Stefano Rizzo, classe 1999 di Terrassa Padovana, è stato premiato di recente come miglior liutaio dell’anno al Guitar international rendezvous di Spilimbergo. La sua passione per la musica è sorta in patronato a Conselve e le sue prime chitarre sono nate con la pandemia
Storie
«I miei con quel loro ristorante-birreria, io lì con la bici di mia sorella, bella gialla, ce l’ho ancora, che mi divertivo. Chi
portava ai miei la carne era un amico di famiglia, lui aveva corso in bici, lui così a dirmi che mi avrebbe portato “a correre”, avevo cinque anni e ho dovuto aspettare di averne sei per cominciare. Un anello attorno allo stadio di calcio, strada asfaltata, ne chiudevano metà. I miei? Subito ok anche se loro sono stati sempre più vicini al calcio, a partire da mio nonno e poi pure mio padre, come dirigenti della società di qui e mia madre che con mia zia andava pure a pulire gli spogliatoi».
Il pozzo dei desideri è la giovane associazione fondata dall’ingegnere padovano Matteo Ferrari per costruire pozzi in Malawi, soprattutto nelle regioni più remote. Dal 2015, in sette anni, le strutture costruite sono state quasi sessanta a servizio di circa 29 mila persone
Negli anni Cinquanta la ditta di Enzo e Aldo Romaro costruì tre dei ponti pedonali cittadini che servivano a unire zone della città scollegate tra loro. Una mostra d’archivio lo racconta
Alex Favero. Esattamente un anno fa, il 9 novembre 2021, la distrofia muscolare di Duchenne si portava via il 28enne di Valdobbiadene. Lo scorso 25 ottobre l’Università di Padova ha consegnato alla famiglia l’Attestato degli studi alla memoria in Scienze storiche
La storia di una vita. L’esperienza di un santo antico. Il cammino di un gruppo di pellegrini moderni. Da questi “elementi” è nata, nel grembo della comunità dei frati minori conventuali della basilica del Santo di Padova, l’esperienza di “Antonio 20-22”, che ha portato tre pellegrini sui passi di sant’Antonio, che nel 1220 sbarcò perigliosamente a Capo Milazzo in Sicilia, per poi dirigersi verso Assisi e da lì fino a Padova, con la storia che tutti conosciamo.
Luigi Rigon. La fede impregna tutti i suoi 86 anni dedicati ai disabili della cooperativa San Gaetano di Thiene, alla Chiesa nell’Azione cattolica, al lavoro presso il lanificio Ferrarin e alla famiglia, architrave di tutte le scelte
Minù è una cagnolina di taglia piccola, ha 15 anni e ci vede poco. È mite e quieta quando è protetta dalle gambe di Debora che la va a trovare e passa un po’ di tempo con lei una o due volte a settimana. Minù è una dei 120 cani che vivono nel canile rifugio San Francesco di Presina, alle porte di Piazzola sul Brenta, e la signora Debora, non sentendosi ancora pronta per accogliere in casa una nuova amica a quattro zampe dopo la morte del cane di famiglia, ha deciso di adottare a distanza, con un piccolo contributo mensile, e con tante coccole in presenza.
Manfredini di Este. Il Centro di formazione professionale dell’Istituto salesiano, nato ancora nell’Ottocento, compie trent’anni: oggi accoglie 400 ragazzi che provengono da un territorio molto ampio e che studiano energia, grafica, meccanica e ristorazione
Padova e Vicenza. Ai prefetti locali fu ordinato di lasciare le città. Il primo passo per il potere
L’exploit. Lo scontro ideologico tra rossi e neri trovò la sua culla nelle trincee del primo conflitto mondiale
28 ottobre 1922 Organizzata dal Partito nazionale fascista, la manifestazione fu il chiaro colpo di Stato, dopo anni di ritorsioni e aggressioni, culminata con l’ascesa del duce Benito Mussolini alla guida del Governo e dell’Italia
Dottor Clown Padova compie vent’anni e continua la sua attività per i bambini ricoverati a Padova, anche se solo dalle finestre, e per i pazienti dell’ospedale di Piove di Sacco. L’obiettivo è uno: strappare un sorriso che alleggerisca l’angoscia della malattia
«Una persona di buona volontà, uomo o donna che sia, per essere tale, dovrebbe fare almeno tre o quattro cose nella propria vita, come ad esempio piantare un albero, fare un figlio e scrivere un libro, senza dimenticare di erigere un capitello».
Evocare un anniversario non significa richiamare qualcosa di relativo al passato, ma attingere a un fatto ancora capace di irradiare luce ed energia per il presente. Solo in questa prospettiva ha dunque senso ricordare la visita pastorale che Giovanni Paolo II fece quarant’anni fa alla città di Padova.