Idee

Il quaranta, numero biblico del deserto, è diventato per noi quanto mai pregnante: non solo i quarant’anni di Israele nel deserto per essere saggiato, o i quaranta giorni di Gesù nel deserto per essere tentato; ora sono anche i giorni, non necessariamente quaranta ma senz’altro quaresimali, della quarantena, tempo necessario di vaglio e catarsi dal possibile contagio. Tempo di isolamento, tempo di distanze dagli affetti, tempo di digiuni (anche liturgici), e proprio per tutto questo anche tempo fecondo di purificazione e di rinascita

Le nuove disposizioni previste per frenare la diffusione del Coronavirus hanno inciso anche sulla vita dei Centri Servizi per anziani. Nel complesso però la vita all’interno dei Centri servizio di Este e Alano di Piave continua seguendo i ritmi della normalità. Permangono infatti le attività, l’animazione, i laboratori, il rosario, le proiezioni di film. L'assistenza agli anziani è naturalmente garantita e invariata. Ciò che è cambiato sono le modalità delle visite, che progressivamente sono andate verso restrizioni sempre più intense. Nei famigliari però c'è molta comprensione e i Centri si stanno attivando per dare la possibilità di effettuare telefonate via Skype.

Tempi e dimensioni. L'attenzione fondamentale in famiglia a creare momenti per gioco, apprendimento e movimento in modo da attraversare le lunghe giornate. Il ruolo principale del genitore, e di ogni educatore, è quello di fare di ogni circostanza, anche del Coronavirus, un’opportunità per imparare e per crescere

Dalla spesa a domicilio al trasporto sanitario: i volontari della Croce Rossa stanno garantendo assistenza agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione.  Intensificato, il servizio di supporto psicologico telefonico e di telecompagnia da parte di psicologi Oltre 500 chiamate al giorno al numero verde  

La Messa che i nostri fratelli sacerdoti celebrano in solitudine non ha forse una forza di irraggiamento pari alla loro sofferenza di non trovarsi in comunione visibile e tangibile con i loro fedeli? In questa realtà drammatica la fede, cioè la relazione con il Padre, non può assumere un aspetto finora inedito? Certo, non essere presenti e celebrare, da fedeli, con il sacerdote crea un vuoto e impone un’assenza. La fede però può colmarlo perché conosce un’altra dimensione: la comunicazione che non conosce confini fisici, che non conosce barriere di isolamento. Il prete che celebra si libra su tutto il mondo, non si chiude nella sua piccola cerchia parrocchiale, si dilata su tutti e su tutto