Idee

Lorenzo Seminatore, 20 anni, è morto di anoressia il 3 febbraio a Torino. Domenica 16 i suoi genitori hanno lanciato un appello per evitare ad altre famiglie, se possibile, un calvario come il loro. "Occorre implementare reti di intervento sempre più efficaci, ma anche riconoscere che esistono alcune forme di anoressia ad oggi resistenti a qualsiasi trattamento", afferma lo psichiatra Tonino Cantelmi. Tuttavia "non bisogna arrendersi. Dobbiamo studiare ancora molto". E avverte: attenzione ai blog "pro-ana" che riescono a convincere le ragazzine che il canone estetico del corpo filiforme è la migliore scelta di vita

Verso il congresso provinciale. Il 21 marzo si celebrerà l’appuntamento “Acli 2020. Più eguali. Viviamo il presente, costruiamo il domani”. Tra i temi affrontati ora dalle assemblee nei circoli ci sono l’eguaglianza e la giustizia sociale per politiche sociali più incisive.

Sabato 15 febbraio è stato presentato il documento “Demografica e welfare sostenibili: il Veneto e le sue comunità locali” a cura del gruppo di lavoro promosso dal Forum di Limena e da Asvess. il testo è strutturato in due parti contenente 35 punti complessivi, in cui partendo dall’analisi storica della demografia comparata a processi di invecchiamento, scarsa natalità e flussi migratori, si indicano alcune strade concrete da percorre uscendo dal pantano ideologico attorno al concetto di famiglia per vederla, invece, nelle sue funzioni sociali che svolge, nei suoi limiti o per rilevarne i reali bisogni.

Il giornalista ricorda quando si sono conosciuti, da ragazzi e l'amicizia che è proseguita nel tempo. Del giurista, ucciso dalle Brigate Rosse il 12 febbraio 1980, all'Università la Sapienza, ricorda "la dirittura, il tratto fermo e gentile, la sua visione salda e tranquilla delle cose". "Per me - ci dice - è un dono già grande quello che egli è stato in vita, per la sua famiglia, per gli amici, per la Chiesa, per lo Stato. Se non ci fosse stato questo dono, a motivo dell’amore, non l’avrebbero ucciso"

"Un papà paziente e capace di ascoltare, ma anche di dare un’impronta, di guidare, non tanto con le prediche, quanto con l’esempio, con i fatti più che con le parole, mostrandomi, concretamente, che diamo la migliore testimonianza cristiana o democratica o sociale quando siamo credibili come persone, come lavoratori, come professionisti". Così Giovanni Bachelet ricorda al Sir il padre Vittorio, in occasione dei 40 anni della sua uccisione per mano delle Brigate Rosse, alla Università La Sapienza di Roma