Due totalitarismi innescano la guerra, che era cominciata tra Giappone e Cina, in Europa: nazisti e sovietici che il 1 settembre invadono e poi si spartiscono la Polonia. Ed è stato un grande polacco, che aveva vissuto l’oppressione dei due totalitarismi e scrivere, alla fine della “guerra fredda”, nell’enciclica Centesimus Annus (n. 46) che “una democrazia senza valori si converte in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come insegna la storia”. Che non è maestra di vita, ma qualcosa può insegnarci. Sì, il monito è sempre quello: in questa terza guerra mondiale a pezzi, il nemico è ancora il totalitarismo, le sue forme “aperte”, ma soprattutto quelle “subdole”. Quelle del tempo presente, anche qui, davanti ai nostri occhi, nel nostro vissuto quotidiano
Idee
Il Mare Nostrum, trasformato in cimitero, dovrebbe essere un monito per la politica degli Stati europei. L'attualità delle parole di Papa Francesco, pronunciate sull'isola italiana dopo l'ennesima strage: “Ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta”. Serve una nuova strategia comunitaria per affrontare i flussi che giungono da Africa e Medio Oriente
L'economista, già presidente dell'Agenzia per il terzo settore, a tutto campo sui dati del “boom” di imprese sociali e non profit: “Tendenza in atto da 15 anni ma non si può lavorare solo in convenzione con lo Stato e in autosfruttamento nelle coop. Il populismo odia i corpi intermedi e vuole togliere libertà al settore”
Con uno sguardo alla cronaca politica e uno alla storia, proviamo a rileggere le vicende dell’agosto politicamente più imprevedibile della vita della Repubblica. Parla Paolo Pombeni, storico e analista politico di grande autorevolezza ed esperienza: “La sfida che Conte ha davanti è quella di riuscire a trasferire l’esperienza internazionale nella gestione dei rapporti politici interni. Si tratta di una sfida molto impegnativa. Persino un personaggio come Prodi, che a livello internazionale ha raggiunto i massimi livelli e ha acquisito un profilo che gli viene ancora riconosciuto, in politica interna ha incontrato scogli talvolta insuperabili”
Johnson & Johnson è stata condannata a pagare 572 milioni di dollari per “aver alimentato un' epidemia di dipendenza da oppiacei” nello Stato dell'Oklahoma. Per Walter Ricciardi la vicenda è "la conseguenza di un modello fallimentare di gestione della sanità e dei farmaci basato sostanzialmente sul libero mercato". Il farmaco, mette in guardia, "non è un bene di consumo ma uno strumento di sanità pubblica"
Filippo Miraglia di Arci dà le priorità sull'immigrazione per un nuovo Esecutivo: “Sprar, salvataggi in mare e protezione umanitaria, subito un segnale”. Fra addetti ai lavori discussioni sull'abolizione: “I decreti sono feticci inapplicati dai magistrati, concentriamoci sull'Europa”
Formazione professionale per giovani e adulti, riforma del sistema previdenziale, cambio di rotta su immigrazione. Questi alcuni dei temi su cui lavorare secondo il presidente Rossini. “Povertà terreno di incontro per forze politiche che stanno dialogando in queste ore”
“L’altro non è percepito come un ‘altro’ reale. Oggi, purtroppo, anche nei rapporti di amicizia, dell’altro viene percepita solo l’apparenza. Nella realtà c’è un’alterità virtuale che è il frutto della comunicazione elettronica. Non si esplora più ciò che c’è al di là dell’immagine della persona”.
Il summit dei sette Grandi chiude i battenti senza decisioni di rilievo. E sul tavolo rimangono numerosi temi da affrontare e risolvere: questione ambientale, guerre commerciali, nucleare e sicurezza, Brexit... Tusk ha portato a Biarritz la voce dell'Unione europea, sottolineando altri nodi da sciogliere: futuro dell'Africa e migrazioni, Brexit, tutela dei diritti umani e della democrazia rispetto alla minaccia nazionalista. L'Italia, che attraversa l'ennesima crisi politica, non sembra avere al momento voce in capitolo
“L’Europa, non dimentichiamolo, è il suo diritto. E anche quando le nostre Istituzioni si mostrano inadeguate o da riformare non dobbiamo dimenticare che, se anche imperfette, garantiscono comunque la convivenza possibile e custodiscono le nostre libertà”.
L’enorme disponibilità di contenuti e la facilità di uso e riuso degli stessi può provocare disorientamento e può farci cadere in errore alimentando così quel processo di analfabetismo funzionale che, secondo alcune ricerche, “affligge” un italiano su quattro. E che può snaturarci rendendoci diffidenti verso chi riteniamo diverso, degli odiatori seriali o dei vendicatori fai da te. Magari seguendo i proclami e le promesse del politico attrezzato (social)mediatiacamente senza renderci conto che ognuno di noi dispone degli stessi mezzi e potenzialmente delle stesse competenze. Prenderne coscienza è il primo passo per non ritornare indietro e per propagare quel bene che inevitabilmente scaturisce dalla nostra umanità
Intervista al pastore Eugenio Bernardini, alla vigilia del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi che si apre domenica 25 agosto, in piena crisi di governo: “Per noi il dialogo, anche tra posizioni diverse, in una società che si vuole civile, moderna, occidentale è l’unica strada per risolvere i problemi e lavorare per il bene comune”. E spiega: “Mettersi in dialogo è l’atteggiamento di colui che presenta le sue posizioni con verità e lealtà, ma è anche pronto all’ascolto e a trovare insieme una soluzione. L’Italia ha bisogno prima di tutto di questo stile”
A colloquio con lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz. Il suo racconto di un viaggio nei monasteri benedettini di tutta Europa dopo essere stato "intralciato", nel cammino nelle zone terremotate, da san Benedetto da Norcia. Il Patriarca dei monaci di Occidente, la cui statua bianca era rimasta intatta nel sisma del 2016, stava lì a ricordare che “i semi della ricostruzione erano stati piantati nel peggior momento possibile per l’Occidente segnato dalla violenza, da immigrazioni di massa, guerre, anarchia, degrado urbano. Qualcosa di simile all’oggi”.
La portavoce dell'associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, Stilli: "Basta attacchi alle ong e via il decreto sicurezza". Lo sviluppo sostenibile, "un investimento per il futuro"
La trucidità viene riconosciuta come forma di strategia in Italia nell’agosto 2019, ma non sappiamo ancora se questa volta il suo significato si riferisca a no a una parola inglese come accadde per la serendipità. Infatti in inglese truce significa semplicemente tregua. Chissà se la trucidità sceglierà o sarà costretta a ripensarsi un momento, a una tregua di serenità e di ascolto. O magari a cambiare parola di ispirazione da truce a true, che in inglese significa vero o verità