Idee

“L’impresa riformista” è il titolo del nuovo libro di Antonio Calabrò, giornalista e scrittore con una vasta esperienza nel campo dell’editoria economica. È direttore della Fondazione Pirelli, vicepresidente di Assolombarda, docente all’Università Cattolica di Milano, per citare soltanto alcuni dei suo numerosi incarichi. La sua analisi muove dall’interno del mondo delle imprese e allo stesso tempo prova a tracciare una prospettiva più ampia, in cui le stesse imprese sono chiamate a svolgere un ruolo socialmente rilevante. Gli abbiamo rivolto alcune domande a partire dai temi del suo ultimo libro

Più che commentare il Papa, operazione che ritengo presuntuosa, mi pare importante dedicarsi alla lettura del testo. Con il cuore libero: dalle paure rispetto a questo tempo, perché anche oggi il Signore parla (lo disse Isaia al popolo in un contesto non facile – Is 55, 6); libero dalle incertezze rispetto ai giovani, perché anche in essi c’è il sigillo della creazione e anche nel loro cuore c’è il soffio dello Spirito; libero dai pregiudizi che nascondono le fragilità attorno alle quali ci illudiamo di costruire fortezze inattaccabili

Il ruolo della famiglia è indispensabile per assicurare la tenuta sociale dell'Italia. Un tema su cui non contrapporre le piazze ma costruire un pensiero condiviso per questo tempo. Con serenità e chiarezza. Dalla prolusione del card. Bassetti l'invito a non accettare una società "slabbrata", litigiosa, che somma una serie di solitudini

A Firenze il primo festival dell’economia civile. L’economista Zamagni: “Chi ha il potere economico finirà, lo sta già facendo, per esercitare un’egemonia economica e culturale”. Becchetti: “Il mondo gira intorno alle nostre grandi scelte di consumo”

Il Senato ha approvato ieri le nuove norme sulla legittima difesa. Immediate le reazioni delle associazioni. Gonnella (Antigone): “"Il rischio più grande è la presunzione di assoluta impunità". Beretta (Opal): “Temo che aumenteranno gli omicidi e ci sarà più violenza". Movimento Nonviolento: "Vince l’industria delle armi, perde la democrazia"

Auguriamoci ancora che l’uomo (il cittadino, l’europeo) non smentisca se stesso destrutturando ciò che è stato costruito per il suo bene e per la pace tra gli uomini. Quella pace che come ci chiede Papa Francesco (nel discorso ai i partecipanti alla Conferenza “(Re)thinking Europe” dell’ottobre 2017) deve diventare una promessa in grado di gettare i semi per una vera e propria cultura di pace. Che superi paure e menzogne e sia – aggiunge ancora il Pontefice – luogo di “rapporti umani autentici e ricerca della giustizia, senza le quali la sopraffazione è la norma imperante di qualunque comunità”

Assistenti sociali. Tra passione, nuove relazioni sociali da attivare e precarietà. La giornata mondiale del servizio sociale è stata l’occasione per raccontare il lavoro quotidiano di professionisti impegnati nell’ascolto e nel sostegno alle persone più fragili

Storia, cultura, società, spiritualità sono aspetti della profonda vicinanza tra i due Paesi al di qua e al di là delle Alpi. E la costruzione europea - con personaggi del calibro di De Gasperi, Schuman, Spinelli, Monnet - è uno degli elementi forti che legano Roma con Parigi. Chi oggi vorrebbe dividere, per calcolo politico o elettorale, Italia e Francia dovrebbe tener conto di questa realtà

Non è agevole comprendere il discrimine che passa tra la sinodalità e un Sinodo: si rischia di presumere che, a confronto con lo spessore concreto di questo, quella appaia semplicemente un concetto astratto. La sinodalità, però, ha un respiro largo e complesso. Scaturisce dal crogiuolo dei rapporti che costituiscono ciascuna Chiesa locale in se stessa e in relazione alle altre Chiese particolari. Il contrassegno della sinodalità è il pluralismo. La Chiesa veramente sinodale è sinfonica - “poliedrica” si legge nell’esortazione Evangelii gaudium, che il Papa a Firenze non a caso ha chiesto di approfondire “in modo sinodale” -, valorizza le distinzioni ma non ammette distanze. La sinodalità significa - inoltre - convenire insieme, muoversi di concerto, fare ciascuno la propria parte nella comunità e per la comunità