Assegno d’inclusione: Alleanza contro la povertà, “misura non frena la crescita della povertà, si sono anche aggravate le diseguaglianze. Misure straordinarie non più rinviabili”
“La povertà in Italia sta aumentando, e crescono anche le diseguaglianze. Circa 850.000 famiglie hanno registrato una perdita di circa 2.600 euro annui a causa della sostituzione del Reddito di cittadinanza con l’Assegno d’inclusione, in particolare quelle più povere. Sebbene occorra temperare questo dato con l’aumento indotto dell’assegno unico e universale per i figli, si evidenzia quanto siano insufficienti e inadeguate le attuali misure di contrasto e quanto sia urgente e non più rinviabile la messa in campo di misure straordinarie, intanto, per provare a tamponare l’emergenza”.

È l’allarme lanciato oggi dall’Alleanza contro la povertà in Italia commentando i contenuti del Rapporto sulle Redistribuzione del reddito in Italia 2024, appena diffuso da Istat. Nel documento viene sottolineato che “il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno d’inclusione, impattando negativamente sulle famiglie con reddito disponibile più basso, aumenta di oltre 2 decimi di punto l’indice di Gini e questo effetto è solo parzialmente compensato dal lieve effetto positivo connesso alla riforma dell’Irpef, valutata congiuntamente agli esoneri contributivi e all’indennità per i lavoratori dipendenti”. È quanto si legge nel Rapporto sulle Redistribuzione del reddito in Italia 2024, appena diffuso da Istat. Per l’Alleanza contro la povertà sarà “necessario rivedere le misure di contrasto a livello strutturale, ripristinando il principio dell’universalismo selettivo e allargando quindi la platea dei beneficiari. Se non si interverrà al più presto, continueremo a vedere drammaticamente aumentare il numero delle persone e delle famiglie povere nel nostro Paese”.
A trarre beneficio dalle nuove misure sono state, secondo Istat, le famiglie con componenti con disabilità, che hanno visto un lieve aumento del proprio reddito (1.216 euro annui). Per altre 400.000 famiglie, nel passaggio da Reddito di cittadinanza ad Adi non è cambiato sostanzialmente nulla. “Complessivamente, possiamo senza dubbio affermare – o per meglio dire, ribadire – che il passaggio dal Rdc all’Adi ha aumentato la disuguaglianza economica, incidendo negativamente proprio sulle famiglie più povere. Tutto questo, in un contesto economico in cui i salari non sono adeguati e l’inflazione non regredisce, anzi i prezzi di energia e beni di prima necessità hanno aumenti significativi, come riportato sempre da Istat nel Report sui prezzi al consumo”. “Misure tampone, come il bonus energia possono rappresentare un piccolo alleggerimento, ma non certo quella risposta strutturale che ci attendiamo dal governo e che ora torniamo a sollecitare con urgenza”, sottolinea il portavoce di Alleanza contro la povertà, Antonio Russo, che chiede: “Si convochi al più presto l’Osservatorio sulle povertà e si avvii finalmente un confronto serio e fattivo per la realizzazione di misure che siano veramente capaci di affrontare la povertà assoluta in modo strutturale ed efficace”.
Alberto Baviera