far parte dei generi suonati anche nel Festival sanremese

“Già da qualche tempo stiamo riflettendo sull’avvio di una ricognizione approfondita e seria della situazione italiana. Nell’esaminare le possibilità e le modalità di esecuzione dell’indagine, non possiamo non tener conto della differenza strutturale, culturale ed ecclesiale del nostro Paese rispetto ad altri, a partire dal numero molto elevato di diocesi”.

Il popolo d’Israele era consapevole della venuta del Messia, ma pensava che il Cristo si sarebbe manifestato secondo potenza, come un forte re, che avrebbe scacciato via coloro che occupavano il territorio d’Israele, riportandolo agli antichi splendori. Invece, quanto Gesù dice sorprende, poiché utilizza parole di grazia, non parla di vendetta, né paventa rivoluzioni, ma tutto prelude a un Dio che si presenta misericordioso

Donne relegate al chiuso, che subiscono violenze e abusi anche psicologici e hanno grosse difficoltà a chiedere aiuto. Martedì 8 febbraio il centro Pime, Caritas ambrosiana e Mani Tese promuovono il convegno “Traffico di esseri umani e nuove schiavitù”. Fabio Agostoni: “C’è una connessione diretta tra l’aumento della povertà dovuto alla pandemia e la crescita del traffico di esseri umani”