“C’è una resistenza dell’umanità anche nei luoghi di conflitto, dove sembra prevalere la barbarie, dove si decidono le sorti di tanti innocenti”. E questa resistenza è “il principio di fraternità che il Padre ha impresso in noi”. Con un messaggio di speranza, in questo tempo di guerra e violenza, si sono aperte questa mattina a Bratislava le Giornate sociali cattoliche europee.
Chiesa nel mondo
“Dal 2 marzo, ogni giorno le Conferenze episcopali d’Europa si stanno alternando per pregare più insistentemente per chiedere il dono della pace e ricordare le vittime del Covid. Oggi tra l’altro è la giornata internazionale per le vittime del Covid. Celebriamo con questo ricordo, presentando a Dio tutta la nostra umanità. Lo facciamo unendoci con la preghiera che dal mercoledì delle ceneri sta attraversando tutta l’Europa: da paese a paese, da Conferenza episcopale a Conferenza episcopale, da altare ad altare”.
"La via della distruzione è facile da imboccare, ma produce tante macerie". E' l'ennesimo appello del Papa per la pace in Ucraina, auspicata in un messaggio scritto e in un discorso pronunciato. "Fino a dove siamo capaci di arrivare? Assassini dei nostri fratelli", il monito a proposito della guerra entrata "a casa nostra". "Non esistono guerre giuste". Appello all'Europa affinché non si volti "dall'altra parte".
Un primo bilancio dell’accoglienza in Italia e il racconto di don Moreno Cattelan, in servizio a Leopoli. “Le scene di migliaia di persone in fuga, che voi vedete alla televisione, noi le vediamo in diretta, ogni giorno e ogni notte
Ci sarà anche tanta emotività, come spesso succede in frangenti come questi. È forse inevitabile. Ma vorrei vederci anche il fondo dell’umano che si commuove davanti a una richiesta di accoglienza, a un bisogno impellente, a un popolo intero che chiede aiuto. L’Italia profonda è anche questa, come i nostri giornali raccontano da sempre: un paese vivo e solidale, con l’animo generoso, nonostante gli insensati rincari delle ultime settimane che prosciugano gli stipendi e un domani pieno di incognite. Questo accade anche qui, da noi. In questo lembo di pianura custodito come un giardino, dove i peschi sono stupendamente di nuovo in fiore e ci ricordano che, nonostante le tante cattiverie umane, la vita segna sempre un nuovo inizio
“Siamo qui per implorare da Dio il dono della pace in Ucraina e per chiedergli di aiutare ogni uomo e donna di buona volontà ad essere artigiano di pace”.
La sessione plenaria della Convenzione costituzionale ha approvato ieri un testo sui diritti sessuali e riproduttivi, con l’obiettivo che essa venga recepita nel testo costituzionale.
La crisi ucraina, gli aiuti umanitari e l’importanza del processo negoziale in corso, “esprimendo la loro speranza per il raggiungimento al più presto di una pace giusta”.
“Il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, sarò ordinato vescovo di Rumbek. Non è una ricorrenza che mi sono scelto, ma mi è stata data in dono”.
“Il significato simbolico di questa consacrazione viene dal fatto che in questo momento c’è purtroppo un conflitto aperto in Ucraina e quello che si domanda innanzitutto è che si possa fermare il versamento di sangue, che è sempre sangue innocente, ed anche che si possa iniziare una pace duratura. Ora la pace duratura è proprio ciò che viene dal cuore immacolato di Maria e cioè da Cristo che è Principe della pace”.
“È un atto spirituale atteso da molto tempo dal popolo ucraino. I cattolici ucraini sin dall’inizio dell’aggressione russa nel 2014 chiedevano questo atto come urgente bisogno per evitare l’aggravamento della guerra e dei pericoli che pervenivano dalla Russia”.
"La nostra fantasia appare sempre più concentrata sulla rappresentazione di una catastrofe finale che ci estinguerà. Quello che succede con una eventuale guerra atomica”. Così il Papa, nell'udienza di oggi, in cui ha pregato per la pace in Ucraina prendendo in prestito le parole di mons. Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli. Incontrando gli studenti dell'Istituto "La zolla" di Milano, Francesco ha pregato per i bambini e i ragazzi che in Ucraina vivono sotto le bombe, "vittime della superbia di noi adulti"
Il Papa ha concluso la catechesi dell’udienza di oggi esortando i fedeli presenti in Aula Paolo VI – tra i quali campeggiavano le bandiere giallo-blu dell’Ucraina – a pregare per la pace, leggendo il testo di una preghiera composta dall’arcivescovo di Napoli, mons. Mimmo Battaglia, e inviata alla comunità diocesana partenopea.
Una settimana fa sono arrivati a Medjugorje circa 200 profughi ucraini, tutte donne con figli tra 1 e 15 anni. I primi in tutta la Bosnia-Erzegovina. Altri ne arriveranno nelle prossime settimane. La città mariana ha aperto le sue porte e ha avviato un cammino di accoglienza materiale e spirituale. Domenica è stata una giornata di festa. Questo il racconto del Sir.
“Venerdì 25 marzo, durante la celebrazione della Penitenza nella basilica di San Pietro, Papa Francesco consacrerà all’Immacolato Cuore di Maria Russia e l’Ucraina”.