È ora di religione… È ora di religione? È ora, dì religione! Cosa devo dire? L’ora di religione si dice in molti modi, sospensiva, interrogativa, esclamativa, si dice come l’essere di Aristotele e la nazionale (ognuno la sua formazione…).
Idee
La parola «Nessuno si salva da solo», ricorda papa Francesco. Lo vediamo nella pandemia, lo impariamo anche sul lavoro. Pensare agli altri non porta risultati immediati, ma semina letizia sul proprio cammino
"La pandemia si è convertita in molte nazioni in occasione per accelerare le tendenze autoritarie di governo e sospendere i processi democratici nella presa di decisioni". Ne è convinto padre Arturo Sosa Abascal, preposito generale della Compagnia di Gesù e presidente dell'Unione superiori generali (Usg), che annuncia anche il desiderio dei religiosi di un’esperienza sinodale della vita consacrata sul modello di quanto proposto dal Papa a tutta la Chiesa
Qualcuno ha detto che Paolo Rossi, a tutti gli italiani nati negli anni 60, ha fatto vivere la settimana più bella della loro vita.
Provare la mancanza di ciò che dà colore alla vita, ci serva per migliorare la nostra realtà
“Nel tempo dell’epidemia, la paura e l’incertezza hanno fatto emergere le vulnerabilità strutturali in cui versa il Paese. Il virus ha aggredito i polmoni sociali e politici di una società ripiegata sul proprio individualismo, provata dall’erosione della classe media, dall’aumento dei poveri e dalla crescita di pochi ricchi”.
Dal punto di vista del contenuto, il nuovo Messale è semplicemente stupendo: alla faccia di pseudo-tradizionalisti indignati (vedi sopra), io il latino un po’ lo mastico, anche liturgicamente, e ho notato con piacere come i testi siano stati ritradotti con rigore, con l’esito di preci più solenni e aderenti all’originale, anche se talvolta inevitabilmente meno fluenti di quanto si sarebbe ottenuto con una traduzione più libera. Qualche perplessità sul formato
Nel suo rapporto problematico con il principio di realtà la politica conosce anche un filone che si manifesta quando leader e partiti sembrano perdere il contatto con la concretezza dei problemi che dovrebbero concorrere a risolvere.
E’ stimolante che siano i giovani per primi a porre interrogativi ed è altrettanto importante che non siano soli o siano lasciati soli nella ricerca.
Come proporre modelli di vita autentica e riuscire a dare loro la giusta considerazione in un contesto comunicativo dominato dalle immagini e dagli influencer?
Nel gioco degli scacchi, come ben sanno gli appassionati, uno dei pezzi più spiazzanti è il cavallo che, saltando tra pedoni, torri e alfieri, si muove secondo uno schema a “L”, spesso non così facile da prevedere. Iacopo Scaramuzzi su “Jesus” ha associato alcune scelte del pontificato di papa Francesco a questa mossa scacchistica, proprio per il loro carattere spiazzante e imprevedibile. A ben pensare, in questi giorni papa Francesco ha reso pubbliche nuove decisioni, che per certi aspetti richiamano la “mossa del cavallo” e manifestano una vivacità e creatività sorprendenti.
Una riflessione a partire da una recente indagine sui servizi offerti ai senza fissa dimora durante questo tempo di crisi.
Riunirsi in famiglia quest’anno sarà più difficile o addirittura impossibile, ma in ogni casa c’è un “mirabile segno” che può farci sentire tutti uniti in contemplazione del Natale e del Signore che viene.
Con i soldi del Recovery Fund (e forse altri ancora) si potrà dare all’economia una bella iniezione rivitalizzante.
La Lettera apostolica "Patris Corde" (“Con cuore di Padre”) che Papa Francesco ha offerto alla Chiesa in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale offre l’occasione, per me quanto mai gradita e necessaria, di volgere lo sguardo su colui che i Vangeli ci presentano come il padre di Gesù, colui cioè che lo ha custodito, amato, educato, protetto, avviandolo, insieme alla madre Maria, a compiere l’opera di misericordia di Dio Padre. “Patris Corde” ci offre di San Giuseppe una lettura e una descrizione che lo rende attraente. San Giuseppe è uomo, sposo, padre, lavoratore, credente nella modalità più serena e più ricca ma anche più responsabile