Decisivo è non lasciarsi scivolare via il silenzio di tutto questo Vangelo. Dischiude la potenza, la serietà della parola di Gesù che manda in libertà. La novità sempre attesa, tanto attesa, secondo Isaia, ha i tratti del germogliare. Cioè ha i tratti di realtà piccolissima ma intensamente vitale, fragilissima ma portatrice del futuro, irrilevante agli occhi che vedono in superficie, decisiva allo sguardo che intuisce la vita in movimento, all’orecchio che ode mormorio del Soffio - la ricchezza e fecondità inesauribile della Promessa
Chiesa nel mondo
Sono il Libano, l’Iraq, ma anche la Siria, la Giordania, la Turchia e la Terra Santa – Israele e i Territori Palestinesi – al centro della Campagna “La pace va oltre” promossa da Caritas italiana e Focsiv dedicata al Medio Oriente, che sarà inaugurata ai primi di aprile e proseguirà fino al 31 dicembre.
“Un aspetto essenziale della cultura dell’inclusione è la possibilità per le persone con disabilità di partecipare attivamente. Metterle al centro vuol dire, oltre che abbattere le barriere fisiche, anche far sì che possano prendere parte alle iniziative della comunità civile ed ecclesiale dando il loro contributo”.
“L’allargamento dell’emergenza migratoria – pensiamo ai rifugiati dalla martoriata Ucraina – chiede risposte ampie e condivise”. Ne è convinto il Papa, che nel primo discorso in terra maltese, rivolto alle autorità e al Corpo diplomatico, ha fatto riferimento alle conseguenze della guerra in corso sui flussi migratori e ha lanciato un forte monito: “Non possono alcuni Paesi sobbarcarsi l’intero problema nell’indifferenza di altri! E non possono Paesi civili sancire per proprio interesse torbidi accordi con malviventi che schiavizzano le persone. Purtroppo questo succede”.
“Santo Padre, la nostra storia recente è segnata dall’infamia degli errori e dei fallimenti nell’amare il prossimo, in particolare verso i membri di quelle nazioni che da secoli erano presenti in Canada. Il nostro desiderio di riconciliazione è grande e la nostra presenza qui è una testimonianza del nostro impegno”.
“Un aspetto essenziale della cultura dell’inclusione è la possibilità per le persone con disabilità di partecipare attivamente. Metterle al centro vuol dire, oltre che abbattere le barriere fisiche, anche far sì che possano prendere parte alle iniziative della comunità civile ed ecclesiale dando il loro contributo”.
Fondatrice della Gioventù femminile dell'Azione cattolica, cofondatrice dell'Università Cattolica. A lei si devono anche l'Istituto delle Missionarie (laiche consacrate) e l'Opera della regalità (liturgia). Armida Barelli ha rappresentato una figura centrale per l'emancipazione delle donne - nella Chiesa e nella società - nel '900 italiano. In uscita due nuovi volumi che ne ripercorrono la vicenda biografica e spirituale. Ernesto Preziosi (vicepostulatore): "attenta alla storia del suo tempo, la Barelli forma una generazione di donne che si spendono nel campo sociale, sindacale e politico, nella fase fondativa della democrazia in Italia"
Missione compiuta. È quella condotta in porto domenica scorsa dalla Misericordia Valle del Savio e da quella di Sarsina. Una colonna mobile composta da cinque mezzi, un camion, tre pulmini e un pick up, e dodici volontari guidati da Israel De Vito, coordinatore regionale delle Misericordie, ha portato un carico di aiuti umanitari (raccolti tutti tra Bivio Montegelli e Sarsina) in Polonia, in favore della popolazione ucraina che fugge dopo l’invasione della Russia iniziata il 24 febbraio
Sono i “numeri della solidarietà”. E’ la Caritas-Spes – organismo della chiesa greco-cattolica ucraina – a stilare un Report su quanto, ad un mese dall’inizio del conflitto, i centri, le strutture e le parrocchie stanno facendo, sul territorio, per le persone colpite dalla guerra che non sono fuggite dal Paese.
A oltre un mese dall’inizio del conflitto, la Caritas intensifica l’impegno accanto alla popolazione ucraina e rinnova appelli e preghiere perché si fermi subito la guerra. Messi a disposizione delle Caritas in Ucraina altri 500 mila euro. In Italia sono già 5.500 le persone accolte in 180 Diocesi, di cui oltre 2.500 minori
Il Papa ha concluso l'udienza di oggi, dedicata alla vecchiaia sull'esempio di Simeone e Anna, con un saluto affettuoso ai bambini ucraini e un riferimento alla "mostruosità della guerra". "Si fermi questa crudeltà selvaggia", l'appello. Poi l'annuncio ai fedeli del suo viaggio a Malta sabato e domenica prossimi.
Trent’anni fa Chiara Amirante dava inizio a una esperienza di fede che ha restituito alla vita migliaia e migliaia di giovani. E nella grande famiglia che è nata da lì, hanno un posto speciale anche i sacerdoti. Come don Giacomo, intervistato da Giulia Rocchi o don Alex, che abbiamo incontrato, insieme a Lorenzo, nel video girato presso la casa di Piglio (Fr) della Comunità Nuovi Orizzonti.
I sogni di don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli sono diventati il sogno di una intera comunità diocesana, che ha ridato vita a un antico casolare abbandonato facendolo diventare luogo di riabilitazione e reinserimento per decine di detenuti ed ex detenuti. Il progetto "Senza sbarre" e la cooperativa "A mano libera".
Condanna assoluta. Nella consacrazione al Cuore di Maria di Ucraina e Russia e durante l’udienza alle componenti del Centro italiano femminile
“Il papa ha ascoltato le nostre storie. Ne ha preso conoscenza e le ha profondamente capite. Ora speriamo che le sappia tradurre dalla testa al cuore e le sappia tradurre in azioni. Non vediamo l’ora di sentire le sue risposte all’udienza generale come anche cosa intende fare per la visita in Canada”.