Fatti

“Abbiamo avuto un incontro rispettoso, cordiale, molto diplomatico tra la delegazione del governo degli Stati Uniti e quella venezuelana. C’erano le bandiere degli Stati Uniti e del Venezuela e sembravano belle, unite come dovrebbero essere”. Non stava nella pelle, lo scorso 7 marzo, il presidente del Venezuela Nicolás Maduro, nel descrivere l’incontro, clamoroso e sorprendente, con una delegazione degli Stati Uniti, inviata da Joe Biden a Caracas, a tre anni di distanza dal gelo totale intercorso tra i due Paesi. È l’effetto geopolitico ed economico più rilevante, nel Continente americano, conseguenza della guerra in Ucraina

La denuncia di Unicef: "Uno dei più rapidi sfollamenti su larga scala di bambini dalla Seconda Guerra Mondiale". Secondo le Nazioni Unite sono 78 i minori uccisi e 105 i feriti, per l'Oms più di 450 mila tra  6 e 23 mesi hanno bisogno di sostegno alimentare integrativo. Russell: "Sicurezza, benessere e accesso ai servizi essenziali minacciati da una orribile violenza senza sosta"

L'iniziativa di "Avvocato di strada": raccolta di informazioni, buone prassi e casi, orientamento ai servizi, una pagina di Faq.  E con il Tavolo Asilo la richiesta di "una progettazione di ampio respiro per l’accoglienza". Il presidente Mumolo: "Il conflitto presenterà il conto più salato alle persone più fragili" 

In 7 anni di conflitto oltre 24.600 attacchi aerei hanno distrutto il 40% delle abitazioni nelle città, causando oltre 14.500 vittime civili solo dal 2017. Senza un cessate il fuoco immediato 2 yemeniti su 3 quest’anno si troveranno sull’orlo della carestia: 17,4 milioni soffrono già la fame, potrebbero salire a 19 milioni entro la fine dell’anno. Drammatico l’impatto della crisi Ucraina sull’aumento dei prezzi

Presentato il report realizzato dal Censis per Assindatcolf, una radiografia dei servizi familiari in Italia. Il 79,5% delle famiglie datrici di lavoro associate ricorre a una colf, il 20,4% a una badante e il 7,1% si avvale delle baby sitter. Con costi mensili variabili tra 650 e 1.200 euro. Zini: “Lavoro domestico diventato un pilastro del welfare, urgente un intervento dello Stato”

Tante persone silenziosamente stanno lasciando il Paese: oltre 50 mila si sarebbero finora trasferiti in Armenia, gli Emirati Arabi sono un’altra meta amata per chi deve difendere i propri averi dalle sanzioni; in Occidente cercano nuovi sbocchi insegnanti, accademici, intellettuali. “Approvo molto quello che fanno” racconta al Sir una fonte cattolica che vive a Mosca e chiede di restare anonima. “Molti hanno un forte senso delle libertà personali e questo non lascia loro motivi per restare”. C’è chi lascia perché ha paura per il proprio futuro: si fermeranno le possibilità di crescita e di carriera in molti ambiti”. Chi riesce ad espatriare è una minoranza, “molti non hanno queste possibilità”

Le conclusioni del Comitato europeo dei diritti sociali (Ecsr). In molti Stati misure insufficienti contro infortuni sul lavoro e malattie professionali; in diversi Paesi scarsi i livelli di assistenza sociale, mentre gli anziani non dispongono di risorse adeguate per condurre una vita dignitosa. In generale, evidenziato un livello di povertà alto e misure di contrasto insufficienti. In Italia situazione non sanata per i rom

Al confine tra Romania e Bulgaria, lungo il Danubio, arrivano ogni giorno 250 persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Russe e Durankulak sono i principali varchi di frontiera e occorre organizzare una prima accoglienza. Mihov (direttore Centro di crisi): "i profughi sono traumatizzati. La loro prima domanda mentre varcano la porta è 'fino a quando possiamo restare?'". Nel campo Caritas, Oleg Jarov e Tetjana Lubanova, arrivati con i tre figli Evelina, Beatrice e Maxim, raccontano al Sir la loro storia

“Conosco bene gli ucraini e conosco bene anche i russi. E posso dire che entrambi questi popoli stanno soffrendo per la guerra. Ma posso anche dire che questa guerra ha cambiato molto l’Ucraina”. Teresa Matyja, suora salesiana di Maria Ausiliatrice, parla al telefono da Odessa con una voce dolce ma ferma e precisa, e racconta di una città assediata dove la speranza di vincere non è stata cancellata