Nei prossimi giorni si capirà se il disimpegno verrà confermato o se si troveranno accordi intermedi. In sostanza ora il Governo minaccia di non dare i contributi pubblici (27 milioni) che nell'ormai lontano 2014 avevano favorito l'insediamento industriale. Emergono scarse verifiche sugli impegni presi dalla multinazionale, c'era qualche segnale premonitore ora più interpretabile. Se Whirlpool sarà una battaglia sindacale aperta, dall'esito incerto, almeno serva da lezione per il futuro; per selezionare quelle imprese che inseguono quote di mercato in Italia e non quelle a caccia dei contributi pubblici. Anche perché incentivi statali ce ne saranno pochi, preziosi, e in quella competizione vinceranno i Paesi con i conti pubblici più in ordine
Idee
Non sono ancora chiare le modalità con le quali l’adolescente olandese ha posto fine alla sua esistenza. Rimangono la solitudine di una ragazzina che era già morta dentro, quello che appare come il fallimento della comunità clinica e l’orrore di una legge mascherata di falsa pietà. Per la neuropsichiatra del Bambino Gesù, le vittime di abuso non hanno necessariamente un destino segnato e una presa in carico integrale può aiutarle. La morte non è mai la soluzione
Dopo l’incontro di febbraio con tutte le conferenze episcopali, due Motu proprio del papa e le Linee guida per le diocesi italiane
Le elezioni europee, e alcune tornate amministrative e legislative, segnano il panorama continentale. Vienna e Bucarest sono scosse dagli scandali, Londra è nel caos e non si vede il punto di arrivo di un Brexit "regolato". E mentre la Spagna marcia verso sinistra, Polonia e Grecia tirano verso destra. In mezzo l'Italia, con il premier Conte che dà l'ultimatum ai partiti di governo
Continua l'impegno per garantire un ambiente sicuro per bambini, ragazzi e adulti vulnerabili. D'ora in poi vescovi e superiori saranno imputabili anche per eventuali omissioni o coperture. Ma la Chiesa non è un'azienda, norme e buone pratiche non bastano
Vicende come quella del Mercatone Uno, devono da un lato spronarci a ricercare strumenti e soluzioni diverse per risolvere le crisi aziendali, nella consapevolezza che non è possibile far gravare sulla fiscalità generale il costo di aziende divenute ormai non competitive o non sostenibili finanziariamente. E, dall’altro, ad aiutarci a riflettere sulla necessità di riscoprire le ragioni del nostro stare insieme, di condividere le nostre risorse materiali e umane cooperando per raggiungere, tutti insieme, ciascuno con il proprio lavoro, obietti di crescita economica e sociale. Solo così potremo sperare in una società più inclusiva e solidale
Il rapporto evidenzia che le disparità rintracciate tra i singoli e tra le famiglie accompagnano quelle che riguardano le comunità
L’idea di Europa indica di per sé una comunità, ma nel rispetto delle individualità e nella coscienza di radici comuni.
Come cristiani non possiamo più stare a guardare la storia che passa. È giunto il tempo di lasciare i nostri luoghi protetti, per addentrarci nei sobborghi dei poveri spesso tanto intrisi di umanità, per imparare dagli abbandonati della società la vita autentica che viene da Dio. E noi come stiamo vivendo da profeti nella storia, in opere e parole, come Gesù?
"Chi opera nel mondo della comunicazione contribuisce alla ricostruzione del tessuto comunitario con la propria disponibilità a mettersi in gioco e 'fare rete', nell’attenzione a lavorare fattivamente a servizio della verità. Lo fa attraverso 'l’ascolto e il dialogo, basato sull’uso responsabile del linguaggio'. Lo fa educando a non accontentarsi di un messaggio semplificato e diretto. Lo fa aiutando l’inclusione della persona rispetto al territorio culturale in cui vive". Ne è convinto don Ivan Maffeis, direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della Cei, che riflette sul messaggio di Papa Francesco per 53ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, sull’ultimo numero del mensile “Vita Pastorale” (giugno 2019). Pubblichiamo il testo integrale della sua riflessione.
"L’era delle Rete ci dice che il mondo della comunicazione non è più, se mai lo è stato, un mondo a parte, fatto di professionisti, giornalisti, mediatori. È il nostro mondo. È il mondo degli uomini. Se saranno i miliardi di fruitori della Rete a esigere per se stessi e per tutti un futuro caratterizzato dalla condivisione della regola di base che tutti ci unisce, allora la Rete saprà farci riscoprire come membra gli uni degli altri. Altrimenti, pensando di ritrovarci fra uguali, più uguali di altri, finiremo con il perderci". Ne è convinto Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione, che approfondisce il messaggio di Papa Francesco per la 53ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, nel volume "Dallecommunities alle comunità" (Ed. Scholè). Pubblichiamo il testo integrale della sua riflessione.
La nave cargo saudita Bahri Tabuk è nel porto di Cagliari dove questa mattina ha già imbarcato 40 container di armi. Sembra che le operazioni di carico siano riprese nel pomeriggio. "Serve un sussulto morale", dice Pax Christi. L'Italia vende armi anche ai Paesi in guerra. Nel 2018 il fatturato dell'industria militare è stato di 2,5 miliardi
Anche la Chiesa ha le sue responsabilità: non è stata capace di educare i suoi fedeli a scegliere e forse non ha sostenuto abbastanza coloro che, malgrado tutto, si esponevano per il bene comune, lasciando troppo soli donne e uomini coraggiosi. Adesso ha di fronte una sfida neopagana che non ragiona più in termini teologici, ma post ideologici, come se la storia non contasse. Legge e ordine sono lo slogan perfetto per mettere a tacere ogni inquietudine e soprattutto per assolvere molti atei devoti. La comunità cristiana deve resistere alla spoliazione del patrimonio di umanità e di solidarietà della Chiesa, per restituire alla storia civile italiana quella matrice religiosa, non clericale, che è stata la radice anche di altre grandi culture politiche laiche. L’egemonia gramsciana, la religione della libertà di Croce o la difesa delle basi morali della democrazia di De Gasperi sono state espressioni di una comune dottrina politica dell’unità secondo valori, autenticamente comunitari. Cercare l’unità civile e politica dei cattolici, nella distinzione di ruoli tra il clero e i laici, significava per De Gasperi rispondere al bisogno di quell’unità che il nostro paese cercava da secoli e che la Costituzione repubblicana mostrava essere possibile in chiave pluralista e personalista
Il trionfo sovranista rischia di relegare il nostro Paese all’opposizione e di aprire una stagione di forte conflittualità con i vertici dell’Unione
“Temo poi che ci sia anche un po' di sfiducia generalizzata nei confronti della capacità della politica di risolvere i problemi. Altrove qualcosa è accaduto, da noi si è rimasti sostanzialmente fermi”. Così Paolo Pombeni, storico e politologo, uno dei più autorevole analisti della realtà italiana, commenta l'esito di una tornata elettorale che ha riservato ancora una volta non poche sorprese