Idee

L’esperienza di amicizia vissuta nel silenzio e nei sussurri dei vialetti cimiteriali diventa un monito a tenere vive le relazioni affinché la comunità non si frantumi,soprattutto nel tempo della pandemia. Una domanda infine nasce da quei cimiteri recenti che sono formati dalle onde di un mare come il Mediterraneo, oppure dalle zolle di un campo sterminato come Srebrenica nei Balcani. Il grido che viene da questi luoghi riesce a toccare la coscienza dei vivi che di fronte alla violenza, alle sofferenze, alle ingiustizie girano lo sguardo dall’altra parte e rischiano di rendersi complici dei violenti, degli oppressori, degli ingiusti?

Persino di fronte ai fatti gravissimi di Nizza, anzi, strumentalizzando proprio tali fatti, non si è persa l'occasione per imbastire una polemica politica.

Spesso crediamo di poter risolvere ogni situazione precaria sbandierando e difendendo in tutti i momenti il nostro pensiero, anche se non è sempre fondato sul Vangelo o confrontato con altri per trovare una sintesi in ogni frangente. In realtà, portiamo avanti anche con caparbietà il nostro punto di vista, senza la consapevolezza dei nostri limiti, senza l’ascolto e il confronto con l’altro. In difesa del nostro orticello, sembra che ci manchi la capacità di allargare la visione globale sul mondo, per vedere il positivo nell’altro e riconoscere il pezzo a cui agganciarsi, per costruire il bene comune

Due anni fa, tra il 26 e il 30 ottobre 2018, un vento caldo di scirocco a 200 chilometri orari e intensissime piogge devastarono le zone dell’Altopiano, del Bellunese in Veneto, ma anche Friuli Venezia Giulia, Lombardia e il Trentino-Alto Adige. La tempesta Vaia ha abbattuto, come birilli, 14 milioni di alberi. L'esbosco continua ancora oggi rallentato dalla pandemia, poi si potrà pensare al rimboschimento dove sarà fondamentale ripensare alla biodiversità e all'uso di nuovi spazi per il pascolo  

Marco Trabucchi, presidente dell'associazione italiana Psicogeriatria, critica la proposta dell'Ispi di isolare gli anziani per ridurre i contagi senza una chiusura generalizzata. “La segregazione dell'anziano è mortale, se non sono imposti standard assistenziali e servizi territoriali che oggi non funzionano. Milioni di persone uscirebbero dal circuito della cura”

L’attuale situazione mondiale, stretta dall’incertezza e dalla precarietà, impone una seria riflessione di carattere antropologico. Le considerazioni sanitarie, politiche ed economiche non possono non essere considerate dall’umanesimo cristiano come del tutto relative senza il fattore essenziale, ovvero il discorso su Dio. Il gesuita Henry De Lubac  ricorda che il vero dramma che stiamo vivendo non è solamente l’imperversare della malattia e della morte ma il persistere di un umanesimo ateo, nemico dell’uomo

Prende il via la nuova campagna di Oim che viaggerà su Facebook e Instagram. Le parole si trasformano in una provocazione, una sfida a riflettere meglio sul linguaggio che utilizziamo e sulle parole che scegliamo