E come Educazione. I fondamenti di ogni educazione si pongono tra le mura di casa
Con educazione non si può intendere solo un insieme di regole da imparare e non trasgredire quanto piuttosto un bagaglio di modi di essere e sentire, uno stile di vita.
Si educa attraverso ciò che si dice, di più attraverso ciò che si fa, ancora e di più attraverso ciò che si è. (Ignazio di Antiochia)
E come Educazione. Per quanto possano sopperire od integrare i potenti mezzi del sistema scolastico, è pressoché unanime la convinzione che i fondamenti di ogni educazione si pongono in famiglia. Ancor più ammirevoli, per questo, coloro che sono diventati uomini senza aver goduto di questa basilare piattaforma di partenza, l’educazione o meglio ancora l’esempio di genitori e se possibile nonni e altri parenti.
E-ducere significa condurre fuori, ovvero alla maturità, a camminare con le proprie gambe coloro che fino ad un certo punto abbiamo tenuto in braccio o accompagnato per mano. Ecco allora che si comprende bene come con educazione non si possa intendere solo un insieme di regole da imparare e non trasgredire quanto piuttosto un bagaglio di modi di essere e sentire, uno stile di vita. Bello quando i figli sono riconosciuti tali non tanto per la somiglianza fisiognomica ma per comportamenti, espressioni, sensibilità che richiamano quelle dei loro genitori. Ogni famiglia ha dei tratti caratteristici che divengono quasi degli elementi dell’ambiente.
Consuetudini che forgiano i caratteri. Penso all’abitudine di cercare di non interrompersi quando si parla, tenere spento il cellulare durante i pasti (e riuscire a farlo sia grandi che piccoli), a non alzarsi da tavola prima che tutti abbiano finito, a bandire le parole volgari, a rispettare tutte le persone in quanto tali e quindi a salutarle per le scale o per la strada. Quanta indifferenza bisogna fendere oggi per salutarsi e quanto i nostri figli sono tentati di non farlo, complici auricolari o altre distrazioni. Oltre all’educazione nei confronti delle persone, ve n’è una anche nei confronti delle cose. Non solo evitare la cultura dello scarto ma proprio saper valorizzare ogni oggetto mantenendo da esso la giusta distanza. Quanto attaccamento ai vestiti da parte delle ragazze e quanto al pallone da parte dei maschi!
Appassionarsi per qualcosa senza diventarne schiavi: questa è educazione, che vale ancor più per il denaro. Che sollievo quando un bambino dimostra di sapere quanto costa qualcosa, quando dimostra di capire lo sforzo che fanno i genitori per portare i soldi a casa e mantenere la famiglia. C’è una saggezza speciale negli occhi e nel cuore dei piccoli che sanno aspettare un dono senza pretenderlo, che sanno farsi andare bene un vestito dei fratelli più grandi senza sentirsi umiliati. Educazione è quindi anche la capacità di saper guardare oltre il proprio io, allenandosi a volgere lo sguardo verso gli altri e dimostrando di avere gli strumenti per saper confrontarsi col prossimo e con-vivere. Certo che non è tutto sulle spalle dei genitori, ma quanto prima si assapora la scuola dell’amore prima si possono dare i frutti che annunciano l’approssimarsi dell’età adulta. Benedetti quei padri e quelle madri che non tratteranno i loro figli fra le braccia ma li lasceranno andare senza mai perderli di vista e senza stancarsi di dare la loro bella testimonianza.