Idee

C’è un legame evidente tra disuguaglianze e degrado ambientale, cresciuti e accentuatisi in questo tempo di pandemia. C’è una radice comune sottostante questi fenomeni intrecciati e in aggravamento: un’economia malata. E l’economia si è ammalata perché l’homo sapiens è spesso diventato homo oeconomicus: “individualista, calcolatore e dominatore”. Pur essendo la specie umana - tra tutte le specie - quella “più cooperativa”. Con chiarezza, senza giri di parole, papa Francesco è tornato mercoledì scorso 26 agosto a sferzare tutti, soprattutto chi ha responsabilità. Un appello, un grido direi, affinché ciascuno di noi acquisisca consapevolezza piena e non resti a guardare. C’è da lavorare per cambiare, per “uscire migliori” dalle crisi già evidenti del “mondo di prima” e che l’emergenza pandemica ha aggravato nel “mondo di adesso”. La 49ª Settimana Sociale dei Cattolici dedicata a "Il Pianeta che speriamo. Lavoro, ambiente, Speranza. #Tutto è connesso", alla quale stiamo lavorando, prova a dare una chiave di lettura coerente e interdisciplinare, a indicare una direzione di marcia e a formulare proposte concrete

"Nessuno ti avverte che se lo fai, uccidi anche una parte di te e quella morte te la porti dentro tutta la vita". Con parole serene, ma accorate, l'attrice ci racconta l'interruzione volontaria di gravidanza vissuta a vent'anni e la profonda ferita che le ha provocato, sprofondandola per anni in un vortice di dolore e sensi di colpa. "Cercate aiuto, anzi pretendete di essere aiutate", e "guardate a chi, nella vostra stessa situazione, ce l'ha fatta", dice alle ragazze e alle donne che stanno pensando all'aborto come possibile soluzione. Secco il no alle nuove linee guida sulla Ru486: "Rischiano di lasciare la donna ancora più sola e di ridurre l'aborto solo ad un affare privato"

Una puntuale e accurata risposta dello storico Gianni La Bella ad un pamphlet contro papa Francesco a firma di Loris Zanatta che accusa il pontefice di "populismo".  Pur senza entrare analiticamente nel merito del volume, La Bella intervistato dal Sir, pone in evidenza i limiti di certe visioni di parte e parla di "semplificazioni" e "generalizzazioni". Per quanto riguarda il populismo, spiega lo storico, "più volte il Papa ha parlato di differenza tra populismo e politiche popolari" e "ben altra cosa è parlare di politiche pubbliche che mettano al centro il popolo". C’è, poi, un disegno che il Papa ha bene in mente e che è fondamentale, quello dell’integrazione latinoamericana, dell’ideale della ‘Patria grande’, peraltro già delineato anche da Giovanni Paolo II a Santo Domingo, nel 1992, e da Benedetto XVI nel 2007, ad Aparecida.

La riflessione di Pellai, psicoterapeuta: “La scuola non è della destra, né della sinistra. La scuola è dei nostri figli, di noi genitori, dei presidi che la dirigono, di tutti i docenti che la rendono luogo educativo e formativo. La scuola non è una cosa su cui creare conflitto. Ma un diritto di chi cresce, intorno al quale chi ci rappresenta deve mettersi in gioco facendo alleanze, subito, al di fuori di ogni etichetta politica”

L’organizzazione Medici per i diritti umani esprime preoccupazione per il provvedimento: “Sbagliato equiparare la difficile situazione degli hotspot siciliani con quella dei centri di accoglienza, dove nessuna emergenza Covid-19 è stata riscontrata. Non è nemmeno chiaro a quali strutture Musumeci si riferisca con quell’espressione”