Università popolare fondata a Padova nel 1903, offre ancora oggi agli associati attività culturali di vario tipo. Nata per formare la classe operaia, sarà frequentata più dalla piccola e media borghesia con apice negli anni Settanta. Il 15 novembre un concerto celebrativo al Verdi
Storie
Calvene Don “Beppe” Gobbo dal 1983 si occupa di accogliere bambini e adolescenti che si trovano in situazioni di disagio nella cooperativa Radicà, prima di una serie di comunità nate anche a Schio, Bassano, Montebelluna. «Tra i tanti ragazzi incontrati negli anni, ricordo un piccolo nomade di 8 anni – oggi ne avrà 35 – aveva gli occhi svegli e si fece il segno della croce prima di iniziare il pasto»
A Bagnoli di Sopra, frazione di San Siro, esiste da generazioni il panificio Frizzarin che accoglie ogni giorno i clienti con rosette, tartarughe e focacce. Un lavoro che si tramanda per dar vita ancora oggi a un prodotto artigianale
Gino Gerosa Cardiochirurgo di fama mondiale, guida la Cardiochirurgia dell’Azienda ospedale-università di Padova dove è stato realizzato a maggio il primo trapianto italiano da donatore a “cuore fermo”. Un professionista che deve molto alla madre e a quella suora
Il coro Voci di speranza è in tourneè in Italia e farà tappa a Padova il 24 ottobre. È formato da bambini e ragazzi della missione “Bairro da juventude” fondata nel 1949 dai padri Rogazionisti a Criciuma, nel sud del Brasile. Alcuni dei ragazzi, che hanno dagli 8 ai 14 anni, portano un cognome veneto. Criciuma, infatti, è stata fondata da famiglie provenienti da Vittorio Veneto
Ad Abano Terme esiste un luogo dove storia del teatro e costumi si fondono in un intreccio di rappresentazione, stile, volti. È il Museo internazionale della maschera Amleto e Donato Sartori, in onore di padre e figlio, due “scultori di maschere” come li ha definiti Dario Fo
«Si giocava e giocavo in parrocchia, anche attaccante, bastava giocare. Poi, avevo otto anni, è venuto lì da me mio zio, da parte di mamma, si chiamava Enrico Alfano, ormai se n’è andato. Lui aveva giocato, anche in Serie B e in Serie C, faceva il preparatore dei portieri, e mi dice che l’indomani mi viene a prendere, che mi mette in porta, vediamo se mi piace. Così è cominciata e quanto tempo ho passato su quel campo, giusto terra e sassolini, mi ricordo ancora la gommapiuma che mi mettevo sui fianchi, per proteggermi, sembravo anch’io quasi rotondo».
San Pio X. In occasione del 120° anniversario dell’elezione al soglio pontificio, si sta compiendo una peregrinatio corporis nelle “sue” tre Diocesi venete: Treviso, dov’è nato; Padova, dove ha vissuto gli anni del Seminario; Venezia, dove è stato patriarca
Ha inventato il nastro adesivo per chiudere i pacchi, quando si usava lo spago, ma si è fatto anche promotore di eventi culturali, valorizzando i talenti del territorio: è la storia tutta padovana e nata all’ombra del campanile, di Antonio Righetti e della sua famiglia, che con Nar spa da sessant’anni produce nastri adesivi che vengono esportati in tutto il mondo, ma sostengono anche tante iniziative per la crescita socioculturale del Padovano.
La Comunità Bethesda, formata da quattro famiglie che condividono la quotidianità e la fede, vive dal 2018 in un casolare alla periferia nord di Padova. Da allora è divenuta “casa” per molti, vicini o lontani dalla Chiesa, e il carisma dell’accoglienza è sempre più vivo
Un lungo ponte di solidarietà ha unito Capo Nord, in Norvegia, a Mozambico.
A Pozzoveggiani, parrocchia di Salboro, si trova l’Oratorio di san Michele Arcangelo, chiesetta tra le più antiche di Padova. Al suo interno sono visibili i bellissimi affreschi che valgono una visita, insieme alla curiosa storia dell’architettura che si è succeduta nei secoli
Giulia corre veloce, sfiorando l’asfalto grigio che sotto la sua bicicletta sembra un tappeto uniforme, su cui galleggiare.
Giuseppe Caron era un diciannovenne cattolico, morto da partigiano nel 1945. La nuova scuola secondaria di primo grado di Brugine conferma l’intitolazione, riconosciuta nel 1969, all’esponente di Azione Cattolica che dal Bassanese si trasferì nella cittadina padovana
Guglielmo Febo siciliano, scrittore “per gli altri”, ha conosciuto suor Albina Zandonà che gli ha aperto il mondo dell’orto. Grazie ai preziosi consigli della nonna di quand’era ragazzo, si prende cura con dedizione di insalate e pomodori destinati alle Cucine popolari