Il dimagrimento dei due principali gruppi, la frammentazione, rilanciano la sfida, per tutti, sulla nuova questione sociale. Che è anche quesitone sugli obiettivi e sul rilancio del disegno europeo. Una Unione assolutamente necessaria, che questo esemplare esercizio di democrazia ha confermato come uno spazio straordinario di sviluppo, ma che giustamente tutti dicono deve cambiare passo. E per questo servono anche riferimenti morali, ideali e culturali. Di cui rappropriarsi molto, molto presto
Idee
Il segretario generale della Commissione degli episcopati dell’Unione europea commenta, per il Sir, l'esito delle elezioni dell'Euroassemblea. Parla di una Ue da rilanciare, per questo "servono nuove iniziative: i cinque prossimi anni saranno appassionanti ma non necessariamente comodi". Positivo l'afflusso ai seggi, "segno di responsabilità". Sui cattolici nelle istituzioni: "si tratta di guardare le politiche e non la bandiera o il rosario che sono branditi. Ci sono vittorie raggiunte 'per' qualcosa oppure 'contro' qualcuno. Il metro di valutazione è il Vangelo"
Dalle urne del 23-26 maggio emerge una Ue più che mai "unita nella diversità". Parliamo infatti di votazioni “europee”, ma in realtà si è di fronte a una sommatoria di elezioni “nazionali”, nelle quali prevalgono ancora una volta elementi e fenomeni di politica interna, in assenza di una opinione pubblica continentale, di partiti e di media transnazionali, e soprattutto in carenza di un vero e diffuso senso della “cittadinanza europea”. Lo conferma la lettura dei dati Paese per Paese, dall'Italia alla Germania, dal Regno Unito alla Francia, passando per Polonia, Spagna e Ungheria
Due notizie tristi, molto tristi, si sono incrociate nei giorni scorsi. Appartengono alla “cronaca nera” ma, dopo aver attraversato il buio del male, chiedono di andare oltre quel colore cupo.
La famiglia si trasforma in una sorta di progetto “imprenditoriale” dove i figli si riempiono di contenuti da “curriculum”, ma non si educano più.
Un giorno, tra pochi anni, chi ci governerà sarà giocoforza obbligato a cambiare totalmente rotta alla spesa pubblica.
Ciò che avviene in alcuni momenti di crisi ci consiglia di andarci cauti quando si parla di democrazia, tirannia, popolo, libertà.
La lotta ai cambiamenti climatici e il salario minimo sono nei programmi di quasi tutti i partiti. Fa eccezione la Lega che ha due sole priorità: chiusura dei porti e flat tax. Gli altri temi? Le migrazioni, con posizioni opposte e la riforma del Regolamento di Dublino su cui alcuni convergono, e i cambiamenti nelle istituzioni europee
La questione attraversa il livello sociale centrale, quello che con una espressione abusata e ora inesatta si chiamava ceto medio. E votava per le “famiglie politiche tradizionali”. La chiave giusta per interpretarla e così dare delle risposte nuove, ovvero adeguate ad un nuovo orizzonte europeo e mondiale, forse è proprio il concetto e il senso di comunità. Da cui costruire qualcosa di nuovo
In Italia, in particolare, c'è il rischio che lo scontro politico all’interno (e intorno) alla maggioranza di governo finisca per monopolizzare l’attenzione dell’opinione pubblica. Certo, in tutti i Paesi della Ue il voto del 26 maggio è destinato ad avere un impatto sugli assetti nazionali e sarebbe irrealistico immaginare il contrario, dato che i soggetti in campo sono gli stessi. Ma da qui a trasformare la consultazione europea in un referendum interno c’è una differenza sostanziale. Si vota per l’Europa e per il suo futuro
Martedì 28 maggio alle ore 17.00 in Sala delle Edicole, si terrà l’incontro dal titolo “Reddito di cittadinanza: assistenza o capacitazione delle famiglie più vulnerabili?” che sarà moderato da Alberto Voci, Università di Padova, e vedrà la partecipazione di Raffaele Tangorra, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Paola Milani, Marco Ius, e Sara Serbati dell’Ateneo patavino.
Pagano le tasse e la previdenza, contribuiscono alle nascite, hanno tassi di criminalità simili agli italiani, sono in gran parte cristiani, emigrano per una vita migliore, ma subiscono misure restrittive (ad esempio nelle prestazioni assistenziali). “La presenza migratoria è per la maggior parte stabile, bisogna passare dalle discriminazioni alle pari opportunità”
Se il debito da rifinanziare cresce, e più soggetti vogliono acquistarne meno, diventa indispensabile convincerne altri. Il debito pubblico che rischia di rompere gli argini concordati non piace alla Commissione Ue: a giugno Bruxelles si potrà far sentire con raccomandazioni dure fino alla procedura di infrazione. E’ più probabile però un ennesimo slittamento a settembre quando la nuova Commissione Ue inizierà il mandato mentre a Francoforte finirà quello del presidente italiano della Bce, Mario Draghi
Asvess. Nasce l'Associazione veneta per lo sviluppo sostenibile, aderente all'Asvis, che punta alla realizzazione dei 17 obiettivi dell'Agenda 2030 Onu impegnandosi nell'ambito regionale. Quattro gli appuntamenti proposti all'interno del Festival in corso
Ci sono commenti che non vorremmo scrivere, specie alla vigilia di un voto importante. Ma ci sono gesti e ci sono parole che non avremmo voluto vedere né sentire. E rimanere in silenzio, in alcuni casi, potrà anche essere rispettoso della par condicio ma non lo è della decenza.
Sabato scorso a Milano, la piazza “sovranista” è stata affidata da Salvini al cuore immacolato di Maria, «che sono sicuro ci porterà alla vittoria». D’un tratto la Madonna è diventata uno slogan da campagna elettorale, una divina testimonial, un vessillo da far sventolare in piazza. E la religione si è fatta strumento politico, buono a eccitare le piazze e occupare i palcoscenici mediatici. Tutto questo, diciamolo a voce alta, è la peggiore offesa che si possa rivolgere ai credenti.