Politica "tribale", partiti allo sbando,mancanza di una costituzione scritta, Paese profondamente diviso: Mark Stuart, docente di politica e relazioni internazionali all’Università di Nottingham, analizza per il Sir la convulsa fase che sta agitando la Camera dei Comuni e l'attività del governo presieduto da Boris Johnson. Possibile ricorso anticipato alle urne. "Ci stiamo avviando verso una rottura con l’Ue, il 31 ottobre, e sto facendo provviste di cibo preparandomi al peggio"
Idee
Anche le religioni ci insegnano che il tempo della festa ha un valore unico perché da il senso al tempo in cui si costruisce la propria vita.
Il senso della ripartenza è forte, soprattutto per gli studenti e le famiglie, per i dirigenti scolastici, per i collaboratori.
Tanti gli interrogativi che fa sorgere il cambio di governo che stiamo vivendo in queste ore, soprattutto per la scarsa omogeneità tra le visioni delle due forze politiche alleate.
Anche nell’intenso e a tratti contorto dibattito politico di questi giorni non sono mancate citazioni frammentate di pagine del Vangelo e di parole di qualche Pontefice.
Due totalitarismi innescano la guerra, che era cominciata tra Giappone e Cina, in Europa: nazisti e sovietici che il 1 settembre invadono e poi si spartiscono la Polonia. Ed è stato un grande polacco, che aveva vissuto l’oppressione dei due totalitarismi e scrivere, alla fine della “guerra fredda”, nell’enciclica Centesimus Annus (n. 46) che “una democrazia senza valori si converte in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come insegna la storia”. Che non è maestra di vita, ma qualcosa può insegnarci. Sì, il monito è sempre quello: in questa terza guerra mondiale a pezzi, il nemico è ancora il totalitarismo, le sue forme “aperte”, ma soprattutto quelle “subdole”. Quelle del tempo presente, anche qui, davanti ai nostri occhi, nel nostro vissuto quotidiano
Il Mare Nostrum, trasformato in cimitero, dovrebbe essere un monito per la politica degli Stati europei. L'attualità delle parole di Papa Francesco, pronunciate sull'isola italiana dopo l'ennesima strage: “Ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta”. Serve una nuova strategia comunitaria per affrontare i flussi che giungono da Africa e Medio Oriente
L'economista, già presidente dell'Agenzia per il terzo settore, a tutto campo sui dati del “boom” di imprese sociali e non profit: “Tendenza in atto da 15 anni ma non si può lavorare solo in convenzione con lo Stato e in autosfruttamento nelle coop. Il populismo odia i corpi intermedi e vuole togliere libertà al settore”
Con uno sguardo alla cronaca politica e uno alla storia, proviamo a rileggere le vicende dell’agosto politicamente più imprevedibile della vita della Repubblica. Parla Paolo Pombeni, storico e analista politico di grande autorevolezza ed esperienza: “La sfida che Conte ha davanti è quella di riuscire a trasferire l’esperienza internazionale nella gestione dei rapporti politici interni. Si tratta di una sfida molto impegnativa. Persino un personaggio come Prodi, che a livello internazionale ha raggiunto i massimi livelli e ha acquisito un profilo che gli viene ancora riconosciuto, in politica interna ha incontrato scogli talvolta insuperabili”
Johnson & Johnson è stata condannata a pagare 572 milioni di dollari per “aver alimentato un' epidemia di dipendenza da oppiacei” nello Stato dell'Oklahoma. Per Walter Ricciardi la vicenda è "la conseguenza di un modello fallimentare di gestione della sanità e dei farmaci basato sostanzialmente sul libero mercato". Il farmaco, mette in guardia, "non è un bene di consumo ma uno strumento di sanità pubblica"
Filippo Miraglia di Arci dà le priorità sull'immigrazione per un nuovo Esecutivo: “Sprar, salvataggi in mare e protezione umanitaria, subito un segnale”. Fra addetti ai lavori discussioni sull'abolizione: “I decreti sono feticci inapplicati dai magistrati, concentriamoci sull'Europa”
Formazione professionale per giovani e adulti, riforma del sistema previdenziale, cambio di rotta su immigrazione. Questi alcuni dei temi su cui lavorare secondo il presidente Rossini. “Povertà terreno di incontro per forze politiche che stanno dialogando in queste ore”
“L’altro non è percepito come un ‘altro’ reale. Oggi, purtroppo, anche nei rapporti di amicizia, dell’altro viene percepita solo l’apparenza. Nella realtà c’è un’alterità virtuale che è il frutto della comunicazione elettronica. Non si esplora più ciò che c’è al di là dell’immagine della persona”.
Il summit dei sette Grandi chiude i battenti senza decisioni di rilievo. E sul tavolo rimangono numerosi temi da affrontare e risolvere: questione ambientale, guerre commerciali, nucleare e sicurezza, Brexit... Tusk ha portato a Biarritz la voce dell'Unione europea, sottolineando altri nodi da sciogliere: futuro dell'Africa e migrazioni, Brexit, tutela dei diritti umani e della democrazia rispetto alla minaccia nazionalista. L'Italia, che attraversa l'ennesima crisi politica, non sembra avere al momento voce in capitolo
“L’Europa, non dimentichiamolo, è il suo diritto. E anche quando le nostre Istituzioni si mostrano inadeguate o da riformare non dobbiamo dimenticare che, se anche imperfette, garantiscono comunque la convivenza possibile e custodiscono le nostre libertà”.