Fatti

“In un momento storico quale quello che stiamo vivendo, l’Unione europea e gli Stati Uniti sono infatti chiamati a rinsaldare e rafforzare ulteriormente il loro legame storico e culturale, per tracciare insieme la via da seguire per la ricostruzione. Abbiamo di fronte sfide epocali come una campagna di vaccinazione che riguarderà centinaia di milioni di persone sulle due sponde dell’Atlantico e il rilancio delle nostre economie, che, essendo fortemente integrate, potranno riprendersi con più velocità se si sosterranno a vicenda”.

La Commissione europea vuole porre degli “obiettivi legalmente vincolanti” per cercare di guarire gli ecosistemi europei e per questo ha aperto oggi una consultazione pubblica online: “Ripristinare gli ecosistemi aiuterà ad aumentare la biodiversità, mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici, prevenire e ridurre gli impatti dei disastri naturali”, si legge in una nota della Commissione. 

Il presidente dell'Anief Pacifico commenta i dati di Tuttoscuola, che stima "un pericoloso ritorno al passato" con circa 160 mila abbandoni. A partire da uno studio recente, secondo cui 34 mila ragazzi hanno lasciato o si sono dichiarati propensi a non ritornare a scuola nel 2020

La strada è quella dell’unità. Il punto di partenza il Campidoglio. Dallo stesso luogo dove si è consumato l’assalto, costato la vita a cinque persone, prenderà il via il mandato di Joe Biden il prossimo 20 gennaio. Per tutta la campagna elettorale il presidente eletto ha battuto il tasto della ricomposizione di un Paese fortemente polarizzato, segnato da quattro anni che hanno reso drammatiche le differenze sociali. Per questo è improbabile, nonostante le spinte dei democratici, che Biden voglia perseguire la strada dell’impeachment del presidente uscente Donald Trump

Giovedì 7 gennaio, alle 18, dopo essersi confrontato nel corso della mattinata con il comitato di esperti e con gli organismi parlamentari competenti, il premier  giapponese Yoshihide Suga ha ufficializzato la sua decisione di decretare lo stato di emergenza comunicandola nel corso di una conferenza stampa televisiva. Una scelta non facile per il primo ministro, che ha cercato di evitarla in tutti i modi, preoccupato per l’ulteriore impatto sull’economia che potrà derivare dalle restrizioni conseguenti alla dichiarazione. Resistenze e preoccupazioni che hanno dovuto tuttavia cedere il passo alle pressioni esercitate nei giorni precedenti dal governatore di Tokyo Yurico Koike e dagli altri tre governatori delle Prefetture destinatarie della misura