Battesimo, occasione di prossimità. Quando, nel nostro tempo, una coppia si apre al battesimo per i figli è bene essere pronti ad accoglierla con gioia e con responsabilità
Una riflessione sull'opportunità che i genitori che chiedono il Battesimo per i loro figli - soprattutto se ancora non inseriti pienamente nella vita ecclesiale - siano accolti ed accompagnati da altre famiglie della comunità cristiana
Pur nell’eccezionalità dell’anno giubilare, dal punto di vista liturgico siamo entrati nel tempo ordinario, ma abbiamo ancora nel cuore la bellezza di una celebrazione in parrocchia, durante la festa del Battesimo di Gesù, non molti giorni orsono. Un bimbo è stato battezzato col nome di Riccardo e per la comunità è stata una grande gioia. I suoi genitori di origine cinese non sono battezzati e si stanno avvicinando da adulti alla fede cristiana. Loro stessi hanno voluto esprimere il desiderio di ricevere il sacramento del Battesimo e così avverrà, ma intanto il loro piccolo figlio, divenuto figlio di Dio, sarà come una luce che li guida ed anticipa lungo il cammino. Si tratta di un caso particolare ma che ci aiuta a riflettere su una verità valida sempre, ovvero che il sacramento battesimale è bene che sia offerto a tutti coloro che lo chiedono con onestà intellettuale e desiderio sincero per i propri figli, senza preclusioni. Oggi, infatti, non è più così scontato che le giovani coppie di genitori si rivolgano alla comunità cristiana per chiedere il battesimo. I numeri parlano chiaro. C’è chi vuole lasciare che sia una scelta adulta dei singoli, c’è soprattutto molta indifferenza e mancanza di volontà di mettersi alla ricerca profonda del senso di questa apertura alla vita in Cristo che ogni creatura può ricevere attraverso il dono dello Spirito Santo. Una sorta di analfabetismo di ritorno sull’iniziazione cristiana, che spinge non pochi a considerare un vincolo quella che, invece, è squisitamente una opportunità, una chiave che apre al mistero della Grazia senza alcuna coercizione. Quando, pertanto, nel nostro tempo, una coppia si apre a questa possibilità è bene essere pronti ad accoglierla con gioia e con responsabilità. Se inizialmente il compito di un primo approccio caloroso è affidato ai parroci e ai sacerdoti in genere, vi è poi la necessità che siano le famiglie di cristiani già inserite nella vita comunitaria che si rendano disponibili per un necessario accompagnamento teso ad aumentare la consapevolezza di chi ha fatto il primo passo, ma necessita di essere supportato nella sua buona intenzione. Spesso, oggi, le coppie che chiedono il battesimo per i propri figli sono solo conviventi, o sposate civilmente, e ammettono di non avere una chiara conoscenza di ciò che desiderano per i loro bambini. È qui che – lungi dall’irrigidirsi – entra in gioco un prezioso affiancamento da parte di altre famiglie che possono mettere in campo prima l’esperienza condivisa della genitorialità e poi quanto la fede possa illuminare l’esperienza di essere genitori. Attraverso la frequentazione reciproca, la disponibilità a trovarsi anche nelle case, in un clima di fraternità e condivisione le famiglie che si affacciano alla vita ecclesiale per il battesimo dei loro figli vengono meglio accompagnate alla consapevolezza di cosa significhi ricevere un sacramento e non di rado possono avviare un percorso che porterà loro stessi a vivere anche il sacramento del matrimonio. Quando questo si verifica, davvero il battesimo diviene quella porta che può spalancare a una vita di comunione nella Chiesa in Gesù, elargendo grazia su grazia. Fare festa per ogni nuovo battezzato non può e non deve essere confuso con un atteggiamento di proselitismo. Il primo compito delle famiglie cristiane è appunto quello di testimoniare la gioia di sentirsi amati come figli di un unico Dio che è Padre di tutti e non vede l’ora di poter donare a ciascuno una vita che nello Spirito si rinnova continuamente ed è destinata a non finire. È un compito di prossimità che oggi è di grande impegno missionario per le comunità parrocchiali: formare famiglie che sappiano accompagnare altre famiglie nel cammino di fede.