Chiesa nel mondo

“Light For The World”, luce per il mondo, è il titolo dell’album inciso dalle comunità delle Clarisse di Arundel (Poor Clares of Arundel), che ha scalato le classifiche musicali inglesi. 16 brani, con canti gregoriani, inni sacri, scritti di san Francesco e santa Chiara su melodie elettroniche, hanno catturato l’attenzione di tante persone, soprattutto giovani. “Ciò che ci stupisce di più non è il numero di copie vendute, ma di persone coinvolte. Sapere che abbiamo toccato così tanti cuori spalanca i nostri e li riempie di gioia”  dicono le monache intervistate dal Sir. Il loro messaggio di Pasqua: “Nella nostra passione, lasciamoci guidare da Gesù Cristo: la crocifissione, culmine del supplizio, lo condusse alla resurrezione”

“L’annuncio di Pasqua non mostra un miraggio, non rivela una formula magica, non indica una via di fuga di fronte alla difficile situazione che stiamo attraversando. La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri; malgrado questo – ed è scandaloso – non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. E questo è lo scandalo di oggi”.

Chi corre veloce come Giovanni senza essere confermato da Pietro rischia di correre invano, chi invece arriva davanti al sepolcro e vede senza gli occhi del cuore rischia, come Pietro, di tornare a casa pieno di stupore per l’accaduto e nulla più. L’amore alimenta il desiderio e il desiderio quando è custodito dalla Chiesa ci apre all’incontro con Gesù Risorto. La Risurrezione del Signore segna il vero rinnovamento della nostra condizione umana

“Nonostante tutte le dichiarazioni ufficiali sul rispetto dei diritti umani, della piena dignità e della sovranità dei popoli, vediamo l’umanità oggi sopraffatta dal peso del male, dell’ingiustizia e della corruzione: violenza, terrorismo, guerre, povertà e miseria, senzatetto, migrazioni e il micidiale Covid-19. La morte di Gesù è una chiamata per noi a tornare a noi stessi, e la sua voce continua a invitare tutti coloro che hanno una buona volontà a fare qualcosa perché tutti abbiano la vita in abbondanza”.

Sono i bambini e i ragazzi "under 20" i protagonisti della Via Crucis di quest'anno, presieduta per la seconda volta da Papa Francesco - a causa della pandemia ancora in corso - sul sagrato della basilica di San Pietro e non al Colosseo. Ad accompagnare le 14 stazioni, le meditazioni di un gruppo scout umbro e di una parrocchia romana. I disegni sono opera dei bambini ospiti di due case famiglia

L’agenzia di stampa cattolica Kai ha stilato un rapporto sulla situazione ecclesiale nel Paese dell’Europa centro-orientale. Si conferma una forte tradizione e presenza cattolica, ma i fedeli sono in diminuzione e si segnala un progressivo allontanamento dalla messa e dalla comunità cristiana. Situazione particolarmente delicata tra le giovani generazioni. Il direttore Przeciszewski: serve un ampio dibattito, ascoltando la voce dei laici. Carità e volontariato rimangono positivi punti fermi

Questa volta i pellegrini non si potranno contare a milioni: oggi nel duomo di Torino ci saranno poche decine di persone. Le autorità della città e della Regione, e i ragazzi che preparano il cammino di Taizé. Ma i milioni di persone ci saranno, come nel 2020, di fronte ai televisori e agli schermi dei computer di tutto il mondo. La preghiera del Sabato Santo guidata dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, Custode pontificio della Sindone, andrà infatti in diretta su Tv2000 alle 17. La preghiera di fronte alla Sindone è un modo per “sentirsi uniti”, riscoprire insieme quel valore di solidarietà, di “fratellanza” che da quell’immagine

Per il secondo anno consecutivo, la cerimonia si svolgerà in piazza San Pietro, intorno all'obelisco. Accanto al papa, non medici e detenuti, ma bambini del catechismo, di un gruppo scout e di due case famiglia. “La tristezza della solitudine a volte diventa insopportabile, ci sentiamo 'abbandonati' da tutti, incapaci di sorridere ancora. Come Gesù ci troviamo accasciati al suolo”

Mentre ero in terapia intensiva mi è venuto nel cuore un desiderio: realizzare il disegno di un Cristo compagno dei malati di Covid in terapia intensiva. La testimonianza di Adriano, ammalatosi di Covid-19 e guarito con l'idea nel cuore di fare, per se e per la sua famiglia, memoria grata della vicinanza della Chiesa in questo momento

"La Croce è presente nella vita del Signore dall'inizio del suo ministero e perfino prima della sua nascita". Lo ha spiegato Papa Francesco, che nella Messa del Crisma, inizio del suo secondo triduo pasquale in tempo di pandemia, ha affermato che "la grande croce dell'umanità e le nostre piccole croci non dipendono dalle circostanze". "La Croce non si negozia": in essa, oltre alle nostre fragilità, c'è il morso del serpente, il veleno del "salva te stesso".  "Noi però non siamo quelli che cedono, noi non ci scandalizziamo".

Dall’1 marzo 2020 all’1 marzo 2021, il clero diocesano ha pagato con il sangue la vicinanza al popolo, la presenza negli ambienti più esposti al virus e la fragilità di un’età avanzata. Le Regioni più colpite sono quelle del Nord (78%), mentre il Centro (11%) e il Sud (11%) registrano la medesima percentuale. Si muore in 86 diocesi su 225