Nelle scorse settimane il presidente Mattarella ha più volte invitato all’unità, che si basa sul rispetto reciproco. La sola strada per partire ed arrivare alla realtà delle attese concrete dei cittadini, valorizzando le risorse e superando quel reticolo di fazioni, interessi, conflitti che ciclicamente ci penalizza. Si può fare, ma dobbiamo darci concretamente da fare. È il senso della festa della Repubblica, una repubblica plurale, che valorizza e coordina le differenze e tutte le soggettività, non teme di riferirsi a valori alti. Tanto più quest’anno, in cui tutto sembra in discussione. E rischia di rimanere uguale, se non peggiore, se non facciamo sentire chiara e forte la nostra voce
Idee
L'applicazione smartphone che ci permetterà di convivere con il virus arriverà a metà giugno in tutta Italia. Filippo Urbani Neri spiega i principi alla base del suo funzionamento
La professoressa Giovannella Baggio è una delle sei donne entrate a far parte del comitato tecnico-scientifico della Protezione civile con il compito di organizzate il passaggio del Paese fuori dall'emergenza. La scelta della sua figura rappresenta un riconoscimento alla medicina di genere.
Guardando da lontano, perdiamo magari qualche dettaglio ma riusciamo a cogliere meglio la bellezza di un panorama. E lo stesso vale quando cerchiamo di analizzare un problema, delineare una soluzione. Serve la giusta distanza, per catturare l’insieme e non farsi sviare dai particolari. Ecco perché la riflessione di don Lucio Nicoletto è un prezioso punto di partenza per il viaggio che vogliamo intraprendere nelle prossime settimane.
Intervista alla scrittrice italo somala Igiaba Scego: “Quei corpi non si sono mai affrancati dal passato di sottomissione, è una schiavitù più evoluta, ma che continua nel linciaggio e in queste morti sistemiche. Improprio paragonarli con altre morti avvenute per mano della polizia”
Le proposte di Paolo Limonta, maestro e assessore all'edilizia scolastica del Comune di Milano, e di un vasto gruppo di insegnanti, genitori ed esperti contenute nel documento “La scuola sconfinata”. Intanto al via la mappatura degli spazi interni ed esterni delle scuole milanesi: “Nell'ottica di arricchire le attività didattiche”
L’esercizio di questa settimana è per i preti, ma anche per tutti coloro che con i preti collaborano e che la vita della Chiesa ce l’hanno a cuore: prendiamoci un momento di raccoglimento, con tre bei fogli bianchi e una penna davanti, e proviamo a stilare nel primo l’elenco di quanto la pandemia e la quarantena non sono riuscite ad arrestare del nostro ministero, e continuiamolo; poi facciamo un secondo elenco, quello delle cose nuove che abbiamo compreso o sentito o voluto per noi e le nostre comunità durante la quarantena, e adesso avviamolo; infine un terzo elenco di quanto non c’è stato nei giorni del lockdown, e la cui assenza non ha tolto niente a nessuno (anzi!), e smettiamolo definitivamente
I Paesi nordici stanno mettendo ingenti risorse sulle grandi aziende e gli asset strategici: automobili, carburanti, finanza, trasporti. L'Italia ha scelto di non scegliere.
Non ci sono riforme che tengano, se poi i singoli non si assumono le loro personali responsabilità, ciascuno al proprio livello.
Un quadro interessante che illustra come è stato percepito lo stato di emergenza eccezionale: famiglia, sistema sanitario e Protezione civile sono state le tre risorse più importanti per i cittadini.
La grande sospensione dovuta alla pandemia ci ha costretto ad aprire gli occhi su ciò e a riconoscere che davamo per scontate una serie di cose che di fatto non lo sono.
Da vicino nessuno è normale
All’ingresso dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano
Non è una questione nuova quella dei “rider”, dei fattorini che con enormi zaini pedalano da un angolo all’altro di una città per consegnare pacchi e guadagnarsi il pane.
Lo Spirito non annulla l’intelligenza, non sbarra la porta alla ricerca, ben al contrario sollecita a collaborare a quel disegno di salvezza di noi che ci sappiamo, tutti, figli di Dio. Allora la pandemia sarà pervasa dal Soffio, da noi stessi che agiremo sempre con consapevolezza e grande
Fratel Charles, da mistico e contemplativo, ci riporta alla consapevolezza che esistiamo, pensiamo, amiamo, ci muoviamo sempre in Dio anche quando non ci ricordiamo, e che l’uomo non può essere esaustivo in se stesso. Oggi anche noi cristiani, trascurando spesso la dimensione mistica e contemplativa della vita, crediamo che tutto inizi e finisca con la nostra esistenza. C’è, quindi, l’urgenza di rendere visibile Dio nella storia, attraverso la testimonianza, vivendo secondo Gesù Cristo e il suo Vangelo
Maurizio Colasanti è direttore d'orchestra di fama internazionale e autore di saggi, musica e testi teatrali. Con il Sir riflette sull'importanza del tempo “creativo” nella vita dell'uomo e sul suo recente lavoro intitolato “La musica è sfinita”. E spiega che anche la pandemia ha un risvolto utile: "Il Covid-19 ci ha obbligati a una discontinuità con la normalità che credevamo intangibile. Ciò ha provocato in molti di noi un atteggiamento di insicurezza, paura nel futuro, precarizzazione che ci ha indotto, per sopravvivere, a cambiare i paradigmi esistenziali. Così abbiamo riscoperto il valore del tempo dell'esistenza, le passioni, la bellezza del contatto umano"