Idee

Fra le componenti di un rischio recessione globale 2019-2020 c’è anche un più ridotto spazio d’azione delle banche centrali: in passato allentando le briglie, quindi abbassando i tassi, aprivano uno scenario in cui era meno pericoloso fare debiti per investire e comprare. E’ quanto si accinge a fare di nuovo la Bce in Europa; negli Usa Trump critica la banca centrale (Fed, Federeal Reserve) accusandola di non accompagnare l’economia. Nelle prossime settimane altri dati economici permetteranno di capire se l’economia sta rallentando ovunque: lo vedremo dai dati dell’occupazione, dalle mosse delle banche centrali e, forse, da una più accesa competizione delle valute. Una gara a indebolirle per favorire la convenienza delle proprie esportazioni. Dazi permettendo

Il 19 agosto scorso, sui più importanti quotidiani e siti Usa, appare una inedita Dichiarazione sottoscritta da 181 amministratori delegati di grandi aziende statunitensi. Una sorta di catalogo di buone intenzioni per una svolta in senso etico del capitalismo statunitense. C’è da crederci o è l’ennesima operazione di marketing? Il Sir lo ha chiesto all’economista Luigino Bruni. “Non si può negare che in questo discorso c’è qualcosa di interessante. Le grandi imprese oggi non possono dire troppe bugie. Sono sotto gli occhi di tutti. Oggi basta che una persona con il telefonino fa un video in cui dimostra che una cosa dichiarata non è vera, che l’impresa rischia di perdere milioni di fatturato”

Secondo Unioncamere e Anpal, il 2018 si è chiuso con oltre il 26% delle entrate programmate nel mondo del lavoro che sono state “difficili da reperire”. Per il quinquennio 2019-2023, il fabbisogno di occupati previsto è di circa 3 milioni. Ma il sistema Paese rischia di non essere in grado di offrire persone in possesso delle “skills” necessarie alle figure professionali richieste. E l’Ocse ci raccomanda di rafforzare apprendistato, formazione e istruzione

Nulla da obiettare sul riposo, sull’aria festaiola. Tutto invece da rivedere quando sulla nostra coscienza pesano 500 persone, esseri umani come noi in balia del mare che, se le previsioni saranno azzeccate, si scatenerà in ondate alte due metri. Possiamo ignorare tutto e goderci il mare o i monti? Possiamo dissetarci e scegliere leccornie quando un uomo, proprio come noi, viene trovato in un barchino morto per gli stenti? Indubbiamente non possiamo lasciarci morire di fame e di sete per una falsa postura di simpatia, ma non dovremmo conoscere un limite? Di più: perché arriviamo a questi livelli di disumanità? Perché la nostra percezione della realtà è ottusa? Perché chiudiamo gli occhi e le orecchie agli eccidi, alle guerriglie, agli attentati? La realtà politica nostra versa in una notevole crisi, il Ferragosto che cosa porterà? Buio o luce? Attenzione al bene comune oppure giravolte crisaiole?

Pubblichiamo il testo integrale dell’editoriale che il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha scritto per il quotidiano “Avvenire” in occasione dell’Assunzione di Maria. Nel testo, il cardinale commenta l’attuale momento politico e ricorda la centralità del Parlamento. Nelle sue parole, l’invito a tutti i parlamentari a un senso di responsabilità che aiuti un confronto serio e leale per il bene del Paese.

Nadia significa speranza. Ne ha sparsa tanta da conduttrice, ha spazzato via coperture di disonestà, di malcostume, di quel gorgo di ingiustizie che investe l’esistenza degli umani. Speranza però guarda sempre più in là, sempre più avanti, non per precorrere i tempi e quindi sfondare con un’inchiesta che sconvolga ma per additare con la propria esistenza e la propria combattività di non demordere, perché per la persona non si parla mai di destino ma itinerario verso il Volto del Padre. Speranza ormai trasparente. Sarà ancora lei, la conduttrice, a condurre mentre ci si radunerà nel Duomo di Brescia

Nell’incertezza delle mosse tattiche, resta la certezza che, non da oggi, il problema della politica italiana non è sul fronte della domanda, ma dell’offerta. Non a caso gli elettori cambiano ormai facilmente da una elezione all’altra, sono le alternanze per disperazione. Siamo alle prese con una questione sociale di tipo nuovo, che è quella ambientale, ma soprattutto quella dello smarrimento ideale, morale, economico e dunque politico dell’ex-ceto medio, dalle conseguenze imprevedibili. Misuriamo infatti, nel tessuto sociale un crescente tasso di violenza – facilmente strumentalizzabile - che ha invece bisogno di risposte strutturali di speranza e di impegno comune

Crisi gialloverde, al capolinea l'inedita esperienza Lega-M5S, caratterizzata da un continuo contrasto con il mondo del terzo settore e della solidarietà organizzata. Un anno e poco più di attacchi e accuse, che lascia sul campo incognite pesanti sul futuro

Se la forma è sostanza, è difficile far passare sotto silenzio le modalità con cui Matteo Salvini ha definitivamente chiarito le sue intenzioni. «Chiedo agli italiani se ne hanno la voglia di darmi pieni poteri per fare quello che abbiamo promesso di fare fino in fondo». Ora, la democrazia parlamentare è un sistema tanto bello quanto fragile, che non si esaurisce nel voto. E i pieni poteri, sono prerogativa dei dittatori. Non dei presidenti del consiglio.

"Un salto di qualità nel processo di criminalizzazione delle migrazioni e della solidarietà in mare". È il giudizio di ActionAid sul decreto sicurezza bis, dopo il via libera del Senato. Il presidente di Libera don Ciotti: "La politica ha tradito la Costituzione, i sogni e gli ideali di chi l'ha pensata e scritta e delle convenzioni internazionali". L'agenzia Onu Unhcr: "Preoccupati per nuove norme sul soccorso in mare"

"Mettere in piedi un marchingegno complicatissimo per scoraggiare, impedire, intimorire chi pratica il salvataggio in mare è contrario alle Convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia e agli obblighi di solidarietà previsti dalla nostra Costituzione. Mi auguro che la Corte costituzionale garantisca l’osservanza di quest'ultima e delle leggi che devono consentirne l'attuazione": è l'auspicio formulato al Sir da Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale