È quello della solidarietà che ora, dopo aver aiutato i rifugiati al confine, si dirige nelle viscere dell’Ucraina per aiutare chi non è riuscito a fuggire
Fatti
Con il motto “Stop the war now”, il primo aprile è partita dall’Italia una carovana con oltre 200 volontari per donare tonnellate di beni, ma anche salvare i civili più fragili
Una media di 22 scuole al giorno sono state attaccate in Ucraina dall’inizio dell’escalation del conflitto cinque settimane fa, con operazioni militari che hanno interrotto l’istruzione di 5,5 milioni di bambini rimasti nel Paese.
Anche in Veneto nell’ultimo anno sono aumentati del 71 per cento gli atti intimidatori contro gli amministratori pubblici, tra cui i più presi di mira sono i sindaci. Il mezzo più usato è Facebook, seguito dalle lettere
Stabilita la data per votare sia il rinnovo dei sindaci in 982 comuni italiani (86 in Veneto, tra cui Padova, Belluno e Verona) sia per i cinque referendum sulla giustizia
È stato aggiornato al 21 giugno, il processo a carico dello studente egiziano Patrick Zaki. Noury (Amnesty International Italia) chiede che il governo italiano faccia il possibile "per chiuderla al più presto" con il suo ritorno in libertà
E’ accaduto a Idlib mentre andavano a scuola. Iacomini (Unicef): “Troppi bambini hanno perso la vita mentre andavano e tornavano da scuola dall'inizio della crisi nel 2011”. Save the Children: “Un altro giorno buio, che dimostra che ogni guerra è una guerra contro i bambini”
"Sto affrontando un enorme attacco informatico sui miei account di posta elettronica e social media. Che buon inizio!!". Lo ha scritto sul suo profilo Twitter l'attivista egiziano Patrick Zaki, studente di master presso l'Università di Bologna Alma Mater Studiorum, prima di una nuova udienza
Kirill Martynov è il vice direttore del quotidiano Novaya Gazeta, la più longeva testata indipendente redatta da giornalisti russi nel territorio della Federazione. Dopo tanti anni di battaglie e sei redattori uccisi, il 28 marzo scorso la redazione ha deciso di sospendere “fino alla fine dell'operazione speciale sul territorio dell'Ucraina” le pubblicazioni cartacee e on line, a causa delle pressioni ricevute dal Roskomnadzor, l’ente russo di vigilanza sulle comunicazioni
A Sarajevo ortodossi, cattolici e musulmani insieme nel Centro studi interreligiosi per insegnare ai giovani il dialogo e la riconciliazione, vie privilegiate per costruire la pace e guarire le ferite aperte del conflitto scoppiato nel 1992
Stessa sofferenza e stessi crimini: parte da questa consapevolezza la storia di Amir Omerspahic, bosgnacco, che dopo aver vissuto, a soli 17 anni, gli orrori della guerra in Bosnia, ha deciso di raccontare la sua storia di ex detenuto di un campo di prigionia serbo. Amir, insieme ad altri suoi amici serbi e croati, accomunati dalla stessa sorte, hanno maturato, grazie a un progetto di peace-building di Caritas Bosnia, la certezza che il popolo di cui facevano parte si era macchiato degli stessi crimini commessi da coloro che li avevano vessati. Uomini accomunati dalla stessa sofferenza che oggi, trenta anni dopo, gridano il loro ‘no’ alla guerra e all’odio etnico e settario.
La Russia e la Turchia contano il maggior numero di detenuti nel 2021.
I dati del Circular Economy Network che ha presentato il “Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia”. Il nostro Paese spreca ancora una gran parte dei materiali estratti dagli ecosistemi, eppure l’Italia “tiene” nel contesto europeo: rapporto tra risorse consumate e Pil generato e percentuale di riciclo. Difficoltà invece per consumo di suolo, eco-innovazione e riparazione dei beni. Edo Ronchi: “Il tempo dell’attesa è finito”
“Oggi vediamo dei filmati orribili. Immagini terribili di tutto ciò che l’occupante ha lasciato sul suolo ucraino. Vediamo fosse comuni di persone che sono state colpite alla nuca. Vediamo città e villaggi distrutti. Vediamo destini umani mutilati. Ecco perché dobbiamo metterci al lavoro e combattere”.
Riparte l’iter della riforma della cittadinanza: sono 210 su 728 gli emendamenti alla proposta di legge che non saranno ammessi al voto o che non saranno posti in votazione in commissione Affari Costituzionali alla Camera