Fatti

Il regime dei casi Regeni e Zaki è il nostro più importante "cliente" con 871 milioni solo nel 2019. Dato scomodo nelle relazioni diplomatiche. Sei miliardi di euro di fatturato, 45 mila impiegati diretti e 110 mila nell'export. Sono questi i numeri dell'industria bellica italiana descritta in un corposo rapporto al Senato. Siamo di fronte a una specie di monopolio con 15 aziende a fatturare 3,7 miliardi e altre 115 con soli 299 milioni di euro. In testa l'impresa di stato Leonardo

“Non è stato inaspettato quello che è accaduto al Campidoglio il 6 gennaio, ma confesso che sono spaventato da quanto potrebbe accadere da qui al giorno del giuramento”. Ad affermarlo è Russell Pearce, ordinario di diritto e docente di etica e religione in ambito legale all’università di Fordham, una delle più antiche degli Stati uniti. Osservando le scene di persone furenti e sprezzanti invadere le aule del Campidoglio e i suoi uffici, addolorato per i cinque morti, è tornato con la memoria alla vittoria di Trump del 2016 quando il magnate, pur vincitore, aveva evocato frodi e incitato i suoi supporter ad esercitare quanto promulgato nel secondo emendamento: il diritto di possedere e usare le armi. In questo caso per fermare l’avversario democratico

Medici per i diritti umani: “Le condizioni dei braccianti agricoli impiegati nella raccolta agrumicola nella Piana di Gioia Tauro sono drammatiche, non solo per il persistere dei fenomeni di sfruttamento ma per la crescente precarietà delle condizioni abitative e di salute. Serve un’azione interistituzionale che restituisca dignità e legalità a territorio, lavoratori e popolazione”

Un Rapporto choc sugli istituti che dal 1920 al 1998 hanno accolto donne e bambini nati “fuori dal matrimonio”. 3 mila pagine, frutto di un’indagine durata cinque anni che fanno emergere privazioni materiali ed emotive ed una mortalità infantile elevatissima. Il Taoiseach Micheál Martin parla di un "capitolo oscuro e vergognoso della recente storia irlandese". Il presidente dei vescovi cattolici, mons. Eamon Martin, ammette che la Chiesa era “chiaramente parte di quella cultura” e chiede scusa. Poi lancia un appello perché vengano portate alla luce, con informazioni e ulteriori indagini, tutti i luoghi di sepoltura che ancora non si sono scoperti

Mentre Israele va avanti con il suo piano di vaccinazione, che lo colloca in testa alla classifica dei Paesi con la più alta percentuale di vaccini effettuati, l'Olp, l'Organizzazione per la liberazione della Palestina denuncia lo Stato ebraico di "apartheid medico". Israele, lamenta l’Olp, fornisce i vaccini ai “coloni che occupano illegalmente la terra palestinese” ma non ai palestinesi dei Territori occupati come prevede il diritto internazionale umanitario. Analoga denuncia arriva anche da 10 organizzazioni umanitarie internazionali, israeliane e palestinesi.

Che la scuola superiore non ritorni in presenza, almeno fino al primo febbraio, ormai è una certezza. La decisione è stata presa dopo molte consultazioni e confronti a livello regionale, come spiega Carmela Palumbo, dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale, sulla base esclusivamente di dati sanitari relativi alla cruva dei contagi. Tutto però sembra essere per il ritorno in sicurezza: non solo i protocolli interni alla scuola (già attivi e collaudati da settembre), ma anche il piano dei trasporti. 

Impeachment è la messa in stato d'accusa del presidente Donald Trump per aver aver incitato all'insurrezione i suoi sostenitori che hanno preso d'assalto il Parlamento sembra ormai inevitabile. L'opinione di Mario Del Pero, docente di SciencesPo (Parigi) sui fatti tragici dello scorso 6 gennaio.

La senatrice di Più Europa racconta il lavoro della Commissione per i diritti umani sulla vicenda dello studente egiziano dell’Università di Bologna in carcere al Cairo da quasi un anno. “L’unica cosa che possiamo fare è perseverare con cocciutaggine. Purtroppo sono tanti i casi simili in tutto il mondo, e l’Italia chiude un occhio: sono i rapporti di interdipendenza economica che ti portano a non voler vedere la repressione”

Riuscirà il Brasile, terzo Paese al mondo per contagi e secondo per numero di morti, a partire con i vaccini contro il Covid-19, a dispetto delle continue contraddizioni e contorsioni politiche del suo presidente Jair Bolsonaro? E i vaccini arriveranno anche in periferia, dando corpo alla richiesta della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, che nel messaggio d’inizio anno ha insistito sul fatto che il vaccino “è diritto di tutti”? È questo il tema del giorno in Brasile, e soprattutto nella principale città, San Paolo. Sulla campagna vaccinale, che coincide con il riesplodere della pandemia (circa 50mila casi e un migliaio di morti al giorno, con una situazione che è tornata drammatica a Manaus, capitale dell’Amazzonia) si incrociano questioni diverse, di ordine, sanitario, culturale e politico