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Parla il vescovo di Kiev, mons. Kryvytskyi. Per la prima volta prende la parola dopo aver visto le scene di massacro e distruzione nelle città di Bucha, Irpin, Gostomel, Vorzel'. Le elenca ad una ad una perché le conosce molto bene come pure le tante persone che "lì vivevano felici e sereni". “È tutto cambiato e queste città - dice - sono state oggi ferite da gente cattiva, colpite da atti di barbarie, prese di mira dall’odio. Nessuno può trovare una giustificazione a questi crimini commessi dai russi e sono consapevole e certo che a suo tempo tutti i responsabili di questi crimini saranno puniti. Per il momento noi viviamo e sopportiamo con la gente questo dolore. Sentiamo il vuoto nei nostri cuori. Piangiamo con tutte le vittime”

La ristrutturazione del debito, secondo l’accordo, consentirà all’Argentina di ridurre il deficit e di tenere sotto controllo l’inflazione, oggi attorno al 50%. Non sono mancate, nel Paese, divisioni nella maggioranza e proteste, con diverse manifestazioni pubbliche. La paura è che sia la classe più povera a pagare il costo dell’accordo, come già accaduto per la pandemia del Covid-19 e come rischia di accadere per gli effetti del conflitto in Ucraina. A farsi carico dei vari dubbi e interrogativi è anche la Chiesa argentina, per bocca di mons. Jorge Lugones, gesuita, vescovo di Lomas de Zamora e presidente della Commissione per la Pastorale sociale (Cepas) della Conferenza episcopale argentina

Studio dell’Iss e dell’Università degli Studi di Padova. Giovani e donne i più colpiti.. L'88,6% delle persone intervistate sopra i 16 anni ha sofferto di stress psicologico. E cambiano in peggio le abitudini alimentari: aumenta il consumo di cibi ricchi di grassi e zuccheri

Il racconto di Michel-Olivier Lacharité, capo missione di Msf in Ucraina: “Si sono verificate diverse esplosioni nelle immediate vicinanze dell’ospedale oncologico. Il team di Msf ha visto persone ferite e almeno un cadavere, ma non siamo in grado di dare un numero esatto dei morti e dei feriti”. E ha aggiunto: “Bombardare un’area così vasta in un quartiere residenziale non può che causare vittime civili e colpire edifici pubblici”

Centinaia di candele sono state accese ieri sera a Leopoli, nella piazza di fronte al monumento dedicato al poeta Taras Shevchenko. Rappresentanti di tutte le confessioni si sono radunati per “pregare per la pace e per ogni bambino ucciso, per ogni donna innocente torturata, per ogni civile la cui vita è stata interrotta per mano degli occupanti russi”. 

“Assistiamo a un aumento senza precedenti delle esigenze umanitarie nelle regioni del Sahel e del lago Ciad. Quest’anno più di 31 milioni di persone avranno urgente bisogno di assistenza alimentare. Le conseguenze dei tragici eventi in Ucraina non faranno che peggiorare ulteriormente una crisi alimentare già catastrofica, spingendo le persone sull’orlo della sopravvivenza”. 

Si pensa a un “piano B”. Corsa a ostacoli verso le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 che, invece di essere in discesa, sembra essere in salita.