Storie

«Si giocava e giocavo in parrocchia, anche attaccante, bastava giocare. Poi, avevo otto anni, è venuto lì da me mio zio, da parte di mamma, si chiamava Enrico Alfano, ormai se n’è andato. Lui aveva giocato, anche in Serie B e in Serie C, faceva il preparatore dei portieri, e mi dice che l’indomani mi viene a prendere, che mi mette in porta, vediamo se mi piace. Così è cominciata e quanto tempo ho passato su quel campo, giusto terra e sassolini, mi ricordo ancora la gommapiuma che mi mettevo sui fianchi, per proteggermi, sembravo anch’io quasi rotondo».

Ha inventato il nastro adesivo per chiudere i pacchi, quando si usava lo spago, ma si è fatto anche promotore di eventi culturali, valorizzando i talenti del territorio: è la storia tutta padovana e nata all’ombra del campanile, di Antonio Righetti e della sua famiglia, che con Nar spa da sessant’anni produce nastri adesivi che vengono esportati in tutto il mondo, ma sostengono anche tante iniziative per la crescita socioculturale del Padovano.

La Comunità Bethesda, formata da quattro famiglie che condividono la quotidianità e la fede, vive dal 2018 in un casolare alla periferia nord di Padova. Da allora è divenuta “casa” per molti, vicini o lontani dalla Chiesa, e il carisma dell’accoglienza è sempre più vivo

Tra settembre e novembre 2020 una guerra rapida ma feroce sconvolge il Caucaso, per questioni territoriali ed etniche più che trentennali.