Sono i due temi che hanno caratterizzato la visita di Papa Francesco in Irlanda, il 24° viaggio apostolico per un totale di 36 Paesi visitati. L'occasione è stata fornita dall'Incontro mondiale delle famiglie, che si è tenuto a Dublino dal 22 al 26 agosto, dal titolo “Il Vangelo della famiglia: gioia per il mondo” sullo sfondo dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia
Chiesa nel mondo
Si conclude la visita di Papa Francesco in Irlanda. “Fermi e decisi nella ricerca della verità e della giustizia” su abusi. E sui migranti: “Che sfida è sempre quella di accogliere il migrante e lo straniero”. Alle famiglie: "Possiate tornare alle vostre case e diventare fonte di incoraggiamento per gli altri, per condividere con loro ‘le parole di vita eterna’ di Gesù"
Il titolo del Meeting 2019, il 40°, sarà tratto da una poesia di Karol Wojtyla: "Nacque il tuo nome da ciò che fissavi"
"Il nostro mondo ha bisogno di una rivoluzione dell’amore!", esorta Francesco in Irlanda, che ha incontrato nella giornata di sabato anche otto sopravvissuti agli abusi.
Percorrere la “via caritatis” assumendo lo sguardo del samaritano e sviluppando “l’arte del rammendo” delle relazioni. Curare la formazione di chi accompagna i fidanzati, essere capaci di offrire una “terapia della speranza” alle persone ferite dal fallimento del loro matrimonio. Queste, in estrema sintesi, le indicazioni offerte dal card. Gualtiero Bassetti che guida la delegazione della Chiesa italiana all’Incontro mondiale delle famiglie di Dublino
La Conferenza generale dell’Episcopato latinoamericano del 1968 verrà attualizzata, proprio a Medellín, attraverso il convegno “Medellín cinquant’anni: profezia, comunione, partecipazione”, promosso dal Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), dall’arcidiocesi di Medellín, dalla Clar (il coordinamento latinoamericano dei religiosi e delle religiose) e dalla Caritas latinoamericana. Quella stagione, dunque, ha ancora qualcosa da dire. Non solo all’America Latina, ma a tutta la Chiesa. Ne è convinto il teologo argentino Juan Carlos Scannone, gesuita, insegnante e amico di Papa Bergoglio
Il vescovo di Limerick racconta le prime impressioni dell’Incontro mondiale delle famiglie e l’attesa per l’arrivo in Irlanda del Papa. “C’è un clima di grande fermento. In fondo la stragrande maggioranza degli irlandesi non vede l’ora di vedere Francesco”.
“La famiglia non è una nozione ideologica remota, ma il luogo in cui la compassione, la gentilezza, la pazienza e il perdono vengono apprese, praticate e diffuse”.
Così mons. Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, dando il benvenuto ai partecipanti all'Incontro mondiale delle famiglie.
“I’m excited to think I’ll come back to Ireland!”. È il saluto rivolto dal Papa nel video messaggio al popolo irlandese nell’imminenza del viaggio apostolico in Irlanda, in occasione del IX Incontro mondiale delle famiglie a Dublino, che compirà dal 25 al 26 agosto.
Sconfiggere definitivamente la terribile piaga della pedofilia chiede oggi alla Chiesa di lottare contro ogni forma di “clericalismo”. Perché – spiega in questa intervista padre Hans Zollner - il clericalismo è una mentalità che mette il clero in una "classe superiore" e “una delle conseguenze di una mentalità da ‘élite speciale’ è l'idea secondo la quale ‘posso permettermi quello che voglio’, e questo ha portato ai crimini più scioccanti, alla (spesso) totale assenza di empatia con le vittime e del senso di responsabilità da parte di tanti rappresentanti della Chiesa locale”
Il grande protagonista della storia: il desiderio di felicità. Ruota intorno a questo "tormento" che da sempre accompagna l’uomo, la 39ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli (Rimini, 19-25 agosto) che ha per titolo “Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice”. Abbiamo chiesto alla presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Emilia Guarnieri, di illustrarci il Meeting 2018 e il messaggio che intende lanciare: “Ripartire da un uomo felice. Ripartire da un uomo, da ogni uomo, per ristabilire legami, per ritrovare la fiducia”.
Papa Francesco scrive una Lettera al Popolo di Dio, soffermandosi sulle conseguenze causate dagli “abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate”. Il Santo Padre esprime solidarietà e invoca “tolleranza zero”, sottolineando che “le ferite non spariscono mai e ci obbligano a condannare con forza queste atrocità, come pure a concentrare gli sforzi per sradicare questa cultura di morte”.
Ecco il testo integrale.
"Il cristiano non può rinunciare a sognare che il mondo cambi in meglio. È ragionevole sognarlo, perché alla radice di questa certezza c’è la convinzione profonda che Cristo è l’inizio del mondo nuovo".
Nei quasi 27 anni di Pontificato compirà 104 internazionali e 146 visite pastorali in Italia, tanto da essere chiamato dai giornalisti il globetrotter di Dio
“Davanti al rapporto reso pubblico in Pennsylvania questa settimana, due sono le parole che possono esprimere quanto si prova di fronte a questi orribili crimini: vergogna e dolore”. È quanto ha affermato il direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke.