Il 26 maggio siamo chiamati a un gesto di responsabilità per non interrompere il cammino democratico iniziato 60 anni fa con la nascita dell’Unione Europea. L'appello di Gianni Cremonese, presidente di Acli Padova.
Idee
Sabato 25 maggio si conclude il percorso sui diritti umani. Tra i relatori anche Stefano Allievi che affronta il tema “Diritti Umani e cultura nel mescolamento dei popoli”.
Domenica 26 maggio si vota per il rinnovo del Parlamento europeo ma «il punto è che l’Europa è sempre stata per quasi tutta la sua storia un fenomeno di classi dirigenti e di élite, ma l’atteggiamento è cambiato. Oggi i sovranisti mettono a nudo i limiti della costruzione dell’Ue» dice il professor Paolo Feltrin. «L’Europa è il problema di chi comanda e quali interessi nazionali vanno garantiti più degli altri. Sono pensieri mai detti con la necessaria brutalità e chiarezza. Si sbandierano buoni sentimenti, la retorica del vogliamoci bene: sciocchezze, l’Eu è fatta di durissimi contrasti e interessi nazionali, ma manca un imperatore. I tentativi fatti sono stati interessanti: cominciare dall’economia è stata un’idea geniale, una delle grandi intuizioni positive. Possiamo fare uno spazio comune economico in cui gli interessi nazionali si scontrano duramente ma all’interno di regole. Però poi, poiché non possiamo fare politica vera, stiamo a regolamentare tutto, ci occupiamo di minutaglie».
La dichiarazione dei redditi assomiglia sempre più a un quiz televisivo, dove la scelta del contribuente se accettare o meno la dichiarazione precompilata è quasi come quella di uno show preserale.
Dal Salone del Libro di Torino ai fatti amari e tristi di ieri e di oggi
Quante volte si è discusso di questo tema, naturalmente senza mai arrivare a un punto fermo.
Si è parlato di Europa al termine della prima giornata del Convegno Cei #ComunitàConvergenti. Paterniti, Tognon e Pombeni, hanno illustrato la "posta in gioco" e le sfide più urgenti da raccogliere. Un imperativo su tutti: prendere sul serio la scadenza elettorale del 26 maggio
“Ho visto un angelo nel marmo e l’ho scolpito finché non l’ho liberato”. Seppure non siamo del tutto certi che questa frase appartenga a Michelangelo, essa rimane particolarmente significativa: bene esprime la creatività dell’artista aretino, ma anche il rapporto di ciascuna persona con la propria esistenza.
La Scrittura racconta di una sapienza antica, in grado di fornire elementi preziosi per ripensare le forme e i modi per la città dell’uomo, per una città per l’uomo. Ne parlano al Festival biblico di Padova Alessandro Barban, Ermes Ronchi, Lidia Maggi, Giuseppe Casarin e Gabriella Caramore.
La carenza di lavoro è un problema personale e sociale. Il lavoro è base per l’autonomia personale per realizzare il proprio presente e impostare un auspicabile futuro
Robert Schuman La "Dichiarazione" del ministro degli esteri francese, il 9 maggio 1950, fu il punto di partenza del cammino che ha portato all'Unione europea. Settant'anni dopo, rimane un riferimento imprescindibile per chi ha a cuore il futuro del continente. I "padri fondatori" seppero realizzare una collaborazione economica, e poi politica, basata sulla solidarietà tra le nazioni
Quando, il 27 maggio, il governo potrà abbandonare la tattica del “buttare la palla avanti”, di rinvio al futuro per non scontentare elettori, l’agenda sarà impegnativa e riguarderà più l’economia che la finanza. Sullo sfondo, le manovre per scongiurare la temuta imposta patrimoniale che, pur smentita da tutti, è presa in esame dagli analisti come ipotesi estrema per evitare l’aumento dell’iva
Esiste un’Europa delle idee, dei principi, dei valori, dei riferimenti ideali. Esiste però anche un’Europa di carta, quella dei trattati, delle istituzioni, delle procedure. Esiste infine un’Europa della vita quotidiana. Il problema, il grande problema oggi è che queste tre diverse Europe, tutte reali vanno ciascuna per proprio conto, confliggono Non è sempre andato così. All’inizio forze politiche forti e coerenti, garantivano una sintesi, che generava fiducia, consenso e in concreto benessere diffuso. La divergenza di queste tre Europe è frutto di due passaggi, la svolta neo-liberista degli anni novanta e la svolta della mondializzazione dei primi anni duemila. Passaggi lasciati, per l’insufficienza del pilotaggio, a loro stessi. Il pilota automatico, ovvero mercato e profitto a breve per pochi, non ha funzionato. Se ne sono accorti i cittadini, eccome: così si rischia solo di andare a sbattere
Se la gioia cristiana è condivisione si capisce come la cellula della famiglia possa esserne una fonte privilegiata.
In Italia c'è il rischio che lo scontro politico nella maggioranza di governo finisca per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dal senso autentico dell'appuntamento del 26 maggio