Mamadou Fofana è arrivato a casa di Elisabetta e Giovanni nel 2021. Era malato... È scomparso un anno dopo
Storie
Tra Marano Vicentino, Schio e Thiene è nato spontaneamente un gruppo di “orticoltori volontari”. L’idea ha preso vita durante il Covid, quando i prodotti della terra in esubero venivano convidisi gratis. Ora questo gruppo si offre per “allestire” orti... senza niente in cambio
Il Centro di Ateneo per i diritti umani Antonio Papisca ha ormai superato i quarant’anni di storia.
Lucio Montecchio si definisce il “medico degli alberi” e da anni, oltre a insegnare all’Università di Padova, ha un’intensa attività come divulgatore. Sta portando in giro uno spettacolo a impatto zero a partire dai suoi libri, Germogli e Pane e noci
Emma Romanato ha 15 anni e abita a Brugine. Ha vinto la finale italiana della kermesse canora riservata ai giovanissimi cantanti. E ora... Il 3 maggio tornerà al teatro Ariston per gareggiare con altri giovanissimi cantanti provenienti da tutto il mondo. Porterà il brano con cui ha vinto la selezione nazionale: Vedrai vedrai di Luigi Tenco
I Delfini Il complesso musicale più famoso degli anni Sessanta – quando Padova era la “piccola Liverpool” con decine di giovani gruppi – continua i festeggiamenti per i 60 anni con un concerto in programma mercoledì 10 maggio al Teatro Tom Benetollo, alla Stanga, (info su www.padovaspettacoli.it) che vedrà il cantante e bassista Renzo Levi Minzi ancora sul palco
Sebastiano Masin. ha 26 anni, una laurea e una grande dedizione per i “suoi” scout Agesci del Conselve 1. Il lockdown resosi necessario per il Covid lo ha colpito duramente nelle relazioni, ma l’intaglio del legno gli ha dato nuovo slancio
E se la diversità fosse una differente normalità? È questa la domanda che suggerisce la storia di Alessandro Pedrin, Enrico Balestra, Enrico Ortile, Ludovico Lancia e Nicola Barzon, cinque ragazzi accomunati da una diagnosi di disturbo dello spettro autistico, che lavorano insieme in un network di cooperative sociali che operano tra Selvazzano Dentro, Saccolongo e Padova.
Luisa Chelotti, padovana d’adozione, ha cominciato da giovanissima – leggendo Salgari – ad appassionarsi ai viaggi. Ne ha intrapresi 150, molti anche accompagnando gruppi. In Cina è stata 16 volte e, per un anno, ha insegnato alle guide turistiche locali. È di nuovo in partenza
Ai più il nome di Barbara Millicent Roberts non dirà molto. E nemmeno sapere che è nata a Willows, in Wisconsin, Stati Uniti, il 9 marzo del 1959, 64 anni fa per l’esattezza. Ha il profilo di una donna americana di successo, al mondo si presenta come Barbie ed è la bambola più venduta al mondo.
Oratori “di villa” tra Sandon e Fossò. Dagli atti che documentano le visite pastorali, conservati nell’archivio della Curia vescovile, emerge la presenza – nei secoli scorsi – di sette chiesette di proprietà di nobili famiglie veneziane e padovane. Poche le tracce rimaste
Viaggio alla tomba del vescovo Luigi Pellizzo nella sua natia chiesa parrocchiale, dove volle essere sepolto: così si configura la giornata che un gruppo di preti e laici padovani vivranno a Faedis, in provincia di Udine – giovedì 23 marzo – nel centenario delle incresciose, forzate dimissioni dalla sede episcopale padovana, retta per 16 anni con mano «energica, lungimirante e fattiva», come ricorda la storica Liliana Billanovich, che al presule friulano ha dedicato una prolungata, rigorosa ricerca, su documenti d’archivio padovani e vaticani sintetizzata nel volume Luigi Pellizzo vescovo a Padova 1907-1923 (Il Poligrafo, 2014, pp. 290).
Tradizione e innovazione, un binomio molto sentito in agricoltura. Soprattutto quando convive all’interno di una stessa famiglia dall’animo imprenditoriale, come i Peruzzi di Megliadino San Vitale, in provincia di Padova, titolari di alcune società e aziende agricole che lavorano circa 250 ettari e che da qualche anno sono state quasi integralmente convertite alla coltivazione biologica.
Stefania ricorda ancora quando le dissero che suo figlio, 18 mesi appena, non sarebbe mai stato come gli altri bambini.
La tradizione Don Lazzaro Lazzaroni nel 1640 fonda la “Compagnia dell’abito nero” la cui eredità è viva ancora oggi e ha donato al paese l’amore per la vecchia chiesa di Santa Maria