Chiesa nel mondo

Nella consapevolezza che “la lampada per illuminare i nostri passi è la Parola di Dio”, l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, propone nella lettera pastorale diffusa oggi l’ascolto e la meditazione dei capitoli 13-17 del Vangelo di Giovanni, pagine in cui Gesù dialoga con i discepoli prima della Passione, un “invito a percorrere la via dell’amicizia” in cui chi segue Gesù “sperimenta che la fede è un rapporto personale con lui: in questo rapporto il comandamento e la verità si rivelano come il dimorare del tralcio nella vite, piuttosto che come l’indicazione di adempimenti e la consegna di una dottrina”.

Papa Francesco, in Aula Paolo VI, ha proseguito il ciclo di udienze sulla Lettera ai Galati definendo "stolti" coloro che "rischiano di perdere la fede" ed esortando a non lasciarsi incantare dalla rigidità di "proposte un pò formaliste". Al termine un appello ad operare insieme per la salvaguardia del creato, "in questi tempi di crisi planetaria"

“Alle istituzioni nazionali, regionali e locali, alla vigilia dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, chiediamo di disegnare un nuovo modello di sviluppo, equo e condiviso, in cui le aree interne possono diventare concretamente ‘il polmone del Paese’, offrendo risorse e disponibilità a costruire intorno alle loro potenzialità di carattere naturale, paesaggistico, storico, religioso e culturale una vera prospettiva di riscatto”. 

Viandanti di nuovo in cammino in Umbria, per non rinunciare al messaggio di riconciliazione che ormai dal 2009 anima il pellegrinaggio “Il Sentiero di Francesco”. È con questa premessa che il vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, e il gruppo organizzatore dell’evento hanno deciso di confermare la XIII edizione dell’itinerario a piedi tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio, sui passi del santo patrono d’Italia, che si svolgerà dal 1° al 3 settembre.

“Nella Chiesa non ci sono comunità di serie A e comunità di serie B e se ciascuna è chiamata a svolgere fino in fondo la propria missione, nessuna può pretendere di fare a meno dell’altra”. Lo ha sottolineato mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, nel suo intervento introduttivo all’“Incontro dei vescovi delle aree interne”, promosso oggi e domani a Benevento dall’arcivescovo Felice Accrocca.

“La pandemia è stato un ostacolo anche ai pellegrinaggi. Soprattutto durante i confinamenti, non c’era movimento nel santuario. Sembrava un deserto. Adesso, dopo la fine del confinamento, sono ripresi i pellegrinaggi. In questo mese di agosto, c’è stato un movimento molto grande anche per i pellegrini che vengono dall’estero. Incominciano anche a venire gruppi dalla Spagna, dall’Italia, dalla Francia, dalla Germania e dalla Polonia”.

Dopo il Covid, “non possiamo riprendere il cammino come prima; dobbiamo essere coraggiosi nell’affrontare in modo nuovo quello che per noi rimane essenziale, non tanto dando sfogo a chissà quale creatività, quanto piuttosto valorizzando la bellezza e la dignità delle assemblee e cercando vie nuove per proporre quello che in fondo è la consegna del Signore: ‘Fate questo in memoria di me’”, dice al Sir il presidente del Cal

Quattro giornate di formazione e spiritualità promosse dalla Fondazione Missio (organismo pastorale della Cei) ad Assisi. L'arcivescovo di Bari: “relegare la missione a un atteggiamento di alcuni specialisti mi pare sia sbagliato; i veri centri missionari dovrebbero diventare anche i nostri centri pastorali, gli uffici catechistici, le parrocchie…". Numerosi i partecipanti, i relatori e le testimonianze da ogni angolo del mondo

Agostino ha vissuto tutte le tappe e i travagli che vivono i ragazzi d’oggi, perché ha vissuto in un’epoca tanto simile alla nostra: la decadenza tardo-ellenistica dell’Impero, con le sue evasioni, i suoi falsi ideali, il suo edonismo sfrenato, il bisogno di cerchie di amicizie intime in cui rifugiarsi dal mondo, i titoli di studio e la carriera, la celebrità e l’esibizione, gli attacchi terroristici e la paura della fine del mondo. Proprio per questo Agostino è anche il modello possibile per i Santi di domani, che se ci saranno, ci saranno perché provenienti dall’attuale gioventù, intelligente e inquieta, edonista e ipersensibile, assetata di verità e drogata di sensazioni, come lo era il futuro Padre della Chiesa

“Esprimiamo dolore e sdegno per il vile attentato che ieri, 26 agosto, all’aeroporto di Kabul, in Afghanistan, ha provocato centinaia di vittime e feriti, causando ulteriore dolore a un popolo già provato dalla sofferenza e dalla paura. Purtroppo, abbiamo assistito in questi anni a scelte che si sono rivelate nel tempo poco lungimiranti e incapaci di garantire la necessaria sicurezza alla popolazione afghana”.