Proclamati sette nuovi santi, a cominciare da Paolo VI e Oscar Arnulfo Romero. “Profeta di una Chiesa estroversa che guarda ai lontani e si prende cura dei poveri”: così Francesco ha definito il quarto Papa Santo del Novecento, il terzo canonizzato sotto il suo Pontificato. A braccio alcune parole su Nunzio Sulprizio, “il nostro ragazzo napoletano, il santo giovane, coraggioso, umile, che ha saputo incontrare Gesù nella sofferenza, nel silenzio e nell’offerta di sé stesso”
Chiesa nel mondo
In occasione della canonizzazione di mons. Oscar Arnulfo Romero, domenica 14 ottobre in Piazza San Pietro, il cardinale Gregorio Rosa Chávez, vescovo ausiliare di San Salvador, ribadisce la richiesta di verità e giustizia su un omicidio rimasto ancora impunito, come gli altri crimini e orrori commessi il periodo più cruento della guerra civile. Presente a Roma una delegazione della società civile salvadoregna che da anni si batte contro l'impunità
Dal 4 al 6 gennaio 1964 Paolo VI fu il primo Papa nella storia a recarsi pellegrino in Terra Santa. Un viaggio pieno di gesti di grande spessore storico e spirituale che non sono rimasti senza conseguenza, specialmente in campo ecumenico. Il Sir ha raccolto la testimonianza diretta di padre Pietro Felet, che all’epoca del pellegrinaggio era un giovane seminarista del seminario patriarcale di Beit Jala
La delegazione della Cec è guidata dal presidente, mons. Oscar Urbina Ortega, arcivescovo di Villavicencio, e da mons. Héctor Fabio Henao Gaviria, direttore del Segretariato pastorale sociale-Caritas della Chiesa colombiana. I due ecclesiastici, ieri mattina, si sono incontrati con un gruppo di Ong, su iniziativa della Comece, e si sono poi uniti ai lavori della Commissione per gli affari esteri dell’organismo. Nel pomeriggio si sono spostati nelle sedi della Commissione e del Parlamento europeo. Tra gli incontri avuti, quelli con il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. Oggi i colloqui nelle Istituzioni comunitarie proseguiranno
Paolo VI sarà proclamato santo da papa Francesco proprio in occasione del Sinodo dei vescovi sui giovani.
Con Paolo VI, infatti, salirà agli onori degli altari anche mons. Oscar Arnulfo Romero, nato a Ciudad Barrios nel 1917 e vescovo in El Salvador dal 1970 al 24 marzo del 1980, giorno del suo assassinio in odio alla fede, mentre sollevava il calice per la consacrazione.
“Un approccio contraddittorio consente anche la soppressione della vita umana nel grembo materno in nome della salvaguardia di altri diritti”. Lo ha denunciato il Papa, nella catechesi dell’udienza di ieri, dedicata al quinto comandamento.
La prima settimana del Sinodo è terminata con una conferenza stampa e con la diffusione delle relazioni dei 14 Circoli minori sulla prima parte dell'Instrumentum laboris. Abusi, sessualità, migranti e "cultura del digitale" tra i temi trattati. Chiesti un "messaggio" del Sinodo ai giovani del mondo e un'Esortazione apostolica del Papa
"Durante questi ultimi anni e mesi, abbiamo vissuto nella Chiesa situazioni difficili, tra cui abusi sessuali, di potere e di coscienza da parte di chierici, persone consacrate e laici. Senza dimenticare le divisioni interne. Per tutto questo la missione della Chiesa diventa più difficile e va screditandosi. Papa Francesco ci dice che il diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi, è dietro tutto questo. Molte volte lo dimentichiamo". Lo spiega padre Frederic Fornos, direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Papa e del Movimento eucaristico giovanile
Intervista al vescovo ausiliare di Lione, autore della video intervista a Papa Francesco dall’aula del Sinodo. “I giovani possono mostrarci cammini che noi non conosciamo o che loro conoscono meglio di noi. Per questo li dobbiamo ascoltare e provare a capire. È stato detto più volte - e questo mi ha colpito molto - che i giovani non devono essere considerati fuori dalla Chiesa, fanno parte della Chiesa. I giovani sono la Chiesa”
Da oggi in libreria, in coedizione Rizzoli-Lev, “Ave Maria” (pp.160, € 16), il nuovo libro in cui Papa Francesco affronta il mistero di Maria percorrendo, verso per verso, la preghiera mariana in un dialogo con don Marco Pozza, teologo e cappellano del carcere di Padova.
"“Le risposte le daranno i padri sinodali. Se io dessi le risposte qui, annullerei il Sinodo!", ha detto il Papa ai giovani riuniti in Aula Paolo VI. “Oggi sono un po’ alla moda i populismi, che non hanno niente a che vedere con il popolare”. E sul web: “Se i media, se l’uso del web ti porta fuori dalla concretezza, ti fa liquido, taglialo”.
“Nonna, ti chiamavo per chiederti una cosa: 'Tu, con la tua esperienza, con tutto quello che hai vissuto, se oggi potessi dire qualcosa ai giovani, che cosa diresti?'”. Mi ha un po’ spiazzato la sua risposta. “Siate più attenti alla vostra vita! C’è bisogno di rivolgersi di più a Gesù! Vivete in un brutto mondo in cui non si capisce niente! Non siate distratti!”. Penso per un momento alle pubblicità che ogni tanto mi trovo davanti quando, raramente, trovo del tempo per guardare un po’ di tv. In tutte, o quasi, gli anziani sono “strumentalizzati” per vendere qualcosa che supplisca alle loro fragilità
Sacerdoti derisi, sospettati, insultati. I casi di violenza e pedofilia nella Chiesa si fanno inevitabilmente sentire anche su chi è rimasto sempre fedele a Dio come sacerdote e fedele alla sacralità di ogni vita come uomo. Ma come superare vergogna e offese? Con quale stato d'animo i preti affrontano questa terribile crisi nella Chiesa? Se ne è parlato molto, a margine di un ritiro internazionale di sacerdoti che si è svolto alla fine di settembre nel santuario d’Ars. “Sappiamo che la gente sa fare la differenza”, dice padre Patrice Chocholski, rettore del santuario: “Ma gli orrori commessi da sacerdoti fuorvianti cadono come un peso enorme sulle spalle di tutti i sacerdoti”
Papa Francesco ha aperto il Sinodo con un'omelia incentrata su due verbi - sognare e sperare - per "guardare direttamente il volto dei giovani", senza lasciarsi condizionare da "profeti di sventura" o da "errori e peccati" anche di figli della Chiesa. No ad "autopreservazione e autoreferenzialità", sì allo sguardo profetico di Paolo VI e alla sua fiducia nei giovani, che la Chiesa non può lasciare nelle mani dei "tanti mercanti di morte". Nell'ampio discorso di apertura, durato più di mezz'ora e lungamente applaudito, un "grazie" ai giovani e l'invito a dialogare tra le generazioni uscendo da pregiudizi e stereotipi. Perché il risultato del Sinodo non è "solo un documento"