Il Papa e la Cina. Chiaretto Yan (Shanghai), “amava il nostro Paese. È stato il Papa della Cina”

Da Shanghai, Chiaretto Yan, racconta al Sir come la notizia della morte di Papa Francesco è arrivata in Cina, come ha reagito il popolo cinese e quali sono stati i principali titoli di giornali, tv e agenzie. A quanto pare, il suo sogno di visitare la Cina non si è realizzato. Si potrebbe dire che anche noi cattolici cinesi abbiamo questo sogno non realizzato, ma non dovremmo fermarci davanti alla tomba. Ho la sensazione che Papa Francesco ci sorrida dal Cielo, dicendo: "Perché piangete laggiù? Sono già presente in Cina con voi!".

Il Papa e la Cina. Chiaretto Yan (Shanghai), “amava il nostro Paese. È stato il Papa della Cina”

“Ho ricevuto una chiamata lunedì pomeriggio, verso le 16 (11 ora italiana), da un amico con voce piangente che diceva: ‘È vero che Papa Francesco è morto?’. Poi messaggi e chiamate si sono riversati sui social, come i gruppi di WeChat. Ho controllato su internet e vedo che la notizia è stata pubblicata da Vatican News”. È Chiaretto Yan, da Shanghai, a raccontare al Sir come ieri la notizia della morte di Papa Francesco è arrivata nell’immensa Cina. Yan vive a Shanghai ma insegna all’Università Saint Joseph di Macao, al Seminario nazionale di Pechino, a quello diocesano di Pechino. È autore di un libro dal titolo “My chinese dream: gettare un Ponte tra l’Est e l’Ovest – Speranze, Sfide e Opportunità”. “La notizia – racconta – si è diffusa immediatamente in Cina. Brevi notizie sono state successivamente riportate dall’agenzia di stampa Xinhua, dalla CCTV e da alcuni media ufficiali cinesi con titoli come ‘Papa Francesco di Roma è morto’ o ‘Papa Francesco è morto all’età di 88 anni’. Altri media come Phoenix TV, Global Times e The Observer Network (Guancha.cn) hanno pubblicato resoconti più approfonditi con titoli come ‘Una voce per chi non ha voce!’, ‘Papa Francesco è morto, aveva invitato a non avere paura della Cina’, ‘Papa Francesco muore, i leader di molti Paesi sono in lutto’ e ancora, ‘E’ stato pubblicato il testamento di Papa Francesco’”. Anche che il Ministero degli Esteri cinese – sottolinea Yan – ha espresso  le sue condoglianze per la morte di Papa Francesco. Il portavoce del Ministero degli Esteri Guo Jiakun ha detto: “Negli ultimi anni, la Cina e il Vaticano hanno mantenuto contatti costruttivi e condotto scambi amichevoli”. “La Cina è disposta a compiere sforzi congiunti con il Vaticano per promuovere il continuo miglioramento delle relazioni Cina-Vaticano”.

Prof. Yan, come ha reagito il Paese alla morte del Papa?

La notizia si è diffusa immediatamente in Cina, soprattutto tra i cattolici. Molti sono rimasti scioccati.

Messaggi di lutto, tristezza, preghiere, condoglianze e gratitudine per questo Papa. Ho ricevuto e scambiato messaggi con amici che non sono nemmeno cattolici, tra cui giovani, professori, protestanti, imprenditori e persino funzionari governativi. Tutti hanno espresso grande stima e lode a Papa Francesco. Il ricovero di Papa Francesco il mese scorso è stato in un certo senso una preparazione. Molti amici non cristiani avevano espresso grande preoccupazione per la salute di Francesco. Sono solidali con noi per la perdita di un grande uomo per il mondo.

Chi era Papa Francesco per i cattolici cinesi?

Per i cattolici cinesi, Papa Francesco era un uomo umile, attento ai poveri, alla giustizia sociale, coraggioso, pronto ad affrontare le sfide, con una visione lungimirante. A volte non viene compreso appieno, ma ha fatto un ottimo lavoro aiutando la Chiesa cinese in Cina a uscire dal passato per andare avanti verso un bene superiore. In una lettera personale che ho ricevuto da lui, ricorderò per sempre la sua benedizione e le sue parole di incoraggiamento “a promuovere il dialogo sulle vie della riconciliazione e della pace”.

Può ricordarci i passi più importanti compiuti dal Papa nei confronti della Cina, dei cattolici cinesi, dei suoi vescovi…

Il 13 marzo 2013, Papa Francesco è stato eletto Papa. Nel giro di un giorno, Xi Jinping è stato eletto presidente della Cina. In quel periodo, le relazioni tra Cina e Santa Sede erano tese. Si era persino parlato di scomunica per alcuni vescovi cinesi.

Ma dopo appena un anno dall’inizio del suo pontificato, nel 2014, sotto la guida di Papa Francesco, il Vaticano e la Cina hanno ripreso i contatti ufficiali.

Nell’ottobre 2014, Papa Francesco è stato il primo papa autorizzato a sorvolare lo spazio aereo cinese durante il suo viaggio papale in Corea. Nel 2016, le due parti hanno avuto numerosi scambi sulla nomina dei vescovi e il 22 settembre 2018, Santa Sede e Cina hanno firmato un “Accordo provvisorio biennale sulla nomina dei vescovi”, che è stato poi rinnovato tre volte. Molto importante è stato anche il viaggio di Papa Francesco in Mongolia nel 2023 dove alla presenza del cardinale Tong e del cardinale Chow di Hong Kong, Papa Francesco ha sottolineato che i cattolici cinesi dovrebbero essere buoni cristiani e buoni cittadini senza contraddizioni, augurando al popolo cinese prosperità e progresso. Nel 2023 e nel 2014, due vescovi cinesi hanno partecipato ai Sinodi mondiali dei vescovi sulla sinodalità a Roma. Nell’ultimo, i due vescovi hanno partecipato per la prima volta all’intero periodo sinodale.

Date importanti che hanno segnato un percorso di dialogo…

Sì, dal 2018 ad oggi, si è registrato un significativo miglioramento nelle relazioni tra Cina e Santa Sede. Tutti i vescovi cinesi sono ora riconosciuti dalla Santa Sede, e alcuni vescovi clandestini sono riconosciuti dal governo cinese con un atto di ufficializzazione. Nei 12 anni di pontificato di Papa Francesco, sono stati effettuati diversi viaggi papali in Asia e ha sorvolato la Cina in diverse occasioni. Il Papa credeva davvero che la Cina fosse un grande Paese in grado di dialogare al di là dei diversi sistemi istituzionali. Ha espresso ammirazione e rispetto per la Cina. Ha mostrato gesti amichevoli verso la Cina, ha ripetutamente espresso la sua disponibilità a visitarla e ne ha elogiato la “grande cultura” e “l’infinita saggezza”.

Visitare la Cina è sempre stato il desiderio di Papa Francesco.

Cosa si aspetta la Cina dal suo successore? Quale eredità lascia Papa Francesco?

La Cina si aspetta che il suo successore continui la strada dei dialoghi e degli incontri avviati da Papa Francesco, per un avvicinamento ed una normalizzazione nei rapporti con la Cina. C’è molto da dire sull’eredità di Papa Francesco. È stato il Papa del popolo. Amava la Cina ed è stato il Papa della Cina. A quanto pare, il suo sogno di visitare la Cina non si è realizzato. Si potrebbe dire che anche noi cattolici cinesi abbiamo questo sogno non realizzato, ma non dovremmo fermarci davanti alla tomba.

Ho la sensazione che Papa Francesco ci sorrida dal Cielo dicendo: “Perché piangete laggiù? Sono già presente in Cina con voi!”.
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Fonte: Sir