Giornata contro la pedofilia, Garante: "Potenziare gli strumenti di segnalazione"
Carla Garlatti: "Maggiore permanenza in casa e aumento delle ore trascorse online hanno aumento il rischio di essere vittime". Casi denunciati cresciuti del 132% e quasi raddoppiato il numero degli indagati. "Potenziare gli strumenti di segnalazione: chi ha subito un abuso o è stato avvicinato deve poter denunciare senza vergogna”
“Contro la pedofilia è fondamentale la prevenzione. Gestire un abuso sessuale in un’ottica riparativa è già un fallimento: bisogna intervenire prima che a bambini e ragazzi possa essere fatto del male, perché una volta avvenuto l’abuso il danno è talmente profondo che è difficile rimediare. Serve quindi rafforzare le iniziative di sensibilizzazione, come serve anche lavorare sulla consapevolezza dei ragazzi rispetto alle conseguenze della sovraesposizione della propria immagine online”. E' il commento affidato a una nota di Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.
“In un momento storico come quello che stiamo vivendo è fondamentale offrire opportunità di ascolto e sostegno. - prosegue Garlatti - La maggiore permanenza in casa e l’aumento delle ore trascorse online hanno aumento il rischio per bambini e ragazzi di essere vittime di abusi".
Secondo quanto riferito dalla Garante "i casi di pedopornografia denunciati dalla polizia postale nel 2020 sono cresciuti del 132% e il numero degli indagati è quasi raddoppiato mentre in questi giorni si accavallano notizie di smantellamento di reti di pedofili per lo scambio di immagini pedopornografiche. Inoltre le misure di contenimento della pandemia hanno in molti casi fatto venir meno i tradizionali punti di riferimento, quali insegnanti, allenatori e altri professionisti, in grado di intercettare segnali di malessere e sofferenza. Diventa quindi fondamentale potenziare gli strumenti di segnalazione: chi ha subito un abuso o è stato avvicinato deve poter denunciare senza vergogna”.
“Anche i sistemi di controllo hanno subito un rallentamento nelle ultime 18 settimane dopo l’entrata in vigore in Europa, a dicembre, della direttiva ePrivacy che ha limitato le possibilità da parte dei gestori delle piattaforme di messaggistica online di segnalare tentativi di adescamento e scambi di materiale pedopornografico. In proposito, la Rete europea dei garanti per l’infanzia, l’Enoc, della quale fa parte questa Autorità, ha chiesto subito la sospensione delle limitazioni poste dalla direttiva ed è notizia di questi giorni che per fortuna Parlamento e Consiglio Ue si sono finalmente accordati per consentire la ripresa dei controlli”, conclude la Garante.