A novembre 12 pagine collegate al progetto Antonio 20-22 con servizi, interviste, approfondimenti dal Veneto. Il mensile francescano dallo scorso gennaio ripercorre il cammino di Antonio lungo la penisola a 800 anni dal suo arrivo. Ogni mese una regione toccata dal Santo e un tema a lui caro che la contraddistingue
Chiesa nel mondo
Il Paese cerca di uscire dalla pandemia, ma si trova in condizioni economiche e sociali drammatiche. Secondo i dati dell’Osservatorio del divario sociale dell’Università cattolica argentina, la crisi economico-sanitaria ha generato perdite di posti di lavoro, una diminuzione del livello di attività lavorativa e una maggiore disoccupazione, che ha raggiunto il 14% della popolazione economicamente attiva
Nel suo messaggio alla Settimana, Papa Francesco propone tre segnali stradali: attenzione agli attraversamenti, divieto di sosta, e, soprattutto, obbligo di svolta.
“Progeva nasce dai banchi di un corso per la gestione integrata dei rifiuti frequentato dopo la laurea”. Lella Miccolis racconta, con un sorriso, le origini – quasi casuali – di una grande azienda, con sede a Laterza, una delle “buone pratiche” visitate in questi giorni dai partecipanti alla Settimana sociale dei cattolici italiani a Taranto.
Mons. Santoro ha concluso la Settimana sociale di Taranto consegnando alle parrocchie quattro "piste di conversione e di generatività futura". Per il card. Bassetti, le quattro giornate al PalaMazzola sono state "non un convegno, ma una piattaforma di partenza per dare speranza e avviare dei processi"
Martin Buber ha avuto modo di dire che il Cantico ci rivela la possibilità di vivere “faccia a faccia” l’amore, di interpretare l’esistenza come un autentico dialogo fra un tu e un tu.
Il tema che la Direzione nazionale delle Pontificie opere missionarie propone per quest'anno è "Testimoni e profeti". La Giornata missionaria mondiale, afferma il direttore di Missio, "è anche l’occasione per esprimere la fraternità universale dei credenti di tutto il mondo attraverso la solidarietà nei confronti delle Chiese più giovani, e il sostegno anche economico di quelle più deboli"
“Siamo tutti parte di un’unica umanità, ci riscopriamo parte di un’alleanza oltre le barriere, che ci invita ad incontrarci in un ‘noi’ più grande e più forte”.
Non possiamo essere guariti, se non siamo capaci di risollevarci, con buona volontà, dalla condizione spirituale in cui ci siamo rintanati, gettando via quella logica prettamente umana che ci impedisce di vedere Dio nel nostro vissuto
“Creare connessioni, spazi aperti per collaborare, fuggendo dalla tentazione di voler inscatolare tutto”.
“Non è possibile prendersi cura del creato senza prendersi cura dei fratelli”.
“Quello che ci chiede il Papa è di ricostituire un ambiente che riparta dalla nostra profondità, da una relazione trasparente e pulita con gli altri, negli ambienti che abitiamo. Poi, per chi crede, domanda di vivere una dimensione con Dio equilibrata e piena di vita e di luce”.
“La Chiesa, con queste Settimane sociali, cerca di esprimere il proprio cuore, intervenendo nei problemi del nostro Paese, facendosi prossima ad ogni albero, non per esaurirne i frutti, ma accompagnando nella rinascita e nella crescita”.
Di quel 22 luglio di 10 anni fa Candela Giarda, all’epoca undicenne, non ha particolari ricordi. Ma questo non le impedisce di essere, come racconta al Sir, “felicissima” per l’annuncio della prossima beatificazione di papa Giovanni Paolo I, coinciso con il riconoscimento della guarigione miracolosa di cui proprio lei fu protagonista. Di quel giorno, invece, ricordano ancora ogni attimo la mamma di Candela, Roxana Sosa, e padre Juan José Dabusti, il sacerdote dell’arcidiocesi di Buenos Aires che, di fronte alla disperazione di Roxana, dopo che i medici le avevano detto che Candela non avrebbe passato la notte, propose di pregare insieme, affidando la ragazza all’intercessione di Giovanni Paolo I, il “Papa del sorriso”. Oggi, la ventunenne Candela vive nella sua città natale, Paraná, 500 chilometri circa a nord della capitale dell’Argentina
È anche grazie alla guarigione inspiegabile di Stefano Vitali da un tumore al colon che Sandra Sabattini sarà beatificata, perché la Chiesa ha riconosciuto il miracolo per sua intercessione. Anche se non si sono mai incontrati, le storie di Stefano e Sandra sono intrecciate a doppio, triplo filo. Entrambi sono riminesi, nati negli anni Sessanta e membri della Comunità Papa Giovanni XXIII. La serva di Dio Sandra Sabattini, morta a 22 anni per le conseguenze di un incidente stradale, diventerà beata il 24 ottobre nella cattedrale di Rimini. Stefano Vitali, 54 anni, è responsabile insieme a sua moglie di una casa famiglia, in cui vivono con sei figli, di cui due accolti con disabilità.