“Il Parlamento europeo è stato, per dodici anni, la sua casa. Qui ha costruito relazioni, amicizie e legami che andavano e andranno ben oltre i semplici rapporti di lavoro”.
Fatti
Lech Wałęsa, il primo presidente di una Polonia libera, si dice convinto che per i polacchi tutti i profughi sono altrettanto degni di compassione e aiuto. Egli, infatti, non fa differenza tra i rifugiati dall’Ucraina sotto le bombe, e i profughi al più spesso provenienti dall’Asia e dal Medio Oriente che cercano di attraversare il confine che divide la Polonia dalla Bielorussia. Anche i vescovi polacchi si sono appellati più volte alle autorità governative affinché ai migranti alla frontiera bielorussa venga riconosciuto il diritto internazionale d’asilo e venga prestato loro l’aiuto e sostegno necessario. Ma il muro continua a crescere.
I segnali sono incoraggianti, ma aspettiamo di vedere come va a finire. Invita alla calma Alessandro Politi, direttore della Nato Defense College Foundation, al termine della prima giornata di incontri ad Istanbul fra la delegazione russa e quella ucraina.
La ministra dell'Interno in audizione in commissione Schengen alla Camera fornisce i dati dell'accoglienza: arrivati 75.115 ucraini di cui 38 mila donne, 7 mila uomini, 22 mila minori. Rallenta il ritmo degli arrivi negli ultimi giorni
Secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi, 147 milioni di bambini nel mondo hanno perso più della metà della loro istruzione in presenza negli ultimi 2 anni. Nei paesi analizzati, l'attuale ritmo di apprendimento è così lento che ci vorrebbero 7 anni per la maggior parte degli scolari per imparare le competenze fondamentali di lettura che avrebbero dovuto essere acquisite in 2 anni
«Diteci dove serviamo e noi arriviamo». Non è uno slogan da sminuire, ma un messaggio rapido e incisivo perché il tempo scorre e non ce n’è mai a sufficienza quando serve per aiutare chi è in difficoltà.
Nubi nere, missili e boati squarciano l’illusione di un pezzo di Ucraina prima di oggi non coinvolto nel conflitto. Ma la paura non scalfisce l’ospitalità e l’organizzazione per dare riparo a chi ancora sta cercando di fuggire all’estero
Il rigassificatore al largo di Porto Tolle rappresenta la concreta possibilità che l’Italia ha per diminuire progressivamente la dipendenza dal metano russo. Allo studio c’è il potenziamento dell’impianto di Porto Tolle e del Tap in Puglia, acquistando o noleggiando nuove navi per la rigassificazione del gas naturale liquido
Dalla marcia non violenta partita dal porto di Ancona e che coinvolse 500 persone ai lamponi coltivati dalle donne come riabilitazione dopo gli orrori
Sarajevo raccontata da inviato, l’affetto e l’intraprendenza per il piccolo Kemal, lo sguardo in un conflitto etnico
L’assedio nel cuore dell’Europa: 1.425 giorni, il più lungo del Ventesimo secolo. Sarajevo rimane isolata dal 5 aprile 1992 fino al 29 febbraio 1996.
Nasce in Piemonte l'Osservatorio nazionale suicidi, punto di riferimento per l’approfondimento e la sensibilizzazione sui temi della depressione e del suicidio. Prevista anche la creazione di una struttura ambulatoriale specializzata. Fondamentale il lavoro in rete di istituzioni, associazioni ed enti del terzo settore
Dedicata ai nostri emigrati in Belgio, l’ultima di una serie di ricerche curate da Franco Pittau, per conto del Centro Studi Idos per la rivista “Dialoghi mediterranei”. Un esempio di “integrazione diffusa” che parte dal Dopoguerra, passa per la tragedia di Marcinelle, transita per le aperture belghe degli anni ’60 e approda a seconde generazioni che hanno sfruttato le opportunità. Sono 270 mila gli italiani in Belgio, senza contare i belga-italiani
Sono 728 quelli presentati in commissione Affari Costituzionali alla Camera, di questi 484 sono della Lega, 167 di Fratelli d’Italia. Il relatore della legge Brescia (M5S): “Questione di civiltà che va sottratta dalla campagna elettorale di qualsiasi partito”. Proposte di modifica arrivano anche dalle associazioni
Il permesso di soggiorno ha validità di un anno e può essere prorogato di sei mesi più sei, per un massimo di un anno. Consente l'accesso all'assistenza sanitaria, al mercato del lavoro e allo studio. Viene revocato quando il Consiglio Ue decide la cessazione della protezione temporanea