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“Sono certo che l'Italia farà la sua parte fino in fondo. Come sempre nel dramma, nell'emergenza, nel terrore, ci scopriamo migliori di come pensiamo di essere”. Alla vigilia della riunione informale del Consiglio europeo su difesa, energia ed economia, Mario Draghi si è presentato alla Camera per rispondere alle interrogazioni dei deputati, monopolizzate ovviamente dalla guerra in Ucraina e dalle sue conseguenze.

Parla il rettore della parrocchia di Nostra Signora di Czestochowa e offre una testimonianza choc: “In questo momento c'è una catastrofe. La città viene bombardata ogni giorno. Oggi un aereo russo ha sganciato una bomba sull'ospedale pediatrico. La zona dove si trova il nostro monastero è stata bombardata per 4 giorni senza sosta”. La città è circondata dai russi. Non consentono l'arrivo degli aiuti umanitari. A causa dei bombardamenti, non c'è acqua, luce o gas

Per il grande Paese asiatico il conflitto "è un gran pasticcio", osserva l'esperto. E sulla telefonata ieri tra Xi Jinping, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, aggiunge: “Gli ucraini, se resistono, non cederanno. E Putin ha bisogno di una vittoria. Le due parti quindi mi sembrano molto ferme nelle loro rispettive posizioni e temo che, fin quando una delle due non comincia a cedere, i margini di una mediazione non esistono per nessuno”

A Siret, in Romania, alla frontiera con l'Ucraina, gli operatori di Save the children accolgono i bambini in fuga mettendo a disposizione uno spazio dove giocare e rilassarsi. Una testimonianza dal campo. Tra le varie realtà, in Polonia l'associazione Fundacja Happy kids continua ad evacuare giornalmente centinaia di bambini che erano accolti nei centri ucraini: 100.000 in 600 istituti, molti sono orfani o lasciati dai genitori che non possono mantenerli. In Italia si sta muovendo l'associazione M'aMa-Dalla parte dei bambini

La ragazza non vuole che scriviamo il suo cognome, né il nome dell’Università che frequenta. La paura è di essere espulsa: “Il mio governo ha mandato in prigione persone anche solo per un 'mi piace' nei social network - racconta -. Vorrei sentirmi al sicuro. E, mi raccomando, nessuna foto”. La giovane ha studiato quasi cinque mesi in Europa, in Polonia, grazie ad un accordo tra le due università ed è rientrata in Russia una settimana prima che scoppiasse la guerra

Arrivato il primo sì in Commissione alla proposta presentata da Giuseppe Brescia (M5S): “Primo passo di un percorso che vogliamo concludere entro questa legislatura”. La prossima settimana si definiscono i termini per presentare emendamenti. Orfini (Pd): “Cercheremo di migliorare il testo, il problema non sono i voti ma il possibile ostruzionismo dei partiti contrari”

La storia di Fatima Haidari, attivista per i diritti delle donne, evacuata ad agosto nel nostro paese. “L’Italia mi ha permesso di ricominciare ma non riesco a portare qui i miei familiari, sono a rischio proprio per la mia popolarità. Siamo della minoranza hazara, i talebani ci cercano casa per casa. Temo che con la crisi ucraina diventeremo ancor più invisibili”